AMARGINE

Emis Killa forse ha le risposte. Il problema sono le domande. TheClassifica 21/2023

Nell’attesa, nella Grande Attesa delle Azzeccatissime Canzoni da Spiaggia, pilastro del mercato musicale ITALIANO, qualcosa si è mosso – ve ne siete accorti?

Domanda retorica n.1. Qualcuno, che non sia un giovane maschio ITALIANO di zelante osservanza rappusa, si è accorto di Emis Killa al n.1 delle classifiche? Doppietta nei sedicenti singoli e presunti album, da vero big. L’album si chiama Effetto notte, il singolo si chiama On fire e contiene un minuto di Sferoso Famoso, al suo milionesimo featuring annuale. (…ricorda un po’ l’imitazione di Enrico Vanzina fatta da Francesco Salvi: “Sta settimana ho fatto dodici film, però nel weekend ne faccio solo tre, perché questi, li voglio fa’ bbene”).

Domanda retorica n.2. A qualcuno interessa che il primo album straniero in classifica sia quello di Bad Bunny – che è uscito più di un anno fa – al n.25? Magari non molto. Va bene, lo metto negli Altri Argomenti di Conversazione, e torno su Emis Killa.

Domanda Retorica n.3. Qualcuno sa che Emiliano Rudolf Giambelli (Vimercate, Brianza) ha la bellezza di 24 dischi di platino (e tanti d’oro che non ho contato?), tutti ben spalmati dal 2012 a oggi? Da quando entrò per la prima volta in classifica con il compact disc L’erba cattiva. Era una classifica un po’ diversa, non migliore né peggiore. Un’era un po’ fabiofaziosa, non remotissima eppure quasi del tutto perduta come lacrime nella RedBull.

Fate caso, in particolare, al nome di Lorenzo Cherubini, che è stato un template per Emis Killa: c’è stata un’epoca in cui anche lui era spendibile come giovane showman a fianco di Raffaella Carrà o in Miss Italia o per l’allegra canzone dei Mondiali 2014. Il giovane Killa era un rapper tecnicamente preparato ma mediaticamente accettabile e pop. La sua prima hit, Parole di ghiaccio (2012) era un catalogo negramariano di fenomeni atmosferici usati per raccontare una relazione: pioggia. Vento. Freddo. Neve. Bel cielo aperto. Grandine. Colpi di fulmine. Nuvole nere. Nuvole passeggere. E la importante riflessione: “Quando un cielo bello arriva al culmine è seguito dal maltempo”.

Domanda retorica n.4. Qualcuno ricorda come il giovane Jovanotti lentamente ma giudiziosamente lasciò Pippo Baudo e si costruì una nuova credibilità? Come lui il giovane Killa, abbandonato dai fans occasionali e schifato dagli altri, si è ricostruito un’immagine fino ad arrivare a fare a gara a chi era più gangsta con Jake La Furia nella joint-venture del 2020, l’album 17 (altro doppio platino). “Ogni giorno scopo con la morte”, ci informava Giambelli in quel frangente. Fu anche accusato di omofobia, che nel decennio scorso per la scena rap ITALIANA erano una medaglia al valore: ora un po’ meno e infatti sta più accuorto, è anche andato su un vecchissimo programma irriverente di Italia Uno a garantire che è ruvido ma non cattivo. Perché lo sa anche Killa, che nella giungla si salva il coccodrilla. Ne ha viste e visti tantissimi, e non avrà lo status di leggenda ma è al n.1 e lo attende un tour con, tra l’altro, un soldout al Forum di Assago.
C’è però un problema.

Domanda retorica n.5. Qualcuno che abbia sentito più di dieci album di rap italiano – vogliamo fare otto? Sei? – saprebbe trovare in Effetto Notte, l’album più ascoltato dagli ITALIANI a fine maggio, qualche concetto o pensierino che non sia comparso in altri diecimila (vogliamo fare ottomila? Seimila?) album di rap italiano?
Io ne ho trovati due:
1) la frase “Il diavolo è sempre online e Dio no” dal già citato singolo On Fire
2) le canzoni, come anche il titolo del disco, tutte associate al titolo di un film. Alcuni prevedibili (Il padrino, Carlito’s way, Trainspotting, La haine, City of God), altri un po’ meno (Nikita, Lolita, Upside down).
Ma per il resto, è tutto un rap topoi (semicit.). Credo che testi elaborati da un’AI – per usare il cliché del 2023 – avrebbero riservato più sorprese. Lo spaccio, le bitches, la strada, la mamma, la Maserati e la Lambo e il successo è bello ma a volte mi sento vuoto però ahaha dovete schiattare haters, e l’amore difficile che la vita è dura e si litiga ma poi insieme siamo il Big Bang e facciamo sesso per ore, giorni, anni, secoli, millenni. Una reiterazione del già sentito che ricorda il rituale della messa cattolica. Alla fine, è anche meritorio che il rap dia ai giovani le certezze che il futuro non dà. In un certo senso è rassicurante sentirsi ripetere continuamente che la realtà è stupida, semplice, immutabile. Potrebbe essere peggio: potrebbe esserci Pioggia. Vento. Freddo. Neve. Bel cielo aperto. Grandine. Colpi di fulmine. Nuvole nere. Nuvole passeggere. Perché sapete, “Quando un cielo bello arriva al culmine è seguito dal maltempo”.

Conclusione retorica. Ho buoni motivi per pensare che il non più così giovane Killa sia una persona intelligente – ma credo che non si fidi del pubblico del rap, che ormai conosce bene. Teme che non gli possa concedere di spingersi oltre. Ed essendo andato al n.1 con l’album, ha ragione lui.
Però, contemporaneamente, gli dà torto il fatto che nessuno degli altri singoli dell’album, nemmeno quello col featuring di re Lazza (arenatosi al n.14) sia entrato in una top ten nella quale sta già scalpitando, pronto a invaderci dai litorali, tutto il poppone popposo guidato da Annalisa al n.2. Quindi, non ha tutti i torti, ma nemmeno tutte le ragioni per fare il suo rap retorico.

Ma vi devo avvertire. Questo giugno sarà anomalo. Con prodotti per tutti i principali tipi di consumatori. Sono appena usciti gli album di Baby Gang, MamboLosco, Chiello, Tedua (prossimo n.1), Foo Fighters, Nerone & Ensi, Ben Harper, Elettra Lamborghini, arriveranno quelli di Carl Brave e Venerus. Dopo la penuria seguita alla Sacra Kermesse, tutti questi album nel periodo delle Azzeccatissime Canzoni da Spiaggia. Mi chiedo se qualche studio induca a ritenere che il momento sia propizio, che sarà un’estate ricettiva. Oppure che tanto vale concentrare tutto nello stesso periodo: megaconcerti, canzonette sceme, album ponderosi. Voglio vedere come va a finire. In ogni caso, vincerà la musica, vero?

Sedicenti singoli. Come vi dicevo, Mon Amour di Annalisa non ottiene l’agognata vetta dei singoli ma non molla la presa e col suo n.2 ringhia alle spalle di Killa e Sferoso. Intanto la ex n.1 (Un briciolo di allegria di Blanco & Mina) scende al n.3. Mi corre l’obbligo di segnalare che Rubami la notte dei Pinguini Tattici Patrioti è entrata al n.5, quindi molto meglio del loro precedente singolo Coca Zero. Si insinua al n.6 Vetri Neri di Ava, Anna & Capo Plaza. Non so cosa altro dire. Torno un attimo sugli album.

Resto della top 10. Per il momento, alle spalle di Emis Killa, a sorpresa c’è Angelina Mango con Voglia di vivere e (n.2), e non Gazzelle (n.4). Il vecchio disco di Geolier che scende dal n.1 al n.3 e il vecchissimo disco di Lazza che scende dal n.2 al n.5. Blanco e Tananai tengono al n.6 e n.7, quindi Fabrizio Moro debutta al n.8 e Matteo Paolillo/Icaro al n.9. Chiudono il trenino i Pinguini Carini.

Altri argomenti di conversazione. Il primo album straniero in classifica è quello di Bad Bunny (uscito più di un anno fa) al n.25. Avete l’aria di saperlo già. Maledizione, tutti questi imitatori che mi rovinano la piazza. Paola & Chiara sono già uscite dalla top 10, dal n.3 al n.17 (nemmeno qui vi vedo sorpresi. Ma per altri motivi). Ed Sheeran continua a scendere – dal n.15 al 26, forse il segnetto meno (nel senso di: -) se lo poteva risparmiare. Il suo erede Lewis Capaldi è al primo posto nel Regno Unito ma da noi debutta al n.31, ché quando loro vivevano nelle palafitte noi già ascoltavamo Playlist di Salmo, uscito il 9 novembre 2018 e da allora ininterrottamente in classifica (237 settimane, di tre mesi più vecchio di Re Mida di Lazza). Perfetta parità tra Universal e Sony, 37 album a testa in top 100. In due hanno tre quarti dei consensi, come alle prossime elezioni Fratelli d’Italia e Lega. Warner, quasi del tutto derappizzata, è laggiù, con 13 album, tipo la Sinistra che si interroga. Però tra questi album ce n’è uno dei

Pinfloi. The dark side of the moon sta bene, e così spero di voi – anche se scende dal n.33 al 38. Sta sicuramente meglio della nuova versione di Random Access Memories dei Daft Punk, che dopo una settimana precipita dal n.6 al n.73, tanto per evocare una pietra miliare recente. Si vede che non le fanno più come una volta, quelle pietre.