AMARGINE

ORANGUTAN / Episodio 1: Uomini che non uccidono le donne. Per ora

Canzoni brevi.

Articoli brevi.

La gente non ha tempo.

Tik. Tok. Il tempo.

ItaloDisco dei The Kolors ha iniziato la discesa in classifica. Ora è al n.2.

L’estate è lunga. La vita è breve. Ma piena di sold out.

Mi imbatto in una collega – non la conosco, non ne so nulla. Mi dice “Quest’anno il tormentone non c’è stato”.

Ora comunque arriva la stagione dei pezzi urbani col disagio. Poi a febbraio la Sacra Kermesse e buonanotte al secchio.

Il rap game. Il pop game. Il celebrity game. Il media game. Il power game.

Mi imbatto in un collega. So chi è. A volte mi imbatto anche nei suoi articoli. Mi dice “Pazzesco quest’anno proprio c’è stato il ritorno del tormentone, no?”.

Al n.1 tra i singoli Syrup di Shiva da Corsico. Suggerisce ai teenager di assumere sostanze stupefacenti e apprezzare le automobili Lamborghini.

Sopra i cespugli, sopra gli alberi – saggio come un orangutan – eccomi.

Per tutta l’estate al n.1 degli album è stato Tedua. Come si spiega? Come vi spiego Tedua?

Non si possono dare spiegazioni complesse. La sinistra è complessa. Infatti non si spiega. La destra è semplice. Non ha nulla da spiegare.

Tedua ha un nome di cinque lettere. Ogni tanto qualcuno con un nome di cinque lettere prende le redini. Prima di lui Lazza. Prima di lui Rkomi.

Tutti uomini. Italiani. Uomini che non uccidono le donne. Per ora. Però. Noi italiani abbiamo anche tante amiche femmine. Tutte queen supreme. Elodie queen suprema. Annalisa queen suprema. Madame queen suprema. Bisogna farne altre. Anna. Ariete. Arisa. Elisa. Elettra. Elodie. Elodisa. Elusa.

Tra i sedicenti singoli, dal n.1 al n.100, non c’è un singolo brano dell’artista Il Tre, che pure entra al primissimo posto nella classifica dei presunti album con Invisibili.

Grande estate per gli 883. Forse anche per la Formula 3. Forse anche per 3monti. Quindi bella per Il Tre allegro ragazzo morto. Deve aver capito qualche game. Perché anche senza canzoni nelle charts, ha scalzato i numeri uno della settimana scorsa, Coez e Frah Quintale (ora n.2).

Come spiegare in breve Il Tre? Ai critici rap fa schifo. Ed è peculiare: è una delle poche cose che gli fa schifo.

Come spiegare in breve un album in joint-venture di Coez & Frah Quintale? Come spiegare quello di Nek & Roberto Renga? Di Irama & Rkomi? Andati malino. Non so perché. Non me lo spiego. Non ve lo spiego.

Il Tre di Roma. Il suo presunto album, Invisibili, dura 36 minuti. Non è vero, ne dura 35 e 57. Coez e Frah Quintale, di Roma. Il loro presunto album Lovebars dura 33 minuti e 41 secondi.

Bisogna dire poco. Le cose, o si spiegano da sé, o non valgono la pena di essere spiegate.

Alla fine basta che ci dici la strada. Basta che ci dici la città. Basta che ci dici i bro e i fra. Basta che ci dici la macchina. Basta che ci dici i vestiti. Dicci il successo. Dicci l’egotrip. Dicci la mamma. E ogni tanto dicci quanto stai male, povero nino.

Se non vi piace, siete boomer. Se vi piace, siete boomer lo stesso – chi cercate di fregare?

La polemica dell’estate. Samuele Bersani contro Sferoso Famoso. Ok, boomer. J-Ax interviene a favore di Sferoso. Ok boomer pure tu.

No, la polemica dell’estate è stata Morganetto che sclera. Eh ma l’artista. Eh ma Le canzoni dell’appartamento. “Andate a sentire Marracash o Fedez“. Però al Marrageddon, Fedez non c’era. C’erano Guè, Drillionaire, Capo Plaza, Fabri Fibra, Madame, Giaime, Nitro, Emis Killa, Irama, Baby Gang (col consenso del giudice, per gravi motivi di lavoro), Fred De Palma, Tony Effe, Anna, Dardust, Blanco, Sfera Ebbasta, Elodie, Tedua. Emma, Laura Marzadori. Non c’era Al Bano, forse non poteva.

Non è vero. Non è l’elenco giusto. Questo è l’elenco degli ospiti del Lazzageddon. Ma forse, potrebbe essere l’elenco degli ospiti di Marracash. O quelli di Max Pezzali. Ospiti ovunque.

Sono così famosi e ricchi e mitici eppure sono sempre tutti liberi nella stessa sera.

Certo, presumo che Sferoso Famoso sia andato anche ad altri nove concerti, e già che c’era sia andato pure a un matrimonio a Varigotti, trentamila euro per salutare gli sposi e dire “Sono molto ricco” su una base poverissima.

Ognuno appaga i fans con un Festivalbar personale in cui è santamente il vincitore e finisce nelle TL di tutti i fans altrui. Che a loro volta.

Intendiamoci, tutti loro restano soli contro tutti.

Devo risarcire Marracash altrimenti mi viene sottocasa. Ho il gancio. Il suo disco in joint-venture con Guè (Santeria) è rientrato in classifica al n.22. La Voodoo Edition. Si erano dimenticati di farla sette anni fa. Era tanto tempo fa.

Una volta era meglio. Ok, boomer. No, una volta era peggio ma noi eravamo dei duri e ne siamo venuti fuori in gran splendore. Ok, boomer.

Una volta non c’era.

Ma il presente. Come si presenta. Al n.1, si diceva, Shiva. Come artista, avrà pure qualcosa da dire.

Ecco cosa:

«Fillo più cup di uno Starbucks, l’unico rimasto a far la vera trap (Milano)
Caramelle nella purple drunk, fa bollicine ma non è champagne (Bu-bu, Milano)»

Se non capite, non capite.

Dovrei parlare dell’Intelligenza Artificiale nella musica. Nessuno vuol sentire dell’intelligenza nella musica. Bu-bu. Basta parole. Sii breve La lezione del punk. E il divertimento, fuck art let’s dance. Le’ts dance – for fear tonight is all.

E sì, è tutto.

2 Risposte a “ORANGUTAN / Episodio 1: Uomini che non uccidono le donne. Per ora”

  1. Bellisimo articolo. Lei non ha avuto abbastanza dalla vita. Se fossi prospero come un trapper, disdegnando le Lamborghini le dro- e le tro-, La beneficerei con una cascata di dobloni; vi aggiungerei anche la confidenza dell’amico prestigioso, quella che umilia e delizia. Peccato…

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