AMARGINE

COME DICE MITICOLIGA, SIAMO SOLO NOI – THECLASSIFICA 39/52

È ottobre. Fa ancora caldo. Forse è per questo che sul podio dei sedicenti singoli, dopo una momentanea impennata di Shiva, lo status quo estivo è stato restaurato come se ci fosse stato un Congresso di Vienna delle canzoncine da bagnasciuga: ItaloDisco dei The Kolors di nuovo al n.1, e come due mesi fa la accompagnano al n.2 Bon Ton di Drillionaire, Blanco, SferosoFamoso, Lazza, Michelangelo, Buttafuoco, Fusaro e Veneziani, e al n.3 Vetri Neri di Ava, Anna & CapoPlaza.

È ottobre. Secondo i negazionisti, ha SEMPRE fatto caldo. Perciò, ecco che dopo mesi di estasiante stasi, la classifica dei presunti album è tutta un sussulto. Dopo mesi di Tedua, e il suo disco che ha inciso profondamente sul nostro tempo, nel giro di tre settimane ci sono stati tre diversi numeri uno – tre numeri uno diversamente ITALIANI maschi patriarchi:

Il Tre, maschio patriarca intermedio del rap-pop, target 12-24 anni, pressoché rigettato dalla scena rap 😊 (detto col sorriso 😊 ) ma a ben guardare rigettato anche dalla classifica dei singoli (nemmeno uno in top 100), cosa che lo colloca all’interno di quei blitz settembrini orchestrati per conquistare la prestigiosa vetta mentre tutti dormono;

Coez e Frah Quintale, maschi patriarchi rap-pop, target 18-35 anni (lo stomaco ballerino risale al 2016 – come passa il tempo, veh), una delle tante joint-venture dell’anno, in fondo più sensata di quella tra Irama e Rkomi ma meno di quella tra Renga e Nek.

– e per finire in crescendo, MiticoLiga, maschio patriarca cantautore rock, con Dedicato a noi. Target: 20-65.
Sì, lo so cos’ho scritto.

Guardate, a ‘sto giro su MiticoLiga ci sarebbe da scrivere un saggio di cinquanta pagine. E non lo scrivo solo perché VOI non lo leggereste (…NOI mediapeople diamo sempre la colpa a VOI). Ma tenterò di riassumerlo. Intanto:

• Punto uno. Dedicato a noi è ineccepibile dal punto di vista dei testi, scritti da un cantautore sessantenne (ancorché in eccellente forma fisica, devo dire, e lo dico con rancore), dotato di coscienza e ancor oggi intenzionato a lanciare messaggi nelle sue bottiglie, per condividere il suo straniamento. Perché la cosa esilarante è che dopo oltre trent’anni di carriera e tanti dischi e film e libri e megaconcerti di successo, MiticoLiga si ritrova a essere borgomastro di un borgo a parte, che non è riconosciuto né dalla nuova sinistra lilla, né dalla destra trombona. Non è nei loro radar, entrambi sintonizzati su altri soggetti più virali, come Fedez o Elodie, per cavalcarli o cannoneggiarli a seconda delle necessità. Ma d’altro canto, Dedicato a noi non è un titolo casuale: il disco si chiede ancora se Non è tempo per NOI, ritorna sui NOI di Salviamoci la pelle e Ballando sul mondo, decide che il mondo non ha un piano B, quindi, proclama, Il piano B dobbiamo essere NOI. E chiude i suoi mugugni con un ragguardevole “Tanto prima o poi saremo giovani” (…credo sia una frase fulminante) (o forse sono fulminato io).

Se non che,

•• Punto due. Dedicato a noi dal punto di vista musicale è il miglior regalo possibile a chi sbeffeggia e sbertuccia MiticoLiga rinfacciandogli un vocabolario sonoro ripetitivo e limitato. Sì, lo ha fatto per NOI. In certi momenti, specie nelle prime tre tracce del disco, sembra una parodia, un LigabAI assemblato da un Generatore Automatico di Canzoni di MiticoLiga.
(questa cosa mi ha fatto quasi impazzire. Perché non può non saperlo)
(ipotesi: lo fa apposta?) (dopo tutto ai rapper nessuno gli dice niente quando le loro basi si somigliano (perché ci diciamo: quello che conta è la ricca varietà di argomenti che sciorinano nei loro pezzi) (ahaha) (ma è anche vero che a parte quei tre-quattro coevi dei boomer, i rapper se lo sognano, di durare come MiticoLiga) (durano sempre meno – anzi, ragazzi, io ve lo dico: trattatela bene quella Tesla perché tra un anno la rivenderete al vostro discografico)
(beh, mi ha fatto così impazzire che gliel’ho chiesto di persona) (col sorriso 😊 )
(qui)

E quindi, lo vedete: la verità è che – non si fosse capito – quegli accordi gli piacciono. Ma TANTO.
E piacciono anche a chi lo ascolta. Perché poi, sorpresa!, il suo pubblico non è costituito solamente da vecchi bolliti ed ex bamboline che fantasticano di incontrarlo al Bar Mario con gli stivali e tutto, pronto a offrire loro Lambrusco e popcorn.
Lo so che sarebbe più comoda come sentenza, ma a volte (poche) la vita del sociologo musicale non è così semplice e fatta di belle sentenze facili: al megaconcerto dell’anno scorso a Campovolo ci sono stato, e c’era una quantità clamorosa di ventiqualcosa. Come mai? Forse perché Il Tre e Frah Quintale e Fra’ Coez non dicono niente neanche a LORO.
Sicché, chi siamo NOI per discutere.
Tanto più che siamo tutti NOI il suo target, il suo bersaglio immobile, ignobile, notabile, risibile, friabile, terribile. Per qualche motivo, vuole davvero rivolgersi a NOI.
(…sì, siamo tutti in pericolo) (ma in fondo è come dice sempre LUI: gli spari sopra, sono per NOI)

RESTO DELLA TOP 10
La precedente n.1, Invisibili de Il Tre, precipita dal n.1 al n.28 – come se si fosse sparsa la voce – no, ok, se uniamo la totale mancanza di singoli in classifica è evidente che era un primato sostenuto dai cosi rotondi di plastica acquisiti dalla fanbase. Lovebars di Fra’ Coez & Frah Quintale scende al n.5. Risale al n.2 il solito Tedua con La Divina Commedua, ma non risale al n.3 Il Coraggio Dei Bambini di Geolier: glielo impedisce Arianna Del Giaccio in arte Ariete, femmina patriarca nata ad Anzio nel 2002, che entra al n.3 con La Notte. Entra anche in un club ristretto: coi maschi patriarchi Mengoni (n.9 con Materia) e Maneskin è l’unica partecipante a Xfactor salita sul cosiddetto podio degli album negli ultimi cinque anni. D’altra parte, da Xfactor l’hanno buttata fuori prima che cominciasse, ai bootcamp del 2019 – fu esclusa da un maschio patriarca di Cinisello: Sferoso Famoso. Gli aveva proposto un pezzo dei Pinguini Piacioni (n.8 con Fake News), quindi per una volta sto con Sferoso. Visto che al n.6 c’è ancora Sirio di Lazza (uscito 77 settimane fa) e al n.7 c’è Drillionaire, ecco che Ariete è l’unica femmina patriarca in una top 10 che sarebbe interamente ITALIANA se non fosse per il texano Travis Scott che si ostina a rimanere aggrappato al n.10.

ALTRI ARGOMENTI DI CONVERSAZIONE
Se per qualche motivo ci tenete infine a sapere come si sono comportati gli album di Kylie Minogue e Doja Cat, posso darvi due numeri: il numero 13 e il n.22, non male per due femmine non ITALIANE.
Poi, rispetto all’ultima volta che ho Theclassificato la TheClassifica dei presunti album, c’è una cosa interessante: i nomi sono sempre meno. Intendo dire che aumentano gli artisti che espandono l’albume dei loro album, portandone più di uno in top 100. Ci sono quattro album di Marracash, quattro di Ultimo, quattro di Taylor Swift, quattro di TheWeeknd, tre di Sferoso Famoso e dei Pinguini Piacioni, e vi risparmio l’elenco di quelli che ne hanno due. La spiegazione di questo fenomeno è semplice. Tant’è che non la spiego per non offendervi. Offendetemi pure. Infine, la quantità di album che sono in classifica da più di due anni è salita a 14 (e altri 4 si uniranno entro novembre), perciò se una volta avrei fatto l’elenchino, oggi sono troppi e mi limito a quelli in classifica da quattro anni consecutivi, che sono un po’ meno. Ovviamente sono tutti maschi patriarchi ITALIANI: Re Mida di Lazza, Fuori dall’Hype dei Pinguini, Persona di Marracash, Le Basi di ThaSupreme, e poi lui, l’Immortale: Playlist di Salmo, 255 settimane in classifica, a tanto così dal diventare il primo album di sempre in classifica per cinque anni senza mai uscirne. Il primo, ma non l’ultimo, così a occhio.
Ovviamente parlo di settimane consecutive, e questo esclude i

PINFLOI
The Dark Side Of The Moon è al n.84. La sua attuale fase lunare dura da cinquanta settimane, forse lo avevano eclissato dal mercato per ristamparlo nella cinquantesima versione celebrativa. Sto cominciando a pensare che accanto al tradizionale spazio dedicato ai Pink Floyd a fondo classifica potrei aprirne uno per gli Arctic Monkeys, altra band che ha ormai intercettato una generazione che non era la sua. Non sono ITALIANI, ma sono maschi patriarchi, e in questo dannato Paese allo sbando vuol dire ancora qualcosa, Cristo. Sia detto col sorriso. 😊

Grazie per aver letto fin qui. A presto.

PS:

Siamo solo noi e Gli spari sopra non sono di MiticoLiga, sono di MiticoVasco. Sì, tocca scriverlo perché magari qualcuno passa di qui per caso. 😊