AMARGINE

Classifica Generation, Ep.V. Dark Polo Gang e la verità sulla mia donna

Sicché, vedendo che l’album più venduto in Italia era Twins, pubblicato a nome Dark Polo Gang ma in realtà dei soli Wayne Santana e Tony Effe, io mi misi ad ascoltarlo, sperando che mi regalasse una sarabanda di momenti giulivi. Ma invece! Esso mi rovesciò addosso una serie di verità impietose sulla mia vita sentimentale. Perché ascoltandolo appresi che
 
– La mia donna ha una foto di Wayne della DPG nella borsa come fosse un santino (Spezzacuori);
– La mia tipa è tra i suoi seguaci, lo vede e dopo apre le gambe, apre le gambe (El Machico);
– La mia troia ora li conosce bene, perché hanno la faccia sul Magazine (cionondimeno, loro la mandano “a casa senza fare niente”) (Magazine);
– Poi però Wayne mi informa: “Sono proprio quello stronzo che si scopa la tua donna” (Marilyn Manson);
– Per la mia troia, lui è un tiramisù (Caramelle);
– La mia puttana si fida di loro (Cobain);
– Quando c’è Tony della DPG sul beat, lei rimane incinta (Flex);
– La mia tipa cerca Tony in ogni angolo e gli sale sopra vestita da gattopardo (El Machico);
– Quando la mia tipa vede la Gang vuole succhiare qualcosa (Diabolika);
– Wayne porta la mia troia a cena e poi non le paga il conto (Sexy Gang);
(…questo, detto tra noi, mi ha dato un po’ fastidio)
– Quando lo vede entrare, la mia tipa muove la colita (Spezzacuori);
– Dark Side ha preso due pasticche, gliele ha messe in bocca una troia: lui pensa che fosse la mia troia (Diabolika);
– La mia tipa non vede l’ora (yah, yah), la fanno spogliare poi ritorna in strada (Caramelle);
– Loro suonano la mia donna come Eric Clapton – lentamente, deduco (Marilyn Manson);
– La mia tipa sale sopra uno di loro – non so quale, comprenderete il mio stato confuso – e lo chiama Papi Chulo (Tic tac);
– Lui scopa la mia tipa e poi lei si mette a piangere (El Machico);
– La mia tipa è innamorata di Tony Effe, ma lui non sa chi è (Sexy Gang);
– La mia tipa è in una gangbang (Cobain);
– La mia tipa chiama Wayne della DPG ogni giorno dell’anno e quando lo lecca lui si scioglie (Cono gelato);
– Lui scopa la mia tipa e poi lei si mette a piangere (El Machico);
– Tony Effe prende la mia tipa e ci flexa (Flex);
– Dalla mia troia in strada, Tony prende la stecca (Cono gelato);
– Wayne Santana conquista la mia tipa con un mazzo di fiori, le fa battere il cuore come un batterista: lui è il nuovo Keith Richards (Spezzacuori);
– In tutto questo la mia tipa afferma che Tony è dolce come una Fruit Joy; lui la chiama stupida e poi la manda a casa (Magazine);
 
Capirete che mi viene qualche dubbio sulla solidità della mia relazione.
 
Non che sia un problema per me accettare che lei esca con la Dark Polo Gang! No, non è un problema per me perché io le voglio bene veramente e non le chiedo nulla, anzi magari sono qui a dirle: se hai bisogno di qualcuno – etc. Ma detto questo sono abbastanza colpito che l’argomento portante dell’album più venduto in Italia non siano le tipe in generale, ma la MIA tipa (…o gli altri vezzeggiativi con cui la chiamano).
Nei 15 pezzi che compongono Twins, infatti, si dicono soltanto altre due cose.
Una è che la Dark Polo Gang sta facendo tantissimi soldi e li darà a gente che ha bisogno: Jimmy Choo, Ferrari, Goyard, Rolex, Balmain, Fendi, Moschino, Calvin Klein, Hermes, Saint Laurent, iPhone7, BMW, Chanel, Balenciaga. Tra l’altro tutti nomi che non si erano mai sentiti nel rap – è proprio vero che la trap è diversissima. L’altra informazione preziosa è che la Dark Polo Gang si droga tantissimo e cerca di spacciare tanta droga a tutti. A me va più che bene, se in giro c’è meno gente sveglia ho delle possibilità in più.
In tutto l’album c’è solo una rima decente, capitata lì per caso: “Polvere magica stiamo volando, sembriamo Peter Pan e Trilli, bambini sperduti pronti a tradirsi” (Hypebeast). Volendo c’è di interessante che nei 15 pezzi in questione, Wayne e Tony si paragonano con insistenza a rockstar (attenzione: non star del rap. Forse per paura che qualche fan o rapper vada a fargli brutto). I due si vedono come Marilyn Manson, Rolling Stones, Kurt Cobain (per la marca degli occhiali, viene specificato), Michael Jackson, Beatles, Sex Pistols, Johnny Cash, Keith Richards (sapete, il batterista).

Sulla Dark Polo Gang in realtà c’è un po’ di roba da dire – ma sul disco Twins, assai poco. Intanto il flow, semplicemente non è tale – anche se la Gang lo sa e non se ne dà troppa pena. Poi, le basi di Sick Luke sono sceme e infantili e non per manifesto artistico: sospetto che non sappia realmente cosa facciano quei tasti che ha davanti. Ma il fatto è che il disco, da solo, senza i video con le comiche oldstyle sulle avventure e le pose quotidiane della Gang, è noioso quanto un programma di ReteQuattro. Perché è lo storytelling, che rende la DPG interessante e meritevole di attenzione anche più di rapper più bravi di loro: da questo punto di vista nella sola Bimbi di Charlie Charles c’è tutto un all star game della nuova scena che dà il meglio. La Gang no, segna il territorio dando il peggio. Sarebbe patetico farla passare come una provocazione culturale punkista, così come sono patetici gli adulti che, in ansia generazionale, cercano a tutti i costi la demarcazione: “Se non ti piace è perché sei vecchio”. La seconda parte della frase è quella che mi dà meno fastidio: è la prima parte, che è insulsa. Perché quand’ero giovinastro schifavo un sacco di cose. Come tutti i teenager, del resto. E poco ma sicuro se avessi 16 anni oggi seguirei la Gang soltanto per il suo unico aspetto veramente geniale, cioè quel suo proporsi come telenovela swag, su YouTube. Il loro cartoonito con episodi trap (non dissimile dalle puntate delle Winx in cui occasionalmente diventano una rockband) ha toccato il suo apogeo nell’episodio in cui si vede un ragazzo per strada che senza nemmeno troppo impegno je mena al duro DarkSide, il quale scappa goffamente (e tuttavia, risulta irresistibile anche lui che piagnucola raccontando l’episodio nella sua cameretta davanti all’obiettivo – “bufus!”) o i quadretti in cui i componenti della Gang, “frosci l’uno per l’altro”, si danno “i bascini”.
La verità è che la Dark Polo Gang ha un livello di intrattenimento altissimo ma non ha niente di attinente alla musica, gli album sono un prodotto del merchandising. Non facciamone una questione di linguaggi, perché se lo facessimo potremmo scoprire che la musica è diventato uno di quei vecchi media di cui tanto si parla (…con tipico ribrezzo ipernuovista). Forse non si estinguerà (anche se volendo, è già successo per la poesia e nessuno ne ha fatto ’sta tragedia). Ma sono abbastanza sicuro che la stia segretamente soppiantando qualcos’altro modellato su di lei, ma uscito da grossi baccelli alieni.
 
Resto della top ten. L’Amico Riki, dopo cinque settimane in vetta, scende al n.2; entrano al n.3 gli Imagine Dragons (detti anche: “i Coldplay sotto steroidi”) forti degli onnipresenti singoli Believer e Thunder. Al n.4 Gabbani, ancora in top 10 dopo due mesi, cosa che non posso dire di Dajerenà Zero (che scivola al n.12) e Harry Styles (n.14), entrambi pubblicati sette settimane or sono. La top ten comunque è piuttosto giovanilista: scavallati MiticoVasco al n.5 e Roger Waters al n.6, dal n.7 al 10 ci sono Federica, Tiziano Ferro, Ghali, infine Fedez e l’altro.
 
Altri argomenti di conversazione. Due director’s cut al n.11 e al n.13: sono dei Radiohead (Ok Computer deluxe) e Prince (Purple rain deluxe). Altri due dischi vetusti sono in top30: The Joshua tree al n.24 e Sgt. Pepper al n.27. L’album in classifica da più tempo è sempre la raccolta di TZN Ferro (135 settimane, ed è n.31) (se non cambiano le regole di rilevazione, questo disco non esce più dalla classifica) (ma no, perché la FIMI dovrebbe fare una simile balenga manfrina?)
 
Miglior vita. Molti evergreen in classifica ma pochi artisti o gruppi guidati da artisti che hanno lasciato questa valle di procuratori di Donnarumma. Li guida Miles Davis con Kind of blue al n.65, in classifica da 19 settimane. Kind of blue ha preso quello slot di disco in quota-intellettuali che qualche tempo fa, non so se vi ricordate, era occupato da My life in the bush of ghosts di Braianìno e David Byrne. Dopo sei mesi in cui era ritenuto indispensabile, non l’ho mai più rivisto in classifica. A differenza dei
 
Pinfloi. The dark side of the moon scende dal n.38 al 44, cosa che imputerei alle divisioni nella sinistra. Tenuta sostanziale di The wall (n.61, era n.59 la settimana scorsa), mentre con grosso scorno delle persone ammodo sale dal n.100 al 79 Wish you were here, e concorderete che questo dato non fa che sottolineare la mai sopita voglia di cattocomunismo del Paese

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