AMARGINE

Ultimo che sogna e vola e grida e sta un po’ sulle palle a tutti – TheClassifica 43/2021

“Abbiamo di tutto, ci manca il domani – e per la paura si viene, si mente
Ma il sesso da solo è l’amore del niente
Ci aspetta una guerra di fame e macerie, la terra che sputa le nostre miserie
E in mezzo al rumore di feste violente, c’è sempre qualcuno che canta il niente”

(Marco Masini, Il Niente, 1991)

Qualche sera fa una persona che conosco, in mancanza di oggetti contundenti, mi ha paragonato a un giornalista musicale che depreco anche nel sonno. Il mio primo impulso è stato quello di ardere questo sito, come Paul Newman fa con la sua stessa città alla fine del film

(non posso dire il titolo: spoiler)

Anche per questo motivo, iniziamo questa puntata con una delle cose che distinguono gli inutili articoli del guappo in questione dai MIEI inutili articoli. Ovvero: gli impietosi fatti. Naturalmente, potete saltarli. Non sono mai divertenti,

Gli impietosi fatti. Oltre a essere al n.1 nella classifica dei presunti album con Solo, il suo nuovo album, Ultimo è anche al n.41, con Colpa delle favole, in classifica da 134 settimane. E al n.65 con Peter Pan, in classifica da 194 settimane. E al n.71 con Pianeti, che dopo 170 settimane di permanenza era uscito di classifica, ma tre mesi fa è rientrato. Oltre all’intera discografia nella classifica FIMI degli album, Ultimo ha anche un singolo al n.8, cioè il brano fatidicamente intitolato Niente – il GNÈNTE, come in una delle più memorabili canzoni di Marco Masini, tratta dall’epocale Malinconoia. Sappiate inoltre che Ultimo ha 650mila follower su Facebook (nella media, diciamo), 112mila su Twitter (molto basso) e 2,9 milioni su Instagram. Tanti. Per capirci, Salmo ne ha 2,2, Jovanotti 1,9, MiticoVasco 1,8, Marracash 1,6, Sangiovanni 1,5, Irama 1,4. Solo SferosoFamoso, tra i nomi che non hanno una vera eco internazionale (mi riferisco quindi a Maneskin, Laura Pausini, Fedez) (…sì, lo so) supera Ultimo, con i suoi 3,6 milioni di followers.

Eppure. Anche se non ho cercato forsennatamente, una googlata ha dato esiti negativi: né l’uscita né también il primato in classifica di Solo vengono testimoniati da Corriere della Sera e Repubblica, e nemmeno da Rollinstòn e Rockol. Arrivo a Sorrisi e Canzoni, dove trovo riprese alcune sue parole “dai social”. Se ho visto bene, c’è una sua intervista su Il Mattino. Mi pare sia passato da alcuni grossi network radiofonici. Ma non tutti. Quanto alle trasmissioni televisive, non saprei. Ditemi voi. Appare in Squid Game?

È molto possibile che i giornalisti non siano stati amichevolmente sensibilizzati nei suoi confronti come succede con altri perché Ultimo, pur non facendo una musica da buscadero selvaggio, è un artista realmente indie, uno dei pochissimi che non viene nemmeno distribuito dalle tre multinazionali che provvedono alle esigenze di noi giovani. Mi pare anche di capire che da quel famoso Sanremo, non abbia molti amici tra i giornalisti. Cosa che alla fine, lo accomuna ai giornalisti.

Altra ipotesi per questo parziale oscuramento: in questo mondo di clic, un articolo su di lui non ne porta abbastanza. Persino io so benissimo che qui, questo pezzo verrà letto molto meno di uno su Adele o Billie Eilish. Però a me venti pageview in meno su quaranta, non cambiano assolutamente Niente. Ai giornali veri invece, forse conviene di più lasciar perdere del tutto piuttosto che rischiare, con un articolo complicato, di fare i conti con una fanbase che viene descritta come più livorosa delle altre. In realtà non so se lo sia davvero, a me sembrano tutte livorose. E malgrado qualcuno ancora pensi che con articoli non del tutto entusiasti (per non dire critici) si ottenga #visibilità, si è capito che è meglio non infastidire gli artisti ITALIANI. Se c’è qualcosa che ci insegna il giornalismo nel 2021 è che è meglio risparmiarsi gli assalti della Fanmacht.

Nel complesso comunque la sensazione è che Niccolò Moriconi (due c, una erre) non sia proprio mediaticamente onnipresente, no? Quindi forse ha ragione lui, lo boicottano, è Solo contro tutti. Non come me e voi, che siamo avviluppati di conventicole. Ultimo è Solo come il suo pubblico.

Beh, io, Solo l’ho ascoltato. Sapete, sono diciassette canzoni. Sì sì, diciassette. Come Quadrophenia. E non saprei nemmeno dirvi se è migliore degli altri tre dischi, mi sembra così uguale. Non ci sono reali variazioni stilistiche, i testi mi sembra convergano tutti su concetti di fondo già esposti nei suoi precedenti dischi di platino. Concetti che ora – con brutale superficialità ma garantisco, senza snobismo, proprio con le liriche davanti – cercherò di riassumere nelle righe seguenti:

  • Ultimo è in grado di volare.
  • Anche dentro di sé, dice.
  • Ultimo prova tantissime emozioni.
  • Ultimo ha il coraggio di provare emozioni straordinarie.
  • Ultimo sogna veramente.
  • Ultimo vorrebbe che voi non foste come gli altri.
  • Come a poker, se vi state chiedendo chi sono “gli altri”, vuol dire che gli altri siete VOI.
  • Potrei parlare per ore di come si è arrivati all’esatto opposto di “Gli altri siamo noi” di Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi. Potrei parlare per ore di Ultimo.
  • Io so che voi ignorate che “Un sorriso ha la carta che sconfigge il potere”.
  • E che “La vita è un giro di giostra che inverte la direzione e il mondo è un posto sbagliato con le giuste intenzioni”.

In più della metà delle sue canzoni ricorre il verbo “volare”, che stacca nettamente i sogni e le emozioni e la pioggia e le stelle. Io penso di non dire Niente di gravemente offensivo se dico che all’Università della Vita, Ultimo ha imparato a dire parole terribilmente comuni e ricorrenti nella canzone italiana convenzionale degli ultimi sessant’anni. Ma è ovvio che il pubblico che lo segue vuole sentirsele dire e ci sente qualcosa, in modo diverso eppure analogo al 14enne che trae conforto dal sapere che il suo rapper preferito consuma sostanze illegali nella sua Lamborghini prima di spassarsela con la vostra lurida bitch. E questa è solo parte della questione: il dettaglio cruciale è che questo dispiego di emozioni lineari ma gridate, un pubblico abbastanza consistente vuole sentirle dire, o appuntogridare dal giovane Ultimo. Quello che è piaciuto a quel pubblico è lui, la sua faccia, la sua connotazione popolare: l’ostilità delle élite non fa che convalidarne l’attitudine, e anche la sua mancanza di piacioneria è un bonus, una dimostrazione di autenticità dopo anni in cui i simpatici hanno tradito gli ITALIANI. Se c’è uno che è stato scelto dal pubblico – e mi chiedo se non sia questo, che turba noi turbanti – è lui: portato dalla piccola etichetta Honiro nel dicembre 2017a Sanremo Giovani (non era stato accettato tra gli Amici di Maria: come avrebbe potuto farsi degli Amici?), rapido come Napoleone nella Campagna d’Italia ha accumulato dischi di platino e sold out, infiammando le masse orfane di Modà, Negramaro, Dolorimestruali Antonacci, Marco Masini, e di qualche monumento anni 70 come Riccardo Cocciante, Baglioni e Zero. Nella sua ascesa, ha subito il primo rovescio in carriera a Sanremo, dove come nella baia di Abukir una flotta di giornalisti è riuscita a sbaragliarlo. Riorganizzatosi e forte della Grande Armée dei suoi fans, per il 2020 era pronto a festeggiare i suoi 24 anni con un bagno di folla negli stadi, ma il Coronavirus come l’inverno russo ha devastato i suoi piani. Cionondimeno, il giovane Moriconi può contare su una cosa: il suo pubblico, essendo più adulto di quello del rap e del pop, non è di quelli volubili e pronti a dimenticarsi i propri beniamini dopo il ciclo del prodotto di 3-4 anni, caratteristico del mercato musicale moderno. Anche perché da lui non si aspettano singoli di successo né featuring (e infatti anche in Solo, orgogliosamente, non duetta con nessuno). Con tutta probabilità, se non fosse per Ed Sheeran col suo stupido segnetto, il suo album Peter Pan batterebbe il record di permanenza nella classifica degli album. A buon diritto può affermare, in una frase in cui infila una similitudine eccellente, “Perdo un confronto, ma voglio vivere a lungo / Sono la sabbia che dura nella valigia di luglio / Voglio restare per sempre, non fare moda da niente”. Chissà se qui pensava a Mahmood.

Ma se me lo chiedete, i testi non sono la cosa che caratterizza realmente Ultimo. La cosa più affascinante è come Moriconi elimini dal suo pop cantautorale tricolore qualsiasi elemento di sorpresa, come se considerasse blasfemo mettere nel solco melodico ITALIANO qualcosa di inconsueto, qualcosa di nuovo, o qualche influenza straniera. Forse sa che così facendo, inquinerebbe il Primato Nazionale.

Resto della top ten. Alle spalle di Ultimo, un altro grande ritorno per il pop italiano mainstream: Sandrina Amoroso con Tutto Accade, che si insinua davanti al n.3 Bluceleste di Blanco. Il protagonista di ottobre, Salmo, scende dal n.1 al n.4, mentre la Bromance di Mecna e Coco non frutta più di un n.5. Entrano nella prima diecina anche due band, e per di più non ITALIANE, pensate: sono i Dream Theater (n.9) e i Duran Duran (n.10), che danno il cambio a Coldplay (n.13) e Beatles (n.86): come tutte le band straniere, erano da noi solo per fare del turismo ed escono subito. Escono anche Chiello (anche lui dopo una sola settimana, ora è n.12) e dopo un bel po’ di tempo, Pinguini Tattici Nucleari (n.11) e Sangiovanni (n.16). Rimangono in alto con testardaggine Rkomi, SferosoFamoso e Madama, che troviamo in fila dal n.6 al n.8.

Sedicenti singoli. Sorpresa: ThaSupreme entra al n.2 invece che in testa, con M%N. Al n.1 è infatti tornata Kumite di Salmo, e al n.3 c’è il duetto assolutamente spontaneo e dettato da sincera amicizia tra Sferoso e Madama, intitolato Tu mi hai capito, e sicuramente è così.

Altri argomenti di conversazione. Gli album distribuiti dalla Universal sono 45 su 100 in classifica, quelli targati Sony 27. Mancano un po’ clamorosamente la top ten Elton John (n.15, malgrado tutti quei duetti giovani), Lana Del Rey (n.18) e Premiata Forneria Marconi (n.20). Entra al n.22 la rapper FEMMINA Beba. Hanno invece lasciato la classifica Pop Smoke dopo 68 settimane, Crepe di Irama dopo 60, Nevermind dei Nirvana dopo una striscia di 50, la Keta Music Vol. 3 di Emis Killa dopo tre mesi, Tiromancino dopo quindici giorni. Normalmente questo lo qualificherebbe nella rubrica che un tempo si chiamava

NonBenissimo. Ma motivi strettamente diplomatici mi consigliano di evitarlo, rimandando la riapertura di questa rubrica alla prossima settimana. Parliamo invece di gente che in classifica ci ha praticamente messo radici, cioè i

Lungodegenti: compie due anni di fila in classifica Persona di Marracash, e li festeggia al n.21 (!). Ma mettendo in ordine il club dei cento, troviamo anche, oltre ai due già citati album di Ultimo,

– il segnetto ÷ di Ed Sheeran da 243 settimane (al n.53);

20 di Capo Plaza, da 184 settimane;

Playlist Live di Salmo, da 155 settimane;

Punk di Gazzelle (152 settimane);

Re Mida di Lazza (139);

Fuori dall’Hype dei Pinguini Tattici Nucleari (134);

Emanuele (Marchio Registrato) di Geolier (107);

23 6451 di ThaSupreme (102).

Già da un po’ non fanno più parte del club il primo album di Billie Eilish, il cui nuovo disco beccheggia al n.36, nonché Luché e i Diari Aperti Segreti Svelati di Elisa, che però sono rientrati in graduatoria da un po’ di tempo. In totale, gli album con oltre cento settimane di permanenza sono ora undici, dieci dei quali ITALIANI. Tra due settimane potrebbero essere dodici su cento, percentuale mai raggiunta. Tra questi latitano, amaramente, i

Pinfloi. The Wall continua a mancare dalla classifica, ma è un momento un po’ oscuro e lunatico anche per The Dark Side Of The Moon, che scende in picchiata dal n.65 al 97. Se è un po’ che non lo ricomprate, fatelo ora o sarà troppo tardi.

Grazie per aver letto fin qui. A presto. Sapete, sta arrivando un altro segnetto di Coso, qui. Ah, non sto nella pelle.

Una risposta a “Ultimo che sogna e vola e grida e sta un po’ sulle palle a tutti – TheClassifica 43/2021”

  1. Grazie Paolo, per il servizio che offri alla comunità (?). Per quel che mi riguarda, la tua abnegazione e il tuo coraggio nello svolgere questo compito ingrato, sono pari a quelle dei sub che si immergono nei liquami dei tombini e delle cantine allagate, per svelare a noi umarelli in superficie con l’acqua fino alle caviglie, cosa ha causato l’allagamento, da dove viene quell’orrenda puzza.
    Ammetto candidamente che io non ce la farei a fare quello che fai, a volte leggerti è quasi doloroso.
    Grazie Paolo.

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