Non si può latitare troppo a lungo – puoi farlo solo se non torni proprio più. Altrimenti, come Noodles di C’era una volta in America o come Peter Gabriel, puoi solo far paciugo di tutto ciò che avevi messo in piedi. Interrompo il minisabbatico principalmente per questo, credo. E poi ovviamente per voi che leggete, che io faccio il sostenuto ma a voi ci tengo, se sapessi dove abitate vi porterei la spremuta e le brioscine a casa la mattina a tutti.
Non tutte le mattine.
Non torno certo per la Classifica. No, no! In questa fase io e lei non abbiamo molto da dirci. Ci stiamo tenendo il muso rancorosi come il Raisuli e la signora Pedecaris: ognuno dei due è persuaso di aver la ragione dalla sua parte, e in questa situazione non solo un passo, ma anche un impercettibile movimento del ginocchio in direzione dell’altro sarebbe un’ammissione di resa. Poi magari di nascosto penso a lei sentendo il nuovo disco dei Coldplay
(disco triste – perché lei lo ha mollato)
(mentre prima, dischi tristi – perché stava con lei)
(…uomo impagabile)
ma la mia strategia sentimentale nei momenti critici è: murocontromuroforever.
E tuttavia, come prescrive il galateo, l’ho spiata. Sì, sono andato di nascosto a vedere cosa scrive sul suo sito. Che tra l’altro, devo rendergliene atto, www.fimi.it è uguale da dieci anni. Nessun restyling per la Federazione Industria Musicale Italiana. Di norma quando la sostanza va dissipandosi, credo lo dica anche la Costituzione, si punta tutto sulla forma. Invece la FIMI no, viene a noi sempre con quello sfondo, arancione come un tramonto, coerenza d’altri tempi.
E mentre indagavo, mentre spiavo le sue posizioni più proibite (il n.9 dei Vamps) (“Chi sarebbero i Vamps?? Che schifo che mi fai”, ho pensato sulle prime: “Fingerti giovane, cercare di attrarre i ragazzini”) (o il n.3 di Paolo Nutini, che pullula di bovarismo più dello stesso Raul Bova) (o le tre settimane in top ten di Mondo Marcio, con un disco rap basato su canzoni di Mina, idea interessante – per quanto in questo periodo la sovraesposizione di Mina) (ossimoro) (sia piuttosto pronunciata, con l’uscita dei dvd delle sue vecchie robe in Rai, con la sigla Rai per i Mondiali, intitolata La palla è rotonda) (e ora con questa mezza collaborazione), ho registrato il previsto cambio della guardia tra il solito Biagiantonacci (attualmente n.2) e l’altrettanto solito Caparezza. Attualmente numero 1, con Museica.
Cosa vi devo dire, a me Caparezza non mi persuade. Non gli contesto le rime, né la cornucopia di piroette linguistiche e semantiche. Gli contesto la musica, il suono, a partire da quello della sua voce: il suo flow è notoriamente sardonico, grottesco, caricaturale. Per me la voce di Caparezza è la voce del troll. Quello che fa un’ironia così sovraccarica che esce dal tunnel del divertimento, ma solo per entrare in quello del compiacimento. Secondo me i commenti alle notizie del Corriere hanno il timbro vocale di Caparezza. Ho il sospetto, ma non la certezza, che Caparezza sia molto apprezzato in area Cinquestelle. Non so se la cosa gli faccia piacere, non lo so proprio. Non è nemmeno così importante. Il fatto è casomai che sono ammirato dalla prestivocalità, ma oggettivamente a metà disco sento che il piccante ha ucciso tutti gli altri sapori, e non penso che il mio iPod reggerà altro oltre a Cover (divertissement musicofilo e piacione) e forse, il mood per lui inusuale di China town: quest’ultima ha un testo meno sottile che non, poniamo, Comunque Dada; però si lascia ascoltare, che non è una robetta da poco, quando è in ballo la musica.
(ora che mi sovviene: da giovane, Grillo aveva quasi quei capelli lì)
(ma a onor del vero sono dei capelli decisamente Zampaglioni)
Al MediaWorld il disco di Caparezza costa 11 euro, come quello di Mondo Marcio (n.9). Quello di Moreno (n.8) ne costa 12; quello di Cesare Cremonini e Davide Van de Sfroos (numero 4), 15 euro. Anche quello di MiticoLiga (n.7), fatto pagare 17 euro ai fan del primo mese, è adesso in vendita a 15.
Entra al numero 10 Everyday robots di Damon Albarn. Il che va a dimostrare che i raffinati non comprano dischi.
Escono dalla top ten Stromae e Rocco Hunt. Non ci sono entrati i Sonohra (n.13, poi crollati al n.62). Un audace numero 74 per i Pixies.
Quota aldilà: nove. Guidati da Faberdeandré al n.43 con Creuza de ma. Pochi lo sanno, e lui non lo dice mai, ma a questo disco ha collaborato Mauro Pagani.
(lo so che ormai questa gag ve l’aspettate, la ripropongo per non deludervi)
Per il lotto, il consueto Bollettino Pinfloi: 48, 64, 82. Che come ormai dovreste sapere, sono i piazzamenti, in sequenza invariabile, di The Dark Side of the Moon, The Wall, Wish You Were Here. E pensate se solo avessero messo UNA canzone su Animals.
Ma ora ditemi di voi. Che avete fatto di bello? Avete visto il Concertone del Primo Maggio? Avete visto l’Eurofestival? Avete comprato Rolling Stone? (dehehihohu). Ah, vi ho detto che uno scemo (un altro) mi voleva querelare? No, non vi dico chi. Dai, non posso!, gli ho appena dato dello scemo. E non provatevi a scrivere ipoteteci nomi nei commenti, o vi querelo.
A presto.
Io ancora non riesco a capire come Stromae riesca a vendere tanto in Italia… Avrei detto che sarebbe stato una meteora dopo la visibilità di Sanremo, ed invece nella classifica dei Sanremesi è 3°…
“oggettivamente a metà disco sento che il piccante ha ucciso tutti gli altri sapori”. Non c’è altro da aggiungere.
Neanch’io me l’aspettavo, ma sono a favore. Ho la sensazione che da queste parti siamo talmente inchiodati alle modalità italo-anglosassoni di fare musica, che quando arriva qualche briciola di Resto d’Europa (quasi sempre molto più contemporanea di noi gente avantissimo), ci spiazza sempre.
Adesso però attendiamo la classifica avulsa dei remastered, per vedere quanti raffinati si fanno fregare dal marketing delle case discografiche alla canna del gas
Che ne pensi del trio Fabi Gazzè Silvestri?
Ah, io li apprezzo assai, non saprei nemmeno dire quale di più tra loro
(e questo in realtà forse non è del tutto positivo)
e sono abbastanza vecchio da ricordare Vento d’estate, che non avrei saputo dire se era più un pezzo di Fabi o di Gazzé
(e questo in realtà forse non è del tutto positivo)
ho sentito il singolo, mi piacicchia, e mi ha abbastanza divertito il fatto che al primo ascolto, per radio, con cuffiette, non sono nemmeno riuscito a distinguere chi cantava cosa
(e questo in realtà forse non è del tutto positivo)
Ecco, quindi mi sa che c’è qualcosa nella loro confederazione, che non è del tutto positivo. Una volta dicevano cose tipo “Unendo i quattro Beatles/i quattro Queen/ i quattro CSNY, il risultato è superiore alla somma aritmetica delle singole componenti”. Nel loro singolo, ma già in Vento d’Estate, il risultato mi piace, ma è come se 1+1 facesse 1, e 1+1+1 facesse ancora 1. Strano.
Grazie mille, ho visto la risposta per puro caso, non ci speravo quasi più <3
Comunque concordo anch'io con l'analisi che è come se 1+1+1 facesse nonostante tutto 1, ma pur non supportando ogni loro uscita discografica questo pezzo mi piace, ricorda i bei pezzi italiani che si facevano una volta per l'estate, tipo appunto "Vento d'estate".
eddai diccelo… chi ti ha querelato?
ps: mica lo sapevo che stavi su twitter, persare che avevo persino cercato ma solo per nome… ti leggo da macchianera e pur non conoscendo poco quelli che citi in the classifica (eh lo so so’ antica…) (per questo non commento quasi mai) mi piace un sacco come scrivi e quello che scrivi
infatti so’ fan! e mo’ pure follower! 😉
dimenticavo: son pure carampana udduica ma il pezzo che hai scritto su di loro mi trova daccordissimissimo… non avrei saputo spiegarlo meglio! grazie 😉
Grazie, Eve! Però potevi dirlo a quelli che hanno commentato quel pezzo digrignando i gomiti.
hai ragione! è che viviamo in un paese di tifosi (guarda le campagne elettorali da un po’ di anni a questa parte)… glielo vado a dire subito! 😉 (però sei esigente eh!) (e cmq, chi t’ha querelato?) (le parentesi multiple le ho imparate da te, dispiace se le uso?) 😉