AMARGINE

TheClassifica 26 – Be hungry, Be yoncé

Nella classifica italiana, tutto fermo o quasi. Nella classifica americana, tutti sono scossi da Beyoncé.
Facciamo fuori subito l’Italia. Che tanto.

Premessa: questa è la classifica di ciò che si vendette dal 9 al 15 dicembre. Quindi di sapere in tempo utile quello che si è venduto per Natale io direi di scordarcelo: giovedì 26 e forse anche giovedì 2 gennaio alla FIMI non lavora nessuno. Comunque non è detto che cambi molto. Già a metà dicembre il podio è quello di inizio dicembre. Primo MiticoLiga, secondi One Direction, terzo Mario Biondi. L’unica cosa che potrei dire per fare colpo su di voi se fossimo usciti per una pizza, è che la top 10 ha addosso un forte odore di X Factor. Che è come quei profumi vanigliati che certe donne non più 15enni si mettono per vedere se certi uomini non più 17enni vogliono, possono, sanno essere un po’ 16enni.
(…ho come la sensazione che mi stiate guardando tutti con le sopracciglia sparigliate) (e avete ragione. Non so cosa mi è preso. Fate finta di niente. Chi di voi ha ordinato il calzone? Io il calzone non lo capirò mai)

In top 10 gli ospiti di #xf7 si confermano (One Direction, Mario Biondi) oppure rientrano precipitosamente (Giorgia al n.6, Elisa al n.10); quanto al più popolare tra i giudici, Mika, guadagna una posizione, scippando il n.4 a Laura Pausini. Solo Marco Mengoni derapa: addirittura perde una posizione, dal n.17 al n.18 (ma si vedeva che ‘nciaveva voglia). Quanto a Michele Bravi, Amico ad honorem, è la più alta new entry della settimana: molto basso, al n.23 – però è n.1 tra i brani della Top Digital Download. Che nome disperatamente scemo, “Top Digital Download”, non ci avevo mai fatto caso in tutti questi anni. Archiviamo la top 10 con le posizioni 7, 8 e 9: Mina, Emma (dal n.12 al n.8) e Gigetto D’Alessio. Escono dalla top 10 Zucchero, Muse (dal n.8 al n.20), Fedez (dal n.7 al n.24).
Un bel po’ sotto, al n.28, c’è Beyoncé. Numero uno in Usa.

Ora, se seguite già da un po’ questa garrula rubrichina

(ma guardate che fate uno sbaglio concettuale) (no, non perché non dovreste seguirmi giacché mi sono perso anch’io, cfr. Snoopy) (ma perché sono IO che seguo VOI)

mi avete già sentito tiritereggiare che l’Italia risponde sempre malissimo alle sollecitazioni dell’impero, che pure i media diligentemente diffondono. Da anni essere il n.1 tra gli yankee non garantisce la top 10 italiana, e a volte nemmeno la top 30. Per gli inglesi va un po’ meglio, dopo tutto le multinazionali hanno assegnato a loro il controllo dell’Europa, quindi in genere con loro siamo più ricettivi.
Ma il caso Beyoncé ha messo un tantino di soqquadro nella spensierata comunità di noi che ciarliamo di musica. Non per il disco, che contiene la stessa calcolatissima e ininfluente contemporaneità che potete trovare in un qualsiasi numero di Vanity Fair, ma per il modo. Per chi non sapesse: l’album è stato pubblicato senza alcun preavviso, nemmeno una vocina di corridoio. Il che ha fatto gridare a tanti di noi:

“Mirate! Pàrasi ai nostri occhi, siccome cometa, l’opra che si libra solo sull’ali del suo riverbero tra le genti. Nessuno la anticipò in esclusiva, nessuno spesevi in trovate pubblicitarie, nessun Fabiofazio le offrì ospitate in tv: Diva Beyonza vendette, affé mia, un milion di copie – sì, un milion! In questi tempi di gran micragna! E sol grazie al suo ascendente. Sapeva, ella, che il cinguettìo e il blogghìo e il commentìo avrebbero fatto per lei più delle migliaia di tapini pagati per comunicare le gesta dei musici”.

Invero, è proprio così che tanti di noi (tapini) hanno gridato. Tanta ammirazione per la Diva Beyonza che ha dimostrato è che è una superstar (non lo sapevate, eh?) e che la gente corre a guardare quel che fa lei. Tanta ammirazione per iTunes che si è assicurata l’esclusiva, per quel che durerà. Tanta ammirazione perché qualcuno ci sente i suoni contemporaneissimi. Uh, ma davvero. Anche a ’sto giro, niente Balanescu Quartet, quindi. Persino tanta ammirazione perché nel disco invita il marito Jay-Z a leccarle la patata, e ciò apparentemente è neofemminismo. Laddove per me invece è un’ottima recensione dell’ultimo di Jay-Z: “Yo, tu, botolone, puoi leccarmi la patata!”.
Ho solo una cosa da dire. Tutta questa eccitazione compiaciuta ha la stessa timbrica di quella che sei mesi fa acclamava i Daft Punk per aver fatto esattamente l’opposto con la gran fanfara attorno all’uscita del loro disco.
Questo avevo da dire.

No, non è vero. Posso anche aggiungere che ho amato molto il fatto che il disco sia uscito DOPO che tutte le testate hanno pubblicato la loro listona dei dischi del 2013, cosa che peraltro alcuni hanno iniziato a fare già a giugno (non scherzo) tanto irrefrenabile è la pulsione onanistica della cosa. Di solito commento le liste da qualche parte, ma quest’anno non so se gliela faccio: vedere celebrare ovunque i Vampire Weekend, col loro svenevole dischino alla Paul Simon che tutti si erano dimenticati, mi conferma che anche a fine 2013 Pitchfork detta la linea e mi deprime vieppiù, amici. Pitchfork è la Beyoncé dei critici, e io non ce la posso fare. Amerei vedere lo scontro finale tra i loro forconi e i Forconi, per vedere sulla pubblica piazza se gli uni ammazzano gli altri a colpi di noia fighetta o i nostri peracottari ammazzano gli hipster a colpi di imbecillaggine. Ammetterete che è dura fare il tifo.

Per finire, veniamo alle quotate in Borsa. The Wall sale dal n.62 al n.61.
(…)
The Dark Side of the Moon scende dal n.65 al n.72.
Wish You Were Here scende dal n.90 al n.100. Però tre giorni fa passavo davanti a una scuola e c’era un papà circa 35enne seduto in macchina da solo in attesa – forse – e potevo sentire che era tutto triste per il diamante pazzo che c’era in lui. Quindi stiamo a vedere: se ne aveva appena comprata una copia, la settimana prossima Wish You Were Here potrebbe balzare al n.30.

Bene. Se non ci sentiamo, auguri.

Ma no, ci sentiamo. Vi devo dire qual è il MIO disco del 2013, no? Yep.

Una risposta a “TheClassifica 26 – Be hungry, Be yoncé”

  1. “per vedere sulla pubblica piazza se gli uni ammazzano gli altri a colpi di noia fighetta o i nostri peracottari ammazzano gli hipster a colpi di imbecillaggine”
    ecco questa frase racchiude perfettamente il mio punto di vista su moltissime cose, in italia
    il film di woody allen? bellìsss-sssìmo!
    ti vien voglia di vedere checco zalone oppure senti nominare checco zalone e ti vien voglia di vedere l’ultimo bellìsss-sssìmo film di woody allen
    o tu stai diventando molto saggio o io mi sto rincocconendo del tutto

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