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ThaSupreme non ha niente da dire, e non è un dramma – TheClassifica n.47

Il numero uno. E i numeri 23 6451 ma anche i numeri 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10. Insomma, Tha Supreme. Metto quivi la copertina per farvi cogliere (eventualmente, strizzando un po’ gli occhi) la graziosa trovata del titolo 23 6451, suo primo disco e disco primo tra i presunti album, capace altresì di portare sette sedicenti singoli in top 10. Il che lo fa entrare al primo colpo nel club dei rappusi italiani capaci di bullizzare la classifica dei singoli. Aggiorniamo l’elenco: Sfera Ebbasta, Gué Pequeno, Salmo, Marracash, più le feste a inviti della Machete Mixtape e di Night Skinny. Secondo il CEO della FIMI, Enzo Mazza, intervistato dal prestigioso Rollinstòn, al di là della evidente popolarità dei rapper tra gli utilizzatori di piattaforme di streaming, questo accade anche perché i patiti dell’hip-hop tendono all’ascolto reiterato più degli ascoltatori di Ultimo, Irama, Benji & Fede, Coez, che pure hanno un certo successo là fuori, avrete notato – e ciononostante, al pop non è ancora riuscito di sbancare la hit-parade. Vi dirò: non credo che questo cambi la vita di Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, quindi figuratevi se cambia la mia – però questo è il contesto, che io descrivo e non contesto. Ma veniamo alle cose importanti.

Le cose importanti. Con l’hip-hop e lo streaming, anzi, facciamo il nome esplicitamente – con l’hip-hop e Spotify il messaggio e il mezzo sono vicinissimi. Con ThaSupreme, per altri motivi, pure. Insomma, prima che Repubblica individui in lui un opinion leader, è mio compito avvertirvi che Davide Mattei da Fiumicino, 18 anni, non ha granché da dire.

(per me non è mai stato un problema, io tra i Crass e i Van Halen, ci ho sempre messo un secondo a scegliere i più stupidi)

Ma nel suo caso quel salto che già faceva presagire la trap è quasi completo: le parole sono irrilevanti, perché al giovane Mattei interessano di più il suono e – attenzione! – il ritmo, che l’hip-hop aveva lasciato impietosamente ammosciare in anni di basi grondanti annoiata coolness. Certo, caso vuole che nei testi (quando li si capisce: anche molti fan non li afferrano al volo) Tha ribadisca senza sosta la sua incapacità di esistere senza assumere cannabinoidi ogni istante della propria vita, ma in questo caso non la archivierei come necessaria adesione ai dogmi del rap (…non capirò mai se questo continuo incitamento a fumare il fumo che si fuma fumando fumati dipenda dal fatto che ogni rapper ha una piantagione e quello è il vero prodotto che gli sta a cuore) (oppure se qualcuno di loro prende soldi da Salvini, che ritengo sia il primo a compiacersi di una gioventù felicemente strafatta e inebetita). Ma quel che conta è che ThaSupreme sancisce un forse definitivo e sospirato ritorno alla centralità dell’elemento musicale. Che poi, è da un po’ che era nell’aria. Lo si notava parecchio nel clan Salmo, nel quale Tha è cresciuto; lo si nota in Marra e Gué, e in generale è una tendenza di questa fine decennio. Forse è una conseguenza della trap – ma io sono old school, alla trap non riconosco volentieri dei meriti, piuttosto mi ascolto il nuovo album dei Modà.

(non ci penso nemmeno) (era un modo di dire, maledizione)

Però vi dico ancora un paio di cose su ThaSupreme. La prima è che secondo me, tutti i big che sono usciti questa settimana, da Tiziano Ferro ai Coldplay, da MinaFossati a Leonard Cohen, non lo scalzeranno facilmente dal n.1 tra i presunti album. La seconda è che sì, tra i venti brani dell’album (tutti cortissimi, solo 6 superano i 3 minuti) ci sono featuring della sorella Mara Sattei, che ha l’aria di essere un talento non da meno, e di Nitro, Nayt, Lazza, Fabri Fibra, Marracash, Dani Faiv, Mahmood, Gemitaiz & Madman e – sorpresa! – Salmo. Però occhio: nei sette sedicenti singoli che Tha ha portato in top 10, solo tre sono inclusivi di un collega illustre (per la precisione, quelli con Dani Faiv, Marracash e Salmo). Nella maggior parte, Tha è 5olo con se stesso. E non è da tutti. Ciò detto, passiamo al

Resto della top ten. L’ex n.1 Marracash cede il primato dopo due settimane ma non se ne va lontano – rimanendo invero al n.2. L’ambito terzo posto di cotanto podio spetta non a Nonna Nannini (n.4, e non vorrei essere nei panni di chi glielo ha dovuto dire) ma a Francesco Guccini e a tutti gli invitati al suo giubileo, a partire da Mauro Pagani – tra l’altro, vi hanno mai detto che ha lavorato con De André? Zucchero si aggrappa al n.5 resistendo al reboot di Elisa, il cui Diari Aperti refurbished risale dal n.35 al n.6. Completano la prima diecina Il Volo, Vegas Jones, Ultimo e Celine Dion. Che attenzione, è l’unica straniera tra i primi venti. Evviva! Bravi gli stranieri rispettosi e cattolici e le donne che si vestono responsabilmente.

Altri argomenti di conversazione. Escono dalla top ten Marco Mengoni, Emma Marrone, Renato Zero, Rocco Hunt (che ridendo e pazziando c’è rimasto tre mesi) e Nick Cave, che scende subito dal n.5 al 44. Debutta abbastanza in alto il Venditti celebrativo di Sotto il segno dei pesci (n.13), e abbastanza in basso Giovanni Allevi (n.48). Spariscono dal radar Slayer e Fka Twigs dopo una settimana, Michael Kiwanuka e il bootleg di Bob Dylan dopo due, mentre ha divertito le genti per 46 settimane Paninaro 2.0 de Il Pagante (loro miglior risultato, pare che separarsi dalla major abbia pagato); infine, complimenti a Tedua il cui Mowgli il disco della giungla è rimasto in classifica la bellezza di 89 settimane. Gli album da più tempo in classifica sono ÷ di Ed Sheeran, da 142 settimane, Evolve degli Imagine Dragons (126) (c’è qualcuno che sta facendo caso a quanto piacciono gli Imagine Dragons?), Polaroid di Carl Brave x Franco 126 (125) (che bello, sta per arrivare a 126) ma soprattutto due dischi di un gruppo che esprime il disagio dei giovani – da cinquant’anni, ma al quale antepongo i

Sedicenti singoli. Giusto per specificare che messa in un panino tra Blun7 a Swishland di ThaSupreme (n.1 già settimana scorsa) e Fuck 3x di ThaSupreme (nuova n.3) resiste Dance monkey di Tones And I, l’australiana che buskava per strada. Debutta al n.53 Cesare Cremonini. Del resto non è un rapper, al pubblico non piace. Cosa piace veramente al pubblico? Cosa sceglierebbe, tra la vita e la

Miglior vita. In classifica otto album di artisti o gruppi guidati da artisti che hanno abbandonato questa valle di donne ubriache. Il loro profeta, Nevermind, è al numero 99. A riprova che il momento è difficilissimo. Gli unici baluardi in questi tempi iniqui sono i

Pinfloi. Controsorpasso, amici. Dopo il golpe murario della settimana scorsa, The dark side of the moon (da tre anni e tre settimane in classifica) risale dal n.58 al 43 e The wall (da due anni e 4 settimane in classifica) scende dal n.48 al 55 – e se questo non rassicura Moody’s, Standard & Poor’s e Black & Decker’s, io davvero non so come possiamo farli felici – qualcuno gli faccia fumare la weeda, la Jane, un personal, un Blun7, bro, skrrt.

2 Risposte a “ThaSupreme non ha niente da dire, e non è un dramma – TheClassifica n.47”

  1. Lei mi pare l’unico a dire cose sensate su Tha Supreme in questo affollato world wide web.
    Comunque ho una teoria sul successo degli Imagine Dragons: hanno beccato la nicchia di mercato delle canzoni da workout in palestra (e dei video motivazionali). Natural, Whatever it Takes, Radioactive, Thunder, Believer sono tutte scritte per essere inni maistream al “no pain no gain”…sono i Coldplay sotto steroidi e barrette energetiche e vivono sopratrutto di playlist per l’allenamento.

    1. Ahaha, è una buona teoria! E “On top of the world” è utilizzabile per qualsiasi pubblicità del mondo. Specie quelle delle barrette.

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