AMARGINE

Rose Villain e la musica urbana. Senza nettezza – TheClassifica 12/2025

“Il mondo è una spa (Yeah)
E mi deve, mi deve, mi deve fare godere
Se sto su una Porsche, deve andare veloce
La guida Michelin come una religione
Vedere le stelle se faccio l’amore
Vеdere una stella con scritto il mio nomе
E te l’avevo detto, pensavi fossi un angelo, ma ho un Uzi nel cassetto (Ehi, ah, ehi, ah)”

(Rose Villain, No vabbè)

Io non credo che Rosa Luini, 36 anni, milanese, sia uno dei possibili argomenti delle vostre conversazioni con gli amici. Eppure, tra la Groenlandia e Ventotene, tra il kit anticrisi dell’UE e la Range Rover di Briatore, potreste distinguervi e sfoggiare qualcuno dei seguenti argomenti, con la scusa che per tutta la settimana è stata…

 

NUMERO UNO. Non fatevi ingannare dalla classifica della Sacra Kermesse, che pare suggerire che la nazione non abbia molto apprezzato il prodotto proposto da Rose Villain. Perché la signora (sposata con il produttore Andrea Ferrara in arte Sixpm) è più popolare e pop di quello che sembra. E argomentiamo.

 

  • Alla Sacra Kermesse la canzoncina Fuorilegge si è piazzata al 19mo posto – una volta era il penultimo, ora è semplicemente un po’ anonimo, a metà classifica. Però si è piazzata terza tra i 6 brani scritti per tutti noi da Federica Abbate (non conto ovviamente il settimo, ritirato con il suo interprete Emis Killa). Ed è entrata da subito nella top 10 dei sedicenti singoli, dove si trova da un mese e mezzo, attualmente al n.7.
  • L’album con cui è andata al n.1, conclude una sua trilogia (voi ce l’avete, una trilogia? Suvvia, tutti dovrebbero avere una trilogia). I tre album da lei incisi si intitolano Radio Sakura (2023, disco di platino), Radio Gotham (2024, doppio platino) e quello del 2025 è Radio Vega.
  • Non pensavate che platinasse così tanto, vero? Dopo tutto, da dove salta fuori, Rose Villain? È presto detto – e non è un modo di dire, perché da dire non c’è molto. Fino a 30 anni non la conosceva molta gente al di fuori della chiesa rappusa, della quale frequentava la nobiltà (partecipando per esempio a Don Medellìn di Salmo).
  • È stato Gué (Pequeno) a portarla alle masse. Da Chico (2020, 4 dischi di platino) a Come un tuono (2024, 4 dischi di platino), le loro collaborazioni sono state oltremodo apprezzate. Tant’è che la prima traccia di RadioVega, Il bacio del serpente, è in realtà un promo che annuncia l’album congiunto dei due, programmato per il 2026. Il prodotto che promette un altro prodotto. Come nei film dei supercosi;
  • Malgrado il n.1 dell’album, le singole tracce non vanno benissimo. No Vabbé feat. Lazza entra al n.16. Un altro singolo feat. Geolier entra al 29. Ma poi basta, nessun’altra nuova traccia villaina entra in top 100. Forse doveva ospitare più gente. Magari ha una casa troppo piccola;
  • Forse non siete soddisfatti della prima risposta alla domanda “Da dove salta fuori, Rose Villain?” E va bene: è ricca di famiglia, essendo la figlia del titolare del brand Tucano (persino io ho un suo prodotto in casa). Però pensate: nell’album, Rosina cita tanti brand, tra i quali ben tre marche di pistoline (Glock, Smith & Wesson, Uzi) con cui potete affermare la vostra identità– ma NON cita il marchio di famiglia, come faceva invece, ironicamente (più o meno), Elettra Lamborghini. Chissà se è un modo di punire la figura paterna. Per di più, sostituendola con Gué Pequeno;
  • In ogni caso, anche i ricchi piangono: “Millionaire è una canzone che parla di persone che non credevano in me. Mi ricordo tutte le volte che ho proposto un pezzo a una discografica o a un produttore e mi è stato detto di no, ricordo un ragazzo con cui stavo mentre provavo a fare della mia passione il mio lavoro. Mi diceva sempre: Trovati un piano B, andrà sicuramente male”. Ricordatevi: là fuori c’è sempre qualcuno disposto a NON credere in voi;
  • Lamborghini e Luini in realtà non hanno molto in comune, però testimoniano il diffondersi nella musica ITALIANA del credo di Piersilvio Berlusconi: la nazione adora i ricchi, non si capisce perché non debba adorare anche i loro figli;
  • L’album di Rose Villain però è di una povertà disarmante. Anche per i palati villani di chi mangia urban tutti i giorni. I testi sembrano scritti da una teenager non troppo brillante, e le musiche sono efficaci solo in quanto prive di una vera personalità, come del resto impone il dogma urbano. Ma d’altronde, anni passati a studiare danza, recitazione e canto a New York e Los Angeles non possono essere totalmente assenti dal suo prodotto, visto anche il consenso che incontro. Quindi, forse l’amara verità è che a Rosina hanno insegnato nel Paese che ha letto Trump e l’ha rimandata nel Paese che ha eletto Berlusconi, è proprio l’efficacia di un prodotto inconsistente. Del resto si sa che l’arte è pretenziosa e vana.
  • Comunque, destino bizzarro vuole che oggi Rosina si appresti a venir rimpiazzata al n.1 da Lucio Corsi, che viene già acclamato come vendicatore da tutti coloro che non ne possono più dell’urbanità – in pratica, Corsi porterà la nettezza urbana. Ma intanto, Rosina al n.1 ci è stata, cari voi tutti che non credevate in lei.

RESTO DELLA TOP 10. Nella prima diecina ci sono tantissime novità: a quanto pare sono usciti 5 presunti album, e sono entrati tutti ai piani alti – poi nient’altro, le altre 90 posizioni in classifica sono un girotondo di titoli che bivaccano da un po’ – qualcuno anche da più di sei anni, tipo Re Mida di Lazza o Fuori dall’Hype dei Pinguini Piacioni.

Lady Gaga, che era n.1 prima di Rosina (due femmine in vetta una dopo l’altra, dove andremo a finire eccetera) scende al n.5. Risale invece di una posizione Olly, dietro al quale entra Playboi Carti, celebrity di Atlanta nonché rapper. Manca il podio e si contenta (forse) del n.4 Non Sono Gesù, primo album del 26enne Rrari Dal Tacco, di Monopoli, impreziosito dai featuring di TonyEffe, Nerissima Serpe, Kid Yugi e Glocky.

Ma ora, drammatiche notizie: oltre alla già citata Gaga e al portoricano Bad Bunny (n.7), un quarto artista non ITALIANO insulta l’eccellenza tricolore della nostra classifica: è Steven Wilson, che si insinua al n.9. Affranti, completiamo l’elenco dei primi dieci con la solitudine dei rapperi pari: Geolier (n.6), Gué (n.8) e Lazza (n.10).

SEDICENTI SINGOLI: Il tallone d’acciaio di Sanremo schiaccia la nazione, che ne è lieta, e chi siamo noi per contraddirla: anche questa settimana, tutte le prime 10 sono canzoncine provenienti dalla Sacra Kermesse di febbraio, e l’intera top 5 è uguale a quella della settimana scorsa.

Ma allargando il campo, nella top 40 ITALIANA sono entrate solo tre canzoncine diverse dalla settimana scorsa. Due già citati brani di Rosina Luini, quelli coi featuring più famosi. E uno di Playboy Carti. Poi basta.

D’altra parte, chi ha bisogno di nuove canzoncine, se sono uguali alle canzoncine del mese scorso? L’unica cosa interessante diventa cambiare il personaggio al n.1. Per avere qualcuno di diverso di cui parlare.

Ehi, del resto è un po’ il senso di questa rubrica, no?

Non so. Ci devo pensare.

Però grazie per aver letto fin qui. A presto.

PS

Ehi, fatemi sapere se a cena o all’aperitivo avete stupito l’uditorio parlando di Rosa Luini. Casomai, la prossima volta, esco io con voi.

Una risposta a “Rose Villain e la musica urbana. Senza nettezza – TheClassifica 12/2025”

  1. Più leggo la tua imprescindibile rubrica più noto il mio scollamento dalla realtà, conosco sempre meno nomi della classifica e, dal mio punto di vista, le loro produzioni sono sempre più evanescenti e puerili.

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