AMARGINE

Portatemi Salmo. Gli devo parlare – TheClassifica 42/2021

Adesso son tutti criminali / A nessuno frega più un cazzo della musica / Siamo diventati il sottofondo di un podcast / un balletto per TikTok”
(Salmo, Criminale)
 
Questo è un buon momento per riprendere questa rubrica come se niente fosse. Perché Salmo mi ha fatto il favore di rimanere per tre settimane al n.1 della classifica FIMI dei presunti album. Possiamo commentare il fatto con elegante inattualità, liberi dall’urgenza febbrile e spasmodica che sconquassa le testate vere.
Ne approfitto per accludere la top ten attuale, perché mi è d’ausilio nella prolisseide. Qual è la prima cosa che notate?
(questa potrebbe essere una variazione interessante del test di Rorschach, forse dovrei brevettarla)
Forse notate che ci sono addirittura DUE gruppi non ITALIANI. Lo so, anch’io fremo di indignazione. Però sono quel tipo di gruppi inglesi che piacciono ai boomer, noi giovani possiamo ignorarli spensieratamente. Pensate, uno dei due non esiste nemmeno più e loro continuano ad ascoltarli.
Poi, cos’altro?
Forse notate che c’è una FEMMINA. Capisco la vostra costernazione, ma potremmo liquidare l’incresciosa circostanza ricordando che in fondo è sempre la stessa femmina, l’unica nella top 20, che mette d’accordo tutti, perché Madame è la giovane con tutti i disagi che ci piace supporre nei giovani con tutti i disagi, e nel contempo è anche il fiore all’occhiello di Sanremo 2021, e il suo album è l’unico sopravvissuto della Sacra Kermesse.
Già, perché forse avete notato che i Maneskin non sono più tra i primi dieci. La verità è che piacciono troppo ai non ITALIANI: è ovvio che hanno qualcosa che non va.
Forse notate che Sferoso Famoso è risalito pancia a terra nelle zone alte della classifica. Forse funziona la strategia di continuare sistematicamente ad aggiungere singoli all’album (che ora è arrivato a 17 tracce).
Forse non ne potete più di questo test e volete arrivare al punto. Ebbene, il punto è che se togliamo da questa diecina i due gruppi inglesi con quella loro musica vetusta e pretenziosa, abbiamo solamente straordinari prodotti di straordinari giovani ITALIANI. Sì, anche Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici, in fondo ha da poco compiuto 27 anni, l’età in cui le rockstar morivano (lui non morirà). Tutti supergiovani tranne
Il numero uno. Ovvero, Flop di Salmo. Che è un animale in via di estinzione. Ha 37 anni, e piace ai quindicenni come ai quarantacinquenni. Qualche anno fa questo concetto era più che accettabile, diciamo che lo è stato dai Beatles ai Coldplay, ecco, proprio loro, torna comodo averli qui con noi oggi, seduti in mezzo a noi. Ma questo concetto non è più accettabile per il mercato discografico ai tempi dell’Algoritmo Onnipotente. Momento profezia: non credo che a fine decennio vedremo situazioni del genere, artisti intergenerazionali. Voglio dire: a qualcuno devi vendere orrende teenscarpe, a qualcun altro devi vendere orrendi boomerocchiali, no? O voi pensate davvero che Sferoso Famoso nel 2029 troverà ancora chi ascolterà le sue gnagnere autotunose che ripetono senza sosta come da ragazzino gli dicevano che non valeva niente e oggi proprio grazie a questa qualità è riccoso e celebritoso (vedi il nuovo singolo di cui sopra) (Uhlala, n.3 tra i sedicenti singoli).
Ogni tanto mi chiedo se rispetto agli altri big shot più o meno quarantenni del rap italiano (Fabri Fibra, Marracash, Gué Pequeno) Salmo non raccolga anche alcune delle aspettative che anni fa il pubblico adulto consegnava a MiticoVasco. Forse me lo ha fatto pensare il ritornello in cui parla di uno “stupido motel”, forse A Dio mi ha ricordato Portatemi Dio. È un’ipotesi, se non vi piace non mi offendo, non so nemmeno se piace a me. E se anche fosse vera, non saprei bene spiegare come si sia creata questa ipotetica connessione. Siccome ho conosciuto Salmo quando ancora metteva la maschera
(ho anche una foto dove la indosso per un attimo, me l’aveva prestata un secondo. Chissà dove ho salvato quella stupida foto. Ma in fondo, pensandoci, potrei postarne una sua e dire che sono io) (no, ok, l’ho trovata, eccola – vedete? Sono io)
posso solo pensare che dipenda da alcuni fattori casuali, e altri che non lo sono: c’è una iniziale matrice hard-rock in tutti e due, c’è una credibilità guadagnata con le unghie di concerto in concerto, maturando mentre la critica li ignorava, schiamazzando a favore di altri enfant-prodige. Ad accomunarli c’è anche, come nella migliore tradizione ITALIANA, lo sguardo non metropolitano (Zocca, Olbia). Però ritengo che ci siano grosse differenze di rabbia e di lucidità tra i due, a vantaggio di Salmo, ma anche di poesia, a vantaggio di MiticoVasco. Perché il rap game, mi spiace doverlo confessare, è più facile del rock game e della sintesi che richiedeva. Nel rock game non avevi sedicimila rime in cui dilungarti, dovevi dare alla tua generazione Siamo solo noi e Vita spericolata. Mentre il testo più popolare di Salmo, secondo Genius, è Perdonami. “È meglio se fuggi / Tu non c’hai la stoffa, bro, taglia e ricuci / In Italia nessuno lavora, ma rubano in casa e poi vanno da Gucci / E cazzo ti ostenti se vivi di stenti, sei un tipo stipato che sogna stipendi / Staccare gli assegni / Pirata ai Caraibi / Ho un flow da karate, ti levo i carati dai denti”.
Se siete digiuni di salmerie, fidatevi: Salmo è anche questo, ma è anche molto meglio di così. Certo, uno dei problemi – Salmo lo sa e i rapper del suo livello pure – è che pochi gli chiedono più di così. Se l’album di Salmo si chiama Flop, se i rapper nel 99,99999999% dei loro pezzi parlano di SUCCESSO, è perché vivono in una dimensione che non prevede nient’altro. Però, colpo di scena, è così anche per il pubblico. Non tutto il pubblico, ma certamente il grosso del pubblico – quello che in questo momento muove il sole e le altre stelle, perlomeno finché l’Algoritmo Onnipotente non deciderà altrimenti. E sicuramente il SUCCESSO è l’unico messaggio che preme ai brand, alle tre multinazionali della musica e al giornalismo musicale che foraggiano con due-tre crostini (e quando è festa, un tarallo). “Sono in trappola, fatemi uscire”, dice Salmo in ben due (2!) tracce di Flop. Lo so amico, ma non ti posso aiutare – e poi in fondo, sei in trappola ma al n.1. Si vede che ti sei meritato entrambi.
Resto della top 10. Come ha detto anche il prof. Barbero rischiando di essere impopolare, se volete stare sul podio della classifica dei presunti album è meglio essere maschio, ITALIANO e con un nomo brevo e facilo che finisco per O, como Salmo, Blanco, Chiello che è n.3, però non è cattivo come negli FSK. Per lui, farò parlare i titoli di testate che penetrano nel palpitante cuore della bella musica – io non ne sono in grado, quindi mi fido di loro. Okay, è vero, la prima non è una testata, è Spotify medesima – ma che differenza c’è, in fondo?
Mi spiace apprendere che indie e trap erano in crisi. Mi spiace perché le consideravo stramorte da tre anni, se sono in crisi vuol dire che sono vive – mai una gioia, proprio. Entrano al n.4 i Coldplay – non stupitevi, anche il decoroso Everyday life aveva ottenuto solo un n.3 nel 2019. Detto della risalita di Sferoso Famoso, dal n.10 al n.5, non si schiodano dalla prima decina Madame, Rkomi e i Pinguini, dei quali un giorno bisognerà avere il coraggio di parlare. Oggi per fortuna non ce l’ho. Tra i PTN e Sangiovanni si insinua, beato lui, Let It Be dei Beatles, al n.9.
Altri argomenti di conversazione. Escono dalla top ten Lil Nas X e Deddy, Amico di Maria – come tutti noi. Poi, non mi ricordo cosa raccontavo in questa abituale parentesi. Forse cose tipo: sapete quanti album ha in classifica la Universal? A ‘sto giro, 44 su 100. Stanno perdendo terreno. Se continua così, cadranno alcune teste. Ma non temete, non faranno molto rumore. Ah, ora ricordo: qui segnalavo chi era uscito di classifica e dalle grazie degli ascoltatori ITALIANI, dopo tanto tempo – o dopo pochissimo tempo. Facciamo che riprendiamo dalla prossima, ora passiamo ai
Lungodegenti. Uno torna dopo tanto tempo, e ritrova il segnetto ÷ di Ed Sheeran che gavotta a metà classifica, sempre tra il n.50 e il 59 come succede ormai da quasi cinque anni: sono 242 settimane di permanenza, record assoluto di sempre, e se in passato ho snobisticamente schifato questo disco, oggi gli devo riconoscere un merito: spezza ogni teoria sul vintage e la retromania, perché oggi risulta ancora più insipido e insulso di quando è uscito. Alle sue spalle, con 193 settimane di permanenza c’è Peter Pan di Ultimo, poi con 183 c’è 20 di Capo Plaza, con 154 Playlist di Salmo, con 151 Punk di Gazzelle (ahahaha!) (scusate, tutte le volte che devo constatare che questo è un evergreen della musica contemporanea mi rendo conto di quant’è imbecille il mio lavoro – guai a voi se vi lamentate del vostro). E poi ci sono Re Mida di Lazza con 138 settimane, e Colpa delle favole di Ultimo e Fuori dall’Hype dei Pinguini usciti 133 settimane fa
(…ragazzi scusate ma sono ancora tutti qui dove li avevo lasciati, gli ITALIANI continuano ad ascoltare nevroticamente questi album da quasi tre anni, qualcuno dovrebbe fare qualcosa. Non so chi, forse Figliuolo)
e poi Emanuele di Geolier con 106 settimane e Persona di Marracash che è al n.13 pur avendo da poco festeggiato i due anni di permanenza, si è fatto sostanzialmente tutto il Covid in classifica. Ma a proposito di malattie,
Sedicenti singoli. Colpo di scena! La megadonna degli anni 10, Adele, va al n.1 con la sua immemorabile Easy on me scalzando Kumite di Salmo; debutta al n.3 Uhlala di Sferoso Famoso, un brano del quale alcuni critici supponenti e radical chic dicono che fa uno schifo sovrumano, ma io li depreco e deploro: per me non si possono liquidare queste canzoni con simili giudizi dalla propria torre d’avorio, bisogna scendere in strada con un coltellaccio e inseguirle lanciando proclami deliranti, non so come si inseguano le canzoni per strada ma io sono disposto a farlo, basta subire, patrioti alle armi, “Avanti!” egli gridò dalle retrovie, come dicono i
Pinfloi. The dark side of the moon è al n.65. Non vedo però The wall in classifica. Gente però sul serio, non posso lasciarvi soli un quadrimestre che subito… Va beh, c’è Nevermind al n.91.
Grazie di aver letto fin qui. Statemi bene.