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Blue Rondo à la Sosa – TheClassifica 45/2022

Il numero 1. Trenches Baby di Mattia Barbieri, in arte Rondodasosa, è entrato direttamente al n.1 della classifica dei presunti album. È il suo primo album, forte di undici rinomati ospiti (nemmeno tanti, volendo) tra i quali Lazza, Ghali, ThaSup(reme) e Capo Plaza, e arriva a seguito di una serie di eventi che hanno reso Barbieri Mattia una leggendina tra gli under 18 almeno quanto Barbieri Marco lo è tra gli over 38. Il giovane Da Sosa ha tutte le carte in regola per essere un reuccio: è maschio, è ITALIANO, è rapper, è 20enne, è pressoché milanese essendo nato a Magenta, e i boomer ce l’hanno con lui come con tutti noi giovani profondamente incompresi. E a volte incomprensibili:

“OTF come Lil Durk , la tua bitch poppa Perc / Sul TG non ci torno, per ogni slime un processo; fuck agli opps, sto pensando a me – stick nella bag se è una money bag / Ho un serpente al mio fianco, ora chiamo il mio slatt, drip nero sul suo bag. Prima la fottevo in strada, ora in hotel (Gang, gang). Prima entravo senza timbro in privè (Gang, gang). Ora i miei dawg hanno i racks nel back, i racks nel back come ad Atlanta 4PF (4PF)” (da GiovaneRondo).

Barbieri ha un percorsino interessante. Così tanto che sembra finto – pardon: fake. Io però mi fido, penso che sia tutto real, amici. Non ascolto gli haters che dicono che un vero emarginato, al suo posto, starebbe mugolando al gabbio invece che al n.1, se dietro non ci fosse mamma Warner, che con 12 album in classifica arranca dietro alle altre due major (Universal ne ha 40, Sony 32) nella ricerca di fenomeni del rap, e potrebbe pertanto essere disponibile a sostentare il suo disagio in ogni modo.

“Sto con i killer (Yeah), niente feeling, no amore per le bitches; Draco nelle cantine di amici, ma non è Amici / Bitches diventan snake e friends diventan bitches. Un paio di Glock, le switches fanno tremare la city; io non squasho il beef, we on yo’ ass, don’t play with me, ah-ah” (da Trenches Baby).

Le avventure di Rondino (una sintesi). Nel 2021 l’artista 19enne – ma già con precedenti penali per istigazione a delinquere, lesioni personali, rissa, danneggiamento aggravato, appropriazione indebita, oltraggio alle autorità, lesioni personali, minaccia, furto (fonte: Il Giorno e La Stampa) – viene ricevuto dal sindaco di Milano Beppe Sala per parlare di giovani e disagio nelle periferie. Stupore: da apocalittico a integrato? Nah. Appena poche settimane dopo l’incontro con Beppone, l’artista litiga con la security della discoteca Old Fashion (che incidentalmente, è vecchia davvero, e in pieno centro di Milano): non lo vogliono far entrare perché nei locali si è fatto una certa fama. Piccato, l’artista chiama in suo aiuto un amico del collettivo SEVEN 7oo. È Baby Gang, che si presenta (coerentemente, ammettiamolo) con una baby gang: in 30 con spranghe e bastoni (e qualcuno, con un ferro, aka una pistola) per difendere l’immagine facciobruttista del quartiere San Siro, mentre Rondino salta sulle macchine della Polizia insultando i tutori dell’ordine. In tempi brevi il Questore emette un Daspo Willy, misura di prevenzione personale consistente in un divieto di accesso ad aree urbane: il nome strano è legato ai fatti che portarono all’omicidio del 22enne Willy Monteiro. Il giovane Barbieri reagisce con una specie di autoesilio melodrammatico – a Londra, dove in realtà ha un sacco di agganci con colleghi e produttori della scena drill (più tozza della moscia trap). Il sindaco Sala si difende: “I ragazzi fanno riferimento ai rapper, non vuoi parlarci? E io ci ho parlato e lo rifarei. Però trovo giusto il Daspo, perché me l’ha spiegato bene il questore”. Intanto, una volta nel paesotto extraeuropeo, Rondo diffonde le immagini del suo arresto da parte della polizia brit. I suoi piccoli fans italiani si esaltano – ma è una trovatona pubblicitaria e viene presto sgamata. Uffa.

“Prima di cantare la vita era una merda / Non è cambiato nulla, vivo ancora di merda / Non mi importa dei soldi, sono una conseguenza / Ma da quando ho iniziato la gente sembra diversa. Che poi alla fine, siamo solamente anime” (da Blue Cheese).

Ed ecco a voi il 2022. Rondino, senza ancora avere pubblicato un album, gira un video in cui gira per Milano con un corteo di SUV e un seguito di centinaia di fans con magliette promozionali – quindi a Londra non ha speso tutto per l’affitto. A quanto pare c’è un budget serio. Tant’è che il mese dopo organizza una di quelle cosiddette manifestazioni senza autorizzazione, ovvero un altro corteo su un bus turistico, in via Orefici (a due passi dal Duomo). Gli sbirri – sempre contro noi giovani – intervengono a bloccare l’esuberante festicciola mentre qualcuno viene portato in guardina e altre centinaia di giovani ottengono in regalo nuove t-shirt. Poi, ad agosto il famoso Daspo viene annullato, perché secondo il Tar, la Questura avrebbe omesso “di considerare le rappresentate esigenze lavorative del ricorrente”, esponente “di spicco della scena musicale raptrap”. Di conseguenza, “tale omessa considerazione delle esigenze lavorative non può essere bilanciata dalla possibilità di chiedere autorizzazioni ad hoc per svolgere singoli eventi”.

(…un rapper che ricorre al Tar. A questo, siamo)

“Anche un giovane G dentro, sai, può soffrire. Anche una rosa sai contiene le spine. Ma il tuo blocco contiene delle spie. Se falliamo in amore, non vuol dire che non c’è speranza alla fine” (da Dolore 2).

Ammetterete che Rondodasosa è interessante. Di norma, a questo punto, il disco non lo è.
E invece. Stranamente, Trenches Baby ha un suo che. Immagino che ai lettori di questa rubrica farà cospicuo schifo, ma tutto va ricondotto al gioco in cui Rondino si cimenta. Per esempio, rispetto agli album di debutto di Paky e Bresh, che gli adolescenti maschi ITALIANI hanno premiato pochi mesi fa con un altrettanto immancabile n.1 tra gli album, ci sono basi con una loro originalità e c’è un approccio vocale strano e molto personale, che parte da ThaSupreme, passa per Liberato, e ogni tanto arriva a Giggetto D’Alessio. In realtà nella maggior parte dei casi, del testo non si capisce una santissima madre di Dio, però si evincono tante rime scemine e fumettose per tenersi buoni i bambini del rap, ma soprattutto parecchi struggenti Baci Perugina per le bimbe: il vocabolario è limitatissimo ma le frasette cuoriciose sono spiazzanti, da neomelodico del rap.

“Mia madre dice: “Cerca di restare sereno”. Cerco di non star male ogni volta che ti penso. Per te avrei preso pure l’ultimo treno. Sto guardando il mare e vedo il tuo riflesso. È inutile lottare per ciò che non ha senso. Se guardo i tuoi occhi, io mi sento perso” (da Scusa).

Perché alla fine, come insegna Gomorra (e come insegna pure Chiagne di Geolier sul podio dei singoli), più sono malamente e più tengono nel cuore una canzuncella doce doce.

Resto della top 10. Rondo detronizza C@ra++ere S?ec!@le di ThaSup(reme), che si riposiziona al secondo posto; subito sotto, lusinghiero debutto al n.3 per Her Loss, album di Drake & 21 Savage, rapper non ITALIANI. C’è un’altra non ITALIANA e per di più femmina e per di più non rapper tra i primi dieci, ed è Taylor Swift, ma per fortuna è al n.6, essendo preceduta dal solito Sirio di Lazza (n.4) e da una terza new entry (che settimana, vero?), ovvero Ciò che abbiamo dentro di Alex W, amico di Amici. Completano la prima diecina Night Skinny, Paky, Marco Mengoni e addirittura Disumano di Fedez, che probabilmente non vedeva un suo album andare così bene dai tempi della joint venture con J-Ax.
Sedicenti singoli. Nessunissima novità, stessi 10 motivetti nelle prime 10 posizioni e top 5 identica a quella della settimana scorsa: in prima posizione ancora Bizarrap & Quevedo con Bzrp Music Sessions Vol. 52; al n.2 Geolier & Lazza & Takagi & Ketra con Chiagne, e al n.3 i Pinguini Pucciosi Jovanotti con Ricordi. Tutto fermo, e del resto perché cambiare quando in giro ci sono le canzoni più belle di sempre?

Altri argomenti di conversazione. Esce dalla top ten dei presunti album Taxi Driver di Rkomi: dopo 80 settimane, doveva pure succedere. Se avete un debole per i Coma_Cose, il loro album fa il suo ingresso al n.16, e poteva andare peggio; debutta al n.28 House Party di Deda. Esce di classifica dopo sole tre settimane Return Of The Dream Canteen dei Red Hot Chili Peppers ma durano anche meno Direction Of The Heart dei Simple Minds così come True North degli A-Ha (che però era entrato cinquanta posizioni più in basso) e Oxymore di Jean-Michel Jarre (entrato al n.99): tutti e tre fuori subito, giusto il tempo di intrattenersi con i vecchi amici per una settimana. Le ragazze coreane invece durano un pochino di più: 7 settimane per Born Pink delle Blackpink. Tornando a giovani disagiati, Crimi di Simba La Rue esce dopo sei mesi. Ma il vero evento è l’uscita di un longseller: Future Nostalgia di Dua Lipa, che saluta dopo 136 settimane di permanenza. Il che ci porta a un check dei

Lungodegenti. Abbiamo pur sempre undici album in classifica da più di cento settimane, e sono nell’ordine Persona di Marracash (158 settimane, ed è al n.15, rendetevi conto), Ahia! dei Pinguini Tattici Nucleari (101 settimane, è al n.17), Fuori Dall’Hype dei Pinguini medesimi (188 settimane), Famoso di Sferoso (103), Re Mida di Lazza (193), Gemelli – Ascendente Milano di Ernia (125), Le Basi di ThaSupreme (156), Playlist Live di Salmo (209), Vita Vera Mixtape Aspettando La Divina Commedia di Tedua (127), After Hours di The Weeknd (138) e dulcis in fundo, il segnetto ÷ di Ed Sheeran, in classifica da quando è uscito, cioè 297 settimane fa. Arriverà a 300? Si trova al n.90. Proprio tra due dischi dei

Pinfloi. The Dark Side Of The Moon è al n.98, mentre continua da otto settimane il momento di splendore del gramissimo Animals, il cui maiale fluttua al n.81. Di The Wall per contro continuiamo a non avere notizie, ma coloro che lo amano veramente camminano su e giù fuori dalla classifica italiana – e quando avranno dato tutto, alcuni barcolleranno e cadranno a terra e inizieranno a guardare le offerte per il Black Friday, magari c’è uno sconto di quindicimila euro sul nuovo iPhone.
Grazie per aver letto fin qui, a presto.