AMARGINE

Superclassifica 2016. Tutto quello che non leggerete

Cominciamo dagli album. Perché nonostante tutto sono ancora loro a tenere su la baracca.
Sentite qui.

Sony! Universal! Warner!

Poi,

Universal! Sony! Warner!

Infine,

Rtl 102.5 (aka Ultrasuoni)! Warner! Universal! Warner!

E questa era la top ten del 2016. Seguono, dal n.10 al n.20.

Sony! Sony! Sony! Sony! Sony! Sony! Self/XL (Adele)!

Indipendente Mente (Renato Zero)! Universal! Warner!

Si direbbe quindi una buona annata per Sony. Chissà quanto paga Sky, per farle fare X Factor… O – aspettate – è forse il contrario? Poi ne parliamo. Rimaniamo alla vetta.

Mina&Celentano è l’album dell’anno. Nonostante una partenza fiacca e un’accoglienza semiglaciale della gaia critica. lenonmiglioriDue considerazioni: FIMI sostiene che il 30% delle vendite sono riconducibili al Natale (…pensavo anche di più). Natale vuol dire: la gente che normalmente non raccatta dischi, in quei giorni a tutti gli effetti lo fa. E okay, qui non vi sto sorprendendo. Ma per farglielo fare devi anche saper puntare quel target lì. E avere chi ce lo porta per mano, a quel disco. E chi, meglio della vituperata RaiUno? Grazie alla sua disponibilità in termini di “Speciali” (privi dei due protagonisti!), il prodotto Mina&Celentano è arrivato a quel target. Per cui ora la dico grossa: se Sanremo fosse a novembre/dicembre, farebbe vendere dischi. Invece non è questa la sua funzione – lo sapevate già, scusate se vi ho importunato. Ma era anche per arrivare al campo dall'orto

Capitolo Sanremo. I vincitori, Stadio, n.61. Francesca Michielin, seconda classificata,n.55 (con album uscito nell’ottobre 2015). Caccamo&Iurato, terzi, non sono in top 100. E non c’è Arisa. Né Annalisa. Né Noemi, né Valerio Scanu, né Enrico Ruggeri. Però ci sono Alessio Bernabei (n.47), Lorenzo Fragola (n.48), Elio & le Storie Tese (n.84), Patty Pravo (n.99). Per quanto riguarda i singoli, la Michielin arriva al n.63 e Bernabei al n.95. Credo quindi che da questo punto di vista per IlBravoCarloConti si possa spendere l’hashtag: #nonbenissimo.

Vero è che a Sanremo si deve il n.29 di Ezio Bosso, a ridosso addirittura di Giorgia (n.28) (anche Giorgia, a margine, #nonbenissimo). E che la compilation più venduta è Sanremo2016 davanti ad Amiche in Arena e a una roba che si chiama Hot Party Summer 2016. Volete mettere con Mixage e Oro Puro e Freeway Estate? Sigh.

#Nonbenissimo anche Fiorella Mannoia (n.32) e Litfiba (n.40). Lungi da me suggerire a costoro di limitare le prese di posizione politiche – non sia mai, c’è sacrosanta libertà di pensiero. Che poi in diversi casi ha portato tanto buonumore che ce n’è bisogno, eh.

Il singolo più venduto è Cheap thrills di Sia. siaIl cui album NON è nella top 100 (e anche Lady Gaga, se la cava per un pelo: n.85). Questa è solo una delle anticipazioni sulle curiosità dei singoli, discorso che potenzialmente è molto più lungo di tre minuti più ritornello. Tanto per dire: Cheap thrills è stata al n.1 solo UNA settimana, a luglio. Spodestata da Andiamo a comandare di Rovazzi, che ha tenuto la vetta per le cinque settimane successive. Ma Rovazzi NON risulta in top ten (è 11mo). Prima di dire “Sì beh, però”, considerate che DJ Snake feat. Justin Bieber con Let me love you sono stati al n.1 per sei settimane, per di più non consecutive, da settembre a novembre. Risultano al n.20.

(al VENTI????)

FIMI. Federazione dei Musici. GFK, che fai i conticini. Siete sicure?

Lo so, vi tocca fare le medie ponderate perché così comandano gli angloamericani che impapocchiano tutto e poi saltano su a dire ufficialmente che nella storia i Queen hanno venduto più dischi di Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, David Bowie e Michael Jackson. D’altra parte sono inglesi e sono stupendi e necessariamente nel giusto, no? Mica come noi teròni.

A proposito di inglesi: vinile. Il più venduto è Blackstar di David Bowie. N.16 in classifica generale. Al n.2 ci sono Mina&Celentano – direi che non siamo in quota hipster. Al n.3, l’emblema stesso del vinile: The dark side of the moon, ristampato come del resto tutto il sacro catalogo: nei primi 20 sono ben cinque gli album incisi da Roger Waters e dai suoi nemici. Quanto pesa un vinile in classifica? Al quinto posto c’è Back to black di Amy Winehouse, che è n.96 nel computo generale. Ma ci sarà scappato anche qualche cd? Mentre il settimo LP più venduto è Led Zeppelin IV, e non gli basta a entrare in top 100.

Album, sempre album. Ma sì, torniamo alla top ten degli album. Anche quest’anno, 9 dei 10 più venduti sono italiani. Il decimo è dei Coldplay, e non è nemmeno uscito quest’anno: è A head full of dreams, pubblicato il 4 dicembre 2015. codlplayCuriosamente, ha mancato il n.1 in Italia (memento: mai sopravvalutare la prima posizione). L’anno scorso, il disco straniero (vale a dire: inglese) in top ten era quello di Adele. A proposito: Adele è ancora in top 20. Insieme a David Bowie, costituisce il trio di stranieri (sempre inglesi!) subissati dai 17 album italiani nelle prime venti posizioni. I primi americani, i Red Hot Chili Peppers (n.36) sono preceduti persino dallo spagnolo Alvaro Soler (n.31).

A proposito di americani. Divas e divos, impegnatissimi a fare metadischi pop avantissimi, non riescono a venderceli come facevano una volta quegli ignoranti di Madonna e Michael Jackson. Beyoncia troneggia (si fa per dire) al n.64, Rihanna 81, Gaga come già detto è al n.85, mentre Kanye West, Frank Ocean, Drake, Solange e poi boh, chiunque altro vi venga in mente, non ci sono proprio. E tutti comunque sono messi in riga da un canadese, Justin Bieber, n.46. liga

Torniamo al podio d’Italia (…è un po’ a zig-zag questo discorso, vero?) Dietro alla coppia più anziana del mondo ci sono TZN Ferro e MiticoLiga. Che erano nella top ten degli album più venduti anche l’anno scorso, e sono gli unici a ripetersi. Jovanotti, re del 2015, è al n.35.

Al n.4 c’è MiticoVasco, col minimo sforzo – la megaraccolta del suo meglio in 4 cd a prezzo molto ridotto. Al n.5, quella che forse è la sorpresa dell’anno, Sandrina Amoroso (tocca dare un po’ di merito a Elisa: firma due dei 4 singoli di Vivere a colori). La prima diecina è completata da Babba Pausini, Modà, Coldplay, Zucchero, Benji & Fede.

Il fattore vs Maria. In top 30 c’è un solo artista uscito dalle prime dieci edizioni del Programma Fighissimo di Sky, ed è ovviamente lui, san Mengoni. Poi si scorge Lorenzo Fragola laggiù al n.48. E la raccolta di Giusy Ferreri al n.73. In quota Amici invece abbiamo al n.5 Sandrina Amoroso, al n. 23 Emma, al n. 25 Sylvestre, poi Elodie al n.33.

(volendo, in quota Amici potremmo inserire anche La Brava Elisa, direttore artistico delle ultime due edizioni) (una presenza televisiva costante aiuta a vendere dischi?) (se siete Fedez sì) (se siete Elisa, non tantissimo: n.21) (ma no, cosa dico: è TANTISSIMO e lei quel quasiingresso in top 20 se lo MERITA TUTTO) (se siete Manuel Agnelli, mmh, un n.68 per gli Afterhours non è da buttare) (se siete Arisa, non beneficiate né da Sanremo né da X Factor – né con l’album né con la raccolta) arisa

Le vendite natalizie, dicevamo, sono il 30% del mercato. Però, quattro degli album più venduti sono usciti molto prima di Natale (Sandrina, Zucchero, Modà, Coldplay). Marco Mengoni ha ricavato solo un n.15 da un’uscita quasi natalizia (ultima settimana di novembre, con le prime lucine accese e Babba Pausini che già tuonava FELIZ NAVIDAD!!! nei centri commerciali). Potreste contestarmi che è un live. Va beh, contestatemi tutto allora. Anche quello dei Pooh è un live ed è n.11, e anche quello di Baglioni&Morandi ed è al n.12. Anche quello delle Amiche della Berté è un live, però lo hanno classificato come compilation, quindi boh.

Royal Rumble Rap: vince Salmo con un n.13, Marracash & Gué Pequeno n.24, Gemitaiz n.26. salmoNon sfangano la top 50 degli album che pure sono stati al n.1 (memento etc.): Sferaebbasta (n.51), Emis Killa (n.62).

Rock’n’roll! Detto del n.36 Red Hot Chili Peppers, a ruota abbiamo il n.37 dei Rolling Stones, n.41 Metallica, n.45 Radiohead. N.56 Springsteen, n.69 Sting, n.71 Green Day (che pure, sono stati n.1) (vi ho già detto che…?) (beh, aggiungo che è un buon motivo per risparmiarmi il computo analitico dei 52 numeri uno settimanali, specialità del mio pard PopTopoi). Poi The dark side of the moon al n.77 e Nevermind dei Nirvana (sapete, il gruppo di KURTCOBAIN!) al n.89. Un bel po’ più in basso di una raccolta dei Guns’n’Roses (n.79): il Wrestler Mickey Rourke è vendicato (vedi wikiquote. Forse).

Chi vuole un singolo italiano? Nessuno, nemmeno in streaming, sembra (e sottolineo SEmbra). L’anno scorso Roma-Bangkok di BabyK+CiùsiFerreri avevano fatto il miracolo, quest’anno solo Vorrei ma non posto è in top ten, al n.5. Come detto, Rovazzi è solo n.11. Sofia di Alvaro Soler è solo al n.3, preceduto da quella boiata di Faded di Alan Walker, che anche le radio più cafone passavano con parsimonia. Di nuovo mi sento di porre a FIMI e Gfk la domanda: siete sicure? (“Ehi, ma non siamo noi, sono i bonus e i moltiplicatori tipo Fantacalcio voluti dagli yankee e dai monarchici per equiparare album e Spotify e YouTube”) (…eh, già. Comoda, così) In ogni caso, pare che gli italiani sappiano fare gli album, ma non le canzoni. No, okay, è più complicata di così . ma non meno surreale. Ha a che fare con la differenziazione del prodotto, della fruizione, del… No, avete ragione: è più divertente – e non lontanissimo dal vero – se stabiliamo che la gente ama i cantanti italiani ma non le canzoni italiane.

Parlando di radio: il 65% della musica trasmessa dai network è straniera. Quindi, le radio, se ne potrebbe dedurre, influenzano i singoli più degli album. Ma chi lo sa: in fondo i Modà sono in top ten degli album e non dei singoli. Che vi devo dire: se non ci capite nulla, figuratevi i discografici. name is earl

Mettono d’accordo tutti i TheGiornalisti, che non compaiono né tra i primi 100 album né tra i primi 100 singoli. Non guardate me, guardate i mediapeople in visibilio cuoricioso per quel coso che non solo tiene aa’ Lazzie, ma somiglia pure a My name is Earl.

Planando su boschi di smartphone tesi. Tra il n.11 e il n.20 compaiono ben quattro live (Pooh, Morandibaglioni, Mengoni, MiticoVasco). Strano vedere che alla fine il live non è dead (pardon). Essendo il prodotto che più di ogni altro rimane circoscritto ai fan (persino più del disco natalizio della Pausini, mi sento di dire), è interessante vedere la forza delle fanbase. Ci metterei pure il disco delle Amiche in Arena, ma non vorrei ripetermi. Perlomeno, non più di quattro, cinque volte in un pezzo, dai.

Infine. Copincollo dal comunicato, perché non ho modo di verificare. “Sfiorati i 100 mln di stream in Italia (+54%) e il segmento premium che, per la prima volta, supera il free. Cala il download, continua a crescere il vinile (+74%)”. Antipatico vedere che per lo streaming c’è la cifra, in bei milioni, per il vinile no (come del resto per gli album) (ma immagino che per sua natura lo streaming sia contabilizzato più velocemente). Comunque fonti affidabili dicono che la fettina vinilica è intorno al 5% del mercato. Certo, l’anno prossimo mica ri-ri-ristamperanno l’intera pinfloideria. Almeno credo.

Con questo, avrei finito.

No, non è vero. Non c’è classifica senza Sezione Miglior Vita. princeE qui, sorpresa: in top 100 solo cinque album di artisti o gruppi guidati da artisti che hanno lasciato questa valle di post-verità, e tra questi solo Bowie e Leonard Cohen (n.88) appartengono al Club 2016. I morti del 2016 sono stati più popolari su Facebook che nei negozi. Oh che strano.

7 Risposte a “Superclassifica 2016. Tutto quello che non leggerete”

  1. Ma quindi “thegiornalisti al filaforum” è una rischiosa boutade? Che si stanno inventando quei grandi manovratori (in the dark) musicali delle discografiche?

    P.s. ti è piaciuta Solange? Fremi anche tu come me per Ghali nel 2017?

    1. I biglietti costano piuttosto poco. Dalla biglietteria di Mariposa:

      11/05/2017 Thegiornalisti Mediolanum Forum Assago 23,00-28,75-34,50
      04/05/2017 Briga Alcatraz Milano 26,00
      05/05/2017 Periphery + Guests Santeria Social Club Milano 25,00
      05/05/2017 Francesco Renga Mediolanum Forum Assago 30,00-35,00-50,00-60,00-65,00

  2. “nei primi 20 sono ben cinque gli album incisi da Roger Waters e dai suoi nemici…”
    Amo le butti lì con nonchalance.

    P.S: Ma una recensione anche piccola piccola dell’album di Ligabue? Niente? O m’è sfuggita?

    1. Io sarei anche curioso di sentirlo, ma non ho avuto il disco e su Spotify non c’è. Pure, ricordo Ligabue medesimo alla presentazione di Mondovisione dirsi entusiasta di Spotify, che gli permetteva di scoprire tanta musica.

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