AMARGINE

Rapporto aMargine 2024 aka l’ANALISONA di tutte le classifiche delle canzoncine

(siete comodi?)

Iniziamo con dei quiz. Tanto per sollecitare la vostra dolce curiosità. Vediamo quanto siete infarinati.

  • 1) Una sola canzone non ITALIANA è andata al n.1 nelle charts nelle 52 settimane del 2024. Sapreste dire qual è? Dai, andiamo, è quella irresistibile hit dietro la quale si nascondono quei diabolici produzers col tocco di Mida. Indovinato?
  • 2) Qual è l’artista che ha più album tra i 100 più ascoltati dagli ITALIANI nel 2024? Aiutino? Dai, è ovvio, la nostra sbarazzina urbanità urbanista non poteva che far trionfare… Sì, esattamente.
  • 3) Qual è stato il concerto più visto dagli ITALIANI nel 2024?
  • 4) Quale altro Paese, top 10 di album e singoli alla mano, tra USA, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è xenofobo quanto il nostro? Questa è facile.
  • 5) La Sacra Kermesse di RaiUno, charts dei singoli alla mano, è andata meglio o peggio dell’anno scorso?
  • 6) La canzone più trasmessa dalle radio ITALIANE nel 2024 non è nella top 20 di fine anno. Nemmeno nella top 30. O top 40. O top 50. Tagliamo corto: è nella top 90, essendo al n.82. Beh, secondo voi, di chi è?
  • 7) “Parlo da sofista e scopo più di un tronista, più perle di un aforista, ho visto più piccioni di una brava estetista, più roba di un farmacista, più droga del sangue di un tossico, più troie di un pappone, gli stessi soldi di un lobbista”. Questo è il cd o vinile o cassetta – insomma, l’album su plastica più venduto nella nazione nel 2024. Ed è di…? Ok, vi do una multiple choice: a) Kid Yugi b) Club Dogo c) Max Pezzali d) Lazza.

Le risposte le trovate verso la metà del papiro. Prima, dovete sorbirvi un po’ di dati alternati a voli pindarici. Ora, dopo l’abituale omaggio all’Annalisona, madrina dell’Analisona e da molto prima che la scoprissero le testate soft porn che vedete in foto, possiamo cominciare. Tenetevi forte, sarà una notte saltellona.

I PREFERITI DALLA NAZIONE – Intellettuali vs buzzurri.

Il libro più acquistato dagli ITALIANI nel 2024 è Un animale selvaggio dello svizzero Joël Dicker, edito da La Nave di Teseo. Al n.2 c’è Il Dio dei nostri padri: Il grande romanzo della Bibbia, di Aldo Cazzullo, editore HarperCollins. Terza Francesca Giannone, con La portalettere, suo primo romanzo. L’editrice Nord lo ha pubblicato nel gennaio 2023, e un po’ come un album di Lazza, era già bestseller l’anno scorso. È suo anche il libro al n.8, il suo secondo album (ops): Domani, domani.

La serie tv più vista è Fallout. Non so cosa sia però leggo che è distopica, come del resto ogni cosa. E viene da un videogioco, come del resto ogni cosa. Al n.2 c’è The Bear, che parla di cucina, come del resto ogni cosa. Chiude il podio True Detective, che lui so cos’è ma già alla seconda stagione non ce la facevo più, erano più verbosi di me – ma è pur vero che tutte quelle laconiche chiacchiere davanti agli sbudellamenti sono molto contemporanee.

(vi piace come ho iniziato quest’anno?)

(cosa? Vi aspettavate che parlassi di musica?) (sto parlando di mercato, se volete parlare di musica andate nel 1975)

FLOP!

Aaaah, ecco. Questo, volete.

Ecco, io odio fare le stesse premesse ogni anno, però tenuto conto che l’album che conta sempre meno e che il mese di uscita che fa una differenza enorme nell’accumulo e bla, bla, bla, posso segnalarvi certuni presunti album di cui si è parlato tanto o tanticchio, oppure sono di artisti che qualche anno fa vendevano tanti dischi rotondi, che quest’anno per vari motivi non sono entrati nemmeno in top 100. Magari sono usciti un po’ troppo verso l’autunno, tipo quello di The Cure. Oppure tutti noi saccenti ne parliamo tanto, ma li sentiamo (e compriamo) poco.

E sono quelli di Lady Gaga, Beyoncé, The Cure, Fontaines D.C., Sabrina Carpenter, CCCP, Subsonica, Kendrick Lamar, Ermal Meta, Co’ Sang, Biagio Antonacci,  Piero Pelù.

(ooh, uuh, aah) (ma ora partiamo davvero con)

L’ANALISONA.

Prime osservazioni generali.

1) Gli stranieri non sanno fare musica (zero singoli in top 10, un solo album in top 20, che è il n.16 di Taylor Swift). Sia per gli album che per i singoli, bilancio peggiore di quello già misero del 2023. Il che indica quella chiusura mentale felicemente autarchica dei popoli perdutamente invaghiti del proprio ombelico? O semplicemente che il nostro prodotto è il più stupendo di tutti? Subito una risposta:

2) TonyEffe dopo tanti anni è finalmente una celebrity nonché reuccio delle nostre canzoncine: al traino del tormentone estivo Sessoesamba, è sul podio dei singoli e n.1 tra gli album con Icon, disco insulso e trashone che sicuramente verrà rivalutato, anzi bro, lo faccio subito accusandomi cioè di non capire #lascena.

3) L’arrivo di YouTube nel conteggio delle classifiche bilancia il maschilismo brufoloso di Spotify, e porta una caterva di donne in classifica, addirittura cinque tra i singoli, mentre nel 2023 l’unica femmina non accompagnata era Annalisa.

4) la quale Annalisa con E poi siamo finiti nel vortice è comunque l’unica artista non rap (nemmeno parzialmente) nella top 10 degli album, dove il genere rimane dominante. Purché ITALIANO, beninteso.

5) Così a occhio, l’album continua a perdere rilevanza anche nello streaming, anche se come tutti i prodotti dell’industria, ha un perché – altrimenti i giovani imprenditori di suonini e rimette non si sottoporrebbero a tale obbligo. Ma visto che ne parliamo, ecco gli

(Presunti) Album più ascoltati dagli ITALIANI nel 2024.

  • Ben 3 album NON ITALIANI sono andati al n.1 nel 2024: Coldplay, Linkin Park, Taylor Swift. Per una settimana a testa, e pedalare. Dei tre, solo Swift è entrata in top 20. Nella quale – FUN FACT – è anche l’unica che si presenta col proprio vero nome e cognome.
  • Geolier e Lazza portano anche quest’anno un prodotto in top 10 degli album, mentre Tedua e SferosoFamoso ci riportano quello dell’anno scorso, con l’aggiunta di qualche traccia inutile.
  • Quasi (quasi) bilanciata la spartizione tra le tre megamultinazionali dei suonini. Universal distribuisce 36 album su 100, Warner 27, Sony 25 – anche se è quasi estromessa dalle top 10: passa da 5 album a 1 (quello di Tedua, peraltro già in top 10 nel 2023) e nei sedicenti singoli passa da 3 canzoncine in top 10 nel 2023 a 0. Viceversa la nuova, feroce squadra di analisti, algoritmisti, marketisti, viralisti, segmentisti e tiktokisti di Warner ha portato la minore delle tre megamultinazionali da 3 a 6 singoli in top 10, e da 0 a 3 album.
  • Rimane una lusinghiera quota di 12 album per le indipendenti, tra le quali spicca Believe che piazza 5 album in top 100, e lo fa con Ultimo, Ultimo, Ultimo, Ultimo e Ultimo.
  • Ultimo è anche il primo (questa boutade non invecchia mai, vero?) come quantità di titoli in classifica. Alle sue spalle c’è un numero abbastanza cospicuo di giovani imprenditori maschi (cosa che indica che i prodotti preferiti dagli ITALIANI vengono da un numero in realtà contenuto di professionisti dei suonini e delle rimette). E quindi: 4 album in classifica per Sferoso Famoso e i Pinguini Piacioni (i quali vanno a tanto così dal piazzarli tutti e 4 in top 50), poi Marracash con 3 e ½ (il mezzo è il vecchio Santeria con Gué Pequeno), poi con 3 abbiamo Geolier, Lazza, Shiva e Tony Boy (da non confondere con Tony Effe che ne ha 1 solo ma al n.1), e mi fermo a Kid Yugi che ne ha 2 e ½.
  • Scusate, torno sui titoli stranieri in top 100: sono 16, più della metà è in zona retrocessione (dal n.70 in giù) però è un numero enorme di questi tempi. Certo, alcuni di questi album non sono nuovi. A parte i casi macroscopici (e cronici) di The Dark Side Of The Moon (n.47) e di AM degli Arctic Monkeys (n.72), abbiamo Un Verano Sin Ti di Bad Bunny (2022), Astroworld di Travis Scott (2028), After Hours di The Weeknd (2020). Nulla da eccepire sulla compilation dei (vecchi brani dei) Linkin Park, però per quanto riguarda la playlist di David Guetta del capodanno 2023 (n.54), non ne esiste formato fisico, per cui ringrazio GrandPére David per come avalla la mia definizione di Presunti Album, è il primo a farlo, chi se lo aspettava.

PARENTESI

Il film che ha incassato di più nel 2024 al cinema è Inside Out 2, Al secondo posto, Oceania 2, uscito in sala lo scorso 27 novembre, sempre per Disney. Che è pure al n.3 con DeadPool & Wolverine, supereroi – come tutti.

E poi in top 10 ci sono Cattivissimo me 4, Mufasa: Il re leone, Kung Fu Panda 4, Dune 2, Il gladiatore II.

Non credo sia necessario che vi faccia notare che tipo di film la gente va a vedere al cinema. Sono a tanto così dal proporre la definizione “Presunti Film”. Ma non è il mio stagno, perciò cito Erika Pomella de Il Giornale: “Quello che emerge è la rassicurazione che gli spettatori cercano nella settima arte, soprattutto in tempi precari e insicuri. Non è un caso se la maggior parte dei film in classifica sono tutti sequel o capitoli successivi di storie che avevano già conquistato gli spettatori in passato. Dalla pandemia in poi, il cinema sembra funzionare solo grazie a uno smisurato effetto-nostalgia. Non basta più un film in sé a richiamare le persone in sala: serve piuttosto la certezza di ritrovare storie confortevoli, in cui il pubblico può sentirsi a proprio agio, sapendo già più o meno cosa si troverà davanti”.

È esattamente la sensazione di conforto che gli adolescenti maschi provano nell’ascoltare tracce che si somigliano tutte, nel risentire gli stessi album a nastro, come del resto nel premiare gli artisti che esibiscono l’elettroencefalogramma più piatto – d’altronde lo fanno da anni anche i loro genitori al seggio elettorale.

Ah! Se ve lo state chiedendo, non conosco Erika Pomella, ed è per questo che la cito. Non conosco nemmeno Lorenzo Mancosu di Multiplayer.it, che in un’Analisona forse più lunga di quella di aMargine scrive: “è un fatto che nel 2024 i nuovi videogiochi abbiano fatto molta fatica. In Europa, nella Top 10 dei titoli più venduti, s’incontrano solamente tre uscite recenti, ovvero EA Sports FC 25, Call of Duty: Black Ops 6 e Helldivers II, senza contare che due di essi sono lanci ricorrenti. In linea generale, due terzi delle Top 20 dei titoli più venduti sono ormai composti da franchise ricorrenti”. Ma soprattutto: “nel 2024 le vendite digitali ammontano a $175,8 miliardi mentre quelle fisiche (console + PC) a soli $8,5 miliardi, con uno schiacciante rapporto del 95,4% contro il 4,6%. Viene da sé che il mobile – segmento più redditizio in assoluto – è intrinsecamente digital only. Per completezza d’informazione, nel 2023 le vendite fisiche ammontavano al 17% del totale contro il 4,6% di quest’anno, dunque è possibile affermare senza particolari riserve che questo tipo di mercato stia morendo più rapidamente del previsto”.

Ora. I giochi che si possono fare col telefono sono divertenti, ma un filino limitati. Io non vi sto forzando un’analogia con la musica che viene pensata per gli smartphone, però credetemi, se avessi quattro sopraccigli li starei sollevando tutti mentre vi guardo con aria saccente.

In ogni caso il comparto scoppia di salute. Ogni comparto. Quello dei suonini e delle rimette, quello dei giochini, quello dei filmini. E sicuramente anche il vostro.

ALTRA PARENTESI: LE RISPOSTE AI QUIZ

  • 1) L’unica canzone non ITALIANA andata al n.1 nel 2024 è All I want for Christmas is you di Mariah Carey (1994). Proprio così.
  • 2) L’artista che ha più album tra i 100 più ascoltati dagli ITALIANI nel 2024, a questo punto lo sapete, è Nicolò Moriconi in arte Ultimo: tutti e cinque i suoi dischi. Visto che questa risposta ve l’ho spoilerata, vi risarcisco con le tre notizie musicali più lette su Rockol.
  • 3) Qual è stato il concerto più visto dagli ITALIANI nel 2024? Non lo so. La SIAE lo comunica a giugno. Era per darvi una sensazione di completezza.
  • 4) Quale altra top 10 di album e singoli è completamente priva di stranieri come quella italiana? Nessuna. Eia, eia.
  • 5) Classifica alla mano, la Sacra Kermesse di RaiUno è andata meglio dell’anno scorso: a fine anno, cinque brani in top 10 contro 4. Metà delle canzoncine più ascoltate dagli ITALIANI viene dal magico festival – e buon 1955 a tutti.
  • 6) La canzone più trasmessa dalle radio ITALIANE nel 2024 è Karma dei The Kolors, ed è arrivata al n.82 – facendo peggio di altre canzoni dei Kolors, persino Italodisco dell’anno scorso (n.53 quest’anno). Credo sia l’unico caso in cui le radio hanno provato a creare una hit invece che rilanciare una già in auge, tipo Tuta gold, Sesso & Samba… Va beh, poi ci arriviamo.
  • 7) Era una pregevole barra da I nomi del diavolo del giovane imprenditore pugliese Kid Yugi, n.4 nel computo generale, ma n.1 nella classifica dei CD o LP o pratiche musicassette più vendute nel 2024 in ITALIA. Ma ora usciamo dagli angusti confini:

ALBUM STRANIERI

Inutile cercare analogie, tutti i titoli che vedrete (tranne uno), da noi sono lontani dal bagnasciuga.

È che non potendo contare sulla imperitura Grande Bellezza del prodotto tricolore, gli ascoltatori non ITALIANI sono costretti ad ascoltare prodotti che vengono da altre parti del mondo. Questa condizione sventurata affligge, inaspettatamente, i britanni (podio tutto esterofilo, una cosa mai vista) e i tedeschi (per quanto condizionati dalla TaylorSwiftmania), e ha contagiato addirittura i francesi (due femmine americane in top 10, peraltro guidata da un nativo del Congo) mentre gli americani, come spesso gli capita, iniziano a imitarci, dalla politica alla top 20 – nella quale comunque ospitano più stranieri di noi (Drake, Peso Pluma, Bad Bunny).

Considerazioni di genere. Il pop – urbano o tutt’altro che urbano, spesso speziato di country o folk) – guadagna spazio ovunque. Un pochino pure da noi, anche se è noto che gli ITALIANI quando sentono un cretino particolarmente loquace lo acclamano senza riserve, da cent’anni a questa parte.

Ah, ma voi magari pensavate che per “genere” io intendessi “genere”. Da questo punto di vista l’apertura ITALIANA alle voci femminili per la quale la nostra discografia si sta rallegrando è una solida consuetudine presso i barbari, che sulle loro palafitte danno ascolto a una quantità inquietante di donne. In compenso l’età media delle nostre classifiche è la più bassa, questo perché non possiamo permetterci un sussidio di disoccupazione e i nostri giovani che non sanno far niente sono incoraggiati a fare immortale arte urbana o a fare i calciatori o drogarsi, insomma tutto quello che vogliono purché non diano fastidio.

SEDICENTI SINGOLI più ascoltati dagli ITALIANI nel 2024

  • Già vi dissi che Sanremo ci piace sempre tantotanto, oh proprio tanto, sempre di più, che bello Sanremo. Metà top 10 di fine anno è sua, ma non il podio – a differenza del 2023, quando le prime tre del Festival erano state anche le prime tre negli ascolti – che pubblico zelante, vero? Ma forse quest’anno l’algoritmo, che non poteva avere problemi con Tuta Gold di Mahmood e Ipmetupte di Geolier, si è un po’ inceppato con la vincitrice, La Noia di Angelina Mango, che comunque un n.8 non lo butterà via, dai. FUN FACT: la Manga, figlia d’arte, è l’unica in top 20 senza un nome d’arte.
  • Già vi dissi altresì che rispetto al 2023 l’arrivo di YouTube/Vevo nel conteggio delle classifiche bilancia il maschilismo brufoloso di Spotify, e porta una caterva di donne in classifica, addirittura SEI nelle charts dei singoli, quattro delle quali da sole (RoseVillain, Annalisa e AngelinaMango, passate dalla Sacra Kermesse, ma anche Anna Pepe alla quale per ora non fa gioco andarci). Nel 2023 l’unica femmina non accompagnata era Annalisa. Che si conferma nel gotha delle hit proprio come Lazza e Geolier e la già citata Anna, presenti in top 10 per due anni consecutivi.
  • Ma come, Tananai & Annalisa così bassi? Ma come, Cesare Cremonini (n.54) fuori dalla top 20, nonostante quattro mesi passati sul podio da Ora che non ho più te? Cosa vi posso dire. Mica le faccio io.
  • Due singoli in top 10 sia per Geolier che per Rose Villain. Nessuno invece per Sferoso Famoso, ed è la prima volta dal 2018.
  • Ben 10 canzoncine in top 100 sono straniere. Metà sono dal n.80 in giù, sepolte dal miracolo ITALIANO. A cercarle, troviamo le hit sul podio USA (Benson Boone al n.21, Teddy Swimms al n.64, Sabrina Carpenter al n.80). Ma niente Taylor Swift, così come niente Tate McRae e niente Shaboozey, oh my, good Lord. Però provate a googlare “Tipsy Shaboozey”. Succederà qualcosa.
  • Rispetto agli album, individuare una star dei singoli è più complicato che per gli album, visto che per fare un esempio NON a caso, Sferoso Famoso è una macchina da featuring: raramente pubblica un pezzo in proprio, si fa pagare (tanto) per fare da garante della brufolosità musicale di qualcun altro. Ciò detto, Geolier vince con 10 prodotti, davanti ad Anna Pepe (9), Sferoso (7), Tony Effe (6), Annalisa (5), e poi a pari merito con 4 i Pinguini, Kid Yugi, Lazza, Bresh, Tedua.

 

ANCORA SEDICENTI SINGOLI: LE PIATTAFORMINE. TROVA LE DIFFERENZE!

Ebbene sì, uno straniero spadroneggia su TikTok, corrompendo i nostri figli. Beninteso, capisco più lo spagnolo che il napoletano – beh, dipende anche da chi lo parla, e nel caso di Geolier, la sua Ipmetupte è un po’ più accessibile lontano dalla città cara a Partenope, che saluto. FUN FACT: secondo Wikipedia, Partenope significa “quella che sembra una vergine” ed era una delle sirene che non essendo riuscite a sedurre Ulisse, si suicidò buttandosi in mare. Come può una sirena, suicidarsi in mare? Anche se non vuole, si mette a nuotare. Comunque:

RADIO (IN FONDO, UNA SPECIE DI PIATTAFORMA DI PIATTAFORME)

Quanto piace Ghali alle radio, vero? Anche Beyoncé. La quale però evidentemente, come Conan Gray, non interessa al pubblico ITALIANO dello streaming. Quanto a The Kolors, in classifica Karma è andata peggio di Un ragazzo una ragazza (portata alla Sacra Kermesse a febbraio, n.18) e ItaloDisco (hit estiva del 2023, n.52). Qualunque cosa pensiate in proposito, per me va bene.

GLI ALTRI, INVECE: LE HIT IN QUEL LONTANO METAVERSO CHE CHIAMANO RESTO DEL MONDO

Ehi, Artemas (cipriota-britanno, come George Michael) ce l’abbiamo anche noi – al n.49. Noah Kahan e Gims, no. Benson Boone invece sì, al n.21, forse grazie anche allo spot pubblicitario di qualche brutta automobile, che potrebbe averla spinta tantissimo su Shazam, dove è la canzone più cercata del 2024.

(…è stata dura ma siamo quasi alla fine) (cosa manca?) (ah già, è vero)

PLASTICA

 

Interessante, vero? Ok, no, non molto. E basta a malapena a mandare i Pink Floyd al n.47 della classifica generale. Però, visto che c’è.

Arrivati a questo punto, mentre parte la sigla finale, vi devo le fonti delle classifiche: FIMI (che ringrazio diuturnamente), SNEP, Billboard USA, OffizielleDeutscheCharts, OfficialCharts UK, Multiplayer.it, Il Libraio, Cinetel, JustWatch, Rockol, YouTube, TikTok, Spotify, EarOne. Non ho messo le classifiche spagnole perché si muovono sempre tardissimo (e li amo anche per questo), ma se volete vi passo privatamente i dati ufficiosi: Taylor Swift la spunta sulla colombiana Karol G, la cui Si antes te hubiera conocido è con i prodotti di Floyymenor e Benson  Boone uno dei 3 singoli non ITALIANI nella nostra top 30. Yay!

E tanto per chiudere aprendo un po’ la finestra dopo tanti freschidizona delle nostre parti, un po’ di foto per farvi conoscere…

1) l’unico straniero nella top 20 ITALIANA, cileno come gli Inti-Illimani. Ecco a voi Floyymenor, con un suo amico smilzo (Chris MJ). E poi

2) Noah Kahan, americano, re dei singoli nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

3) Werenoi, famiglia del Camerun, album n.1 in Francia. Mmmh, chissà che genere di musica fa, vero?

4) e qui sotto, la n.1 delle classifiche degli album di Germania, USA, Spagna e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. E a sinistra, uno dei tanti adolescenti maschi che non la apprezza.

E questo, direi, è tutto per l’altr’anno. Se trovate errori o incongruità, fatemelo sapere. Grazie per aver letto fin qui. E ora, tutti a Sanremo!

(no, dicevo così per vedere come suonava, per una volta) (a me importa persino meno che gli anni scorsi) (anzi, vi dirò di più)

 

 

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