AMARGINE

TheClassifica 84. Elisa: Sia quel che Sia

«Sono stata al concerto delle Savages di recente e a fine serata, presentando un pezzo,

la cantante della band ha detto al pubblico “Non fatevi fottere”.

Ecco, il mio messaggio è lo stesso».
(Elisa)

Il disco di Elisa, On, è al n.1. Il disco di Elisa, On, mi irrita come poche cose al mondo, e se me lo trovassi di fianco mentre guido gli taglierei la strada e poi lo guarderei dal retrovisore sollevando il mento (se siete periferici dentro, non serve che vi spieghi). Il disco di Elisa, On, è impeccabile e potrebbe essere il suo disco più centrato.
Tutte e tre le precedenti affermazioni sono vere. 

Il disco di Elisa, On, segue L’anima vola, che era da buttare, ma lontanissimo con una fionda enorme di quelle che la ACME vende a Vilcoyote. E che comunque, entrò in classifica al n.1 anche lui, senza tanti complimenti. Era tutto in italiano e andava a pescare con decisione negli stagni di Laura Pausini ed Emma, però cercando di intercettare lo Strillo & Strazio delle italiane meno basiche, quelle che si autodefinirebbero

“complicate”.

On, che ci crediate o no, ha un gattino in copertina. Tanto per dire che il meta-lollismo ormai è sdoganato a qualsiasi livello. E del resto On è un passo ben più deciso e con gli occhi a cuore verso il registratore di cassa: pur essendo tutto in inglese (tranne due pezzi in italiano di cui temo farete la conoscenza) è il tentativo di Elisa di riciclarsi come autrice di pop globalone, di diventare la Sia italiana – in pratica EliSia. E amici, devo dirlo: ci è riuscita meglio di quanto mi piacerebbe. In un’intervista a Raffaella Oliva per IoDonna, EliSia spiega: “dopo anni d’infatuazione per Alanis Morissette ho avuto il periodo Björk, poi la fase PJ Harvey. (…) Il lavoro che devo fare con i concorrenti di Amici prevede che io conosca le mode musicali, che sappia cosa c’è nell’aria, che cosa va in classifica non solo da noi, ma anche all’estero, negli Usa e in Inghilterra in primo luogo: di fatto mi sono ritrovata a fare un lavoro di ricerca”. 

Ora, io sono ammirato dalla capacità di mimesi di EliSia. Non credo che altri autori italiani (e non solo italiani) saprebbero mollare tutto quanto hanno fatto finora e diventare credibili autori di pezzi facilmente adattabili a Rihanna come a Violetta. D’altra parte da sempre voleva approdare a un suono internazionale, e dopo i tentativi precedenti lungo la strada che da Corrado Rustici portava a Glen Ballard, ci è riuscita. Non è il suono con cui era partita, ma è un nostro problema? Come l’Onnivora di Robert Sheckley, EliSia ha assorbito senza morire tutto quello che fa cento milioni di visualizzazioni su YouTube, e come il più squalo dei produttori lo ha distribuito con fantastica disinvoltura in tutto il disco. C’è un che di David Guetta, un che di Katy Perry, un che delle carogne svedesi, ci sono i “wooo, WOOOHO”, e gli “heeeeeey, HEEEEEYYEYEY”, e tutti i corettoni ai quali anche TZN si è piegato per il bruto godimento dello stadio, le scemenzine bubblegum nel pezzo alla Meghan Trainor come tutti i suoni autotunati e i tastieroni che accompagnano le teenager sulle metropolitane di Seoul o di Madrid. C’è tutto quello che ha residenza fissa nei nail salon del mondo e che io personalmente e forse anche voi trovate stucchevole nel pop globalone, ma guardiamoci in faccia: è per noi, che Elisa fa dischi? Casomai, l’interrogativo è: può riaprirle l’Europa, questa roba che tutto sommato già abbonda in giro? Beh, forse sì: in fondo, il bello del luna-park pop è che conta su un miliardo di umani per i quali le canzoni non vanno sottoposte alle Muse nel loro ufficio sul Parnaso, ma devono somigliare alle Pringles, tutte uguali e che non rompano le palle – che sono patatine, santiddio: sono robetta salata il cui destino è essere digerite alla svelta.

Mi piacerebbe dirvi che io e voi siamo in qualche modo meglio di queste persone. Ma non è così. Ed è per questo che il disco di Elisa mi irrita e posso solo fare il bullo di periferia davanti a lui, criticando un po’ vigliaccamente i due pezzi italiani conclusivi, quelli che indicano scopertamente che Elisa con On vuole farsi la casa a New York come Jovanotti: 1) Bruciare per te, brano che rivela dove andrà a parare fin dalle prime note, con le tastiere che prendono la rincorsa in cerca della quaterna di accordi su cui appoggiare l’unz unz unz, ma preceduto e chiuso dal DeFilippismo assoluto della nonna di Elisa (credo) che canta Serenata a Marirosa di Otello Boccaccini e poi si lamenta delle “canzoni moderne con quel tomtomtomtom da spaccalegna”; 2) il trietto con Emma e l’immancabile Giulianosangiorgi, all’ottantesima collaborazione farabutta con EliSia: si chiama Sorrido già e sembra una parodia: tempo due minuti e parte l’esilarante gara di WOOOO! HEEEEEH!!! UUUUUH! mentre i tre buttano dentro a caso le Parole Del Bravo Autore Italiano – sapete, il sogno, il silenzio che avvelena, l’abbraccio che scioglie (…mancano il veeeeeentoh e le nuvoleeeeh, e un po’ me ne rattristo). Ma ora, colpo di scena: come in tutto lo storytelling che si rispetti, vi piazzo la redenzione. La mia, o quella del pop: fate voi.

La redenzayn. Al n.2 in classifica, uno dei dischi migliori che ho sentito quest’anno. Mind of mine di Zayn  Malik (#quellodegliOneDirection). Anche il suo è un disco pop, ci mancherebbe. Ma ho la sensazione che abbia un’anima, che ci siano musica e ispirazione e garbo nella produzione di James Malay Ho (Frank Ocean, John Legend, e si sente a orecchio nudo), insomma ho la sensazione che il giovane Zayn non stia puntando la borsa HelloKitty dell’adolescente inebetita al suo cospetto, ma stia cercando di esprimere un cavolo di qualcosa perché deve, tipo Gene Kelly quando allarga le braccia e insiste: “Gotta dance!!” E stavolta non mi sento costretto a rifugiarmi nel calcio d’angolo del gap generazionale: è pop contemporaneo e non è certo diretto a me, eppure mi arriva da qualche parte, mondosvizzero.

Resto della top 10. Al n.3, MiticoVasco. Al n.4, Baglioni & Morandi, al n.5 Sandrina Amoroso. Completano la prima diecina i Coldplay (usciti più di quattro mesi fa), Mengoni, La Pausa, Salmo e Adele (interessante, no? Così tanta gente che compra Adele un sacco di tempo dopo che è uscito – 19 settimane). Escono dalla top ten Daniele Silvestri, Ron e Lorenzo Fragola (questi due, abbastanza velocemente).

Carabattole sparse. Tra le new entriez, mmh, potrei segnalarvi Joe Bonamassa al n.17. Penso sia il suo miglior risultato. Ma non sono sicuro. Potete googlare? Grazie. Ezio Bosso è al n.16. Mentre gli Stadio, vincitori di Sanremo, sono al n.18. Va beh, cosa pretendevamo. La nonna della classifica degli album è sempre Ed Sheeran, il cui X vende da 92 settimane. Ora è al n.67, e ha tutta l’aria di volersi infilare nella ristretta e spacchiusa élite degli album in classifica per 100 settimane.

Miglior vita. Ci sono 17 album, su cento, di artisti o gruppi i cui componenti più importanti hanno lasciato questa valle di ironia del web. Diciassette sono tantini. Come dicevo la settimana scorsa, alla fine dell’anno scorso sembrava ci fosse una controtendenza – sapete, la ripresa, la fiducia, l’Expo. Invece, rieccoci. E non sono nemmeno così tanti gli appartenenti al Club 016: i dischi di David Bowie sono tre, e quelli del buon Gianmaria Testa, appena entrato nel club, sono due, al n.78 e n.83. Ma a trainare la filiera del lutto ci sono sempre gli album di Nirvana, Faber De André e tutti gli altri evergreen del RIP.

Pinfloi. Anche questa settimana, possiamo contare solo su The dark side of the moon: ribadisco la mia tesi secondo la quale il prezzo feltrinelliano di The wall arbitrariamente rialzato contribuisca a questa spiacevole situazione. Però tra un vinile e un re-re-re-re-remaster, il disco dei dischi recupera, salendo verso il n.75 – a riprova che possiamo anche cambiare le domande, ma se stabiliamo che le risposte sono sempre le stesse è molto più comodo per tutti noi.

 

 

75 Risposte a “TheClassifica 84. Elisa: Sia quel che Sia”

  1. “C’è tutto quello che ha residenza fissa nei nail salon del mondo” e’ cosi’ bello che pare una citazione, prendilo come un complimento.

  2. Trovo la recensione un accozzaglia di concetti,senza un filo conduttore che li collega,scritto per di più in uno stile che non conosce educazione e rispetto per l artista,ma solo provocazione,sprizzante tratti di acidità. Ci vorrebbe classe ed eleganza anche per criticare e ed esprimere un opinione contraria. Gli artisti si espongono con il loro lavoro ma ciò non vuol dire che debbano essere recensiti in tal modi e toni senza risparmiare affetti personali,e senza considerare che dietro c è sempre un lavoro,un impegno che va sempre e comunque rispettato. Non le piace l album,lo considera scarso,prevedibile è una sua opinione e gusto non la verità assoluta ma una relativa opinione in tante altre relative opinioni a cui piace. Saluti

    1. E’ evidente che quello che ho scritto è una mia opinione, visto che questo è il mio blog. Nego di avere in alcun modo disturbato gli affetti personali dell’artista in questione. Al contrario dei suoi fan, che da lei aizzati mi stanno insultando su facebook, e in modo molto greve. Grazie Ida, buona giornata.

    2. @ Ida: Molti artisti si espongono molto più col loro essere paraculi o col loro CREDERSI artisti (o con entrambe le cose) che con un vero e proprio lavoro.
      Certo, occorre avere un minimo di cultura per accorgersene…

    3. UP è un dischetto pop, neppure tra i più ben fatti, confezionato per un rilancio di un’artista che non dice più nulla dal 2001 (eccetto la sua bella interpretazione, per me, in, Ancora Qui).
      Avrà ragione Elisa, perché farà le budella d’oro ma, musicalmente non merita un un bit nel mio ipod.

    4. “risparimare affetti personali”? Mica Madeddu ha menato il figlio di Elisa per protesta contro il disco…

      P.S.
      è arrivata qua in veste di fan di Elisa o frequenta queste pagine d’abitudine?

  3. Complimenti per la recensione squallida.
    “Joe Bonamassa al n.17. Penso il suo miglior risultato.” è un chiaro segnale della qualità di questo testo.

  4. Se non sai cosa fare nelle tue giornate ti do un consiglio spassionato: insulta te stesso e non gli altri. Non sai il bene che faresti all’umanità, credimi. Una critica musicale non è sparare a zero sugli artisti e soprattutto sulle persone. Questo non significa che devi per forza parlar bene dei pezzi, dei nuovi cd e di chi li canta, ma di certo la vera critica musicale non si realizza vomitando giudizi e commenti fuori luogo e senza senso solo per racimolare un pò di visibilità. Quello che qui sta facendo di tutto per essere ‘dannatamente pop’ e avere quei quindici minuti di celebrità sei tu e sinceramente fai anche un pò pena. Datti all’ippica, è meglio, è già che ci sei insulta anche come corrono i cavalli.
    Sei patetico.

    1. Grazie a te, Lu, perché vedo che sai bene cosa fare nelle tue giornate – scrivermi per il bene dell’umanità.

    2. Lei sì che argomenta!!! Oh, come argomenta!!!

      P.S.
      è arrivata qua in veste di fan di Elisa o frequenta queste pagine d’abitudine?

  5. Mi annoiano incredibilmente i “nessuno” di turno che si ergono a critici musicali, osando scrivere persino di chi nel suo lavoro eccelle! Quando si scrive di artisti affermati come Elisa, bisogna portare rispetto anche nella critica. Puoi dire che il suo album non è di tuo gradimento lo stesso anche senza usare immagini e confronti che risultano essere eccessivi nei suoi confronti

    1. Ho davvero letto ciò che ho letto?
      “Quando si scrive di artisti affermati bisogna portare rispetto?”
      MA ANCHE NO.

      Proprio perché si scrive di un’artista affermata, proprio perché parliamo di una che 20 anni fa ha scritto un capolavoro come Pipes and Flowers, non si possono risparmiare critiche e anche aspre.

      Il “lei non sa chi sono io” è davvero forte in Italia…

    2. Cioè, di regola se uno sconosciuto fa un disco brutto, si può dire, se lo fa un big no, questo è il concetto?

      P.S.
      è arrivata qua in veste di fan di Elisa o frequenta queste pagine d’abitudine?

  6. Da quello che leggo sembra che la musica Pop non ti piaccia minimamente… mi sorge quindi spontanea una domanda. Che senso ha fare recensioni su artisti Pop?

    Inoltre, hai veramente uno stile di scrittura acido, cattivo e sembra che manco il paradiso possa mai darti una gioia. Come ho scoperto questo sito… me lo dimentico.

    1. Alex, se non hai già dimenticato questo sito, mi pare che la parte dedicata all’album al n.2 spieghi che non ho un problema con tutto il pop – ma solo quello tutto uguale, buono per YouTube. Peraltro, questa rubrica commenta la classifica dei dischi più venduti, e se al primo posto c’è un disco rap o metal o persino jazz, il suo primato in classifica merita un commento. Ciao e grazie.

  7. Ho scoperto le sue recensioni da poco e ne apprezzo ogni parola. Sono un’amante della pop music internazionale (non proprio tutta tutta) e fino alla scoperta del suo blog disperavo in assenza di punti di vista realmente critici sul web soprattutto da parte di chi la musica pop la ascolta e non la snobba a priori.
    Curiosità personale: ha scritto o magari scriverà qualcosa su Sia? Mi intrigano le sue produzioni musicali passate ma non mi dispiacciono le attuali. Sarebbe interessante leggere il suo punto di vista.

    1. Grazie Arianna, troppo buona. Non credo che Sia andrà mai al n.1 degli album in Italia, quindi in questa rubrica sarà difficile – però mi piacerebbe moltissimo intervistarla, ero già curioso nei suoi confronti prima di leggere l’intervista a Rolling Stone.

      1. Non mi resta che attendere allora. Io le auguro di riuscire a intervistarla presto.
        Continuerò a seguire il suo lavoro che le ripeto sto apprezzando molto. Saluti e grazie

  8. 2) il trietto con Emma e l’immancabile Giulianosangiorgi, all’ottantesima collaborazione farabutta con EliSia: si chiama Sorrido già e prima di ascoltarlo vi raccomanderei di fare spazio sul pavimento – perché rotolerete più di qualsiasi cosa sia mai uscito dalla Scottex: tempo due minuti e parte l’esilarante gara di WOOOO! HEEEEEH!!! UUUUUH! mentre i tre buttano dentro a caso le Parole Del Bravo Autore Italiano – sapete, il sogno, il silenzio che avvelena, l’abbraccio che scioglie (…mancano il veeeeeentoh e le nuvoleeeeh, e un po’ me ne rattristo). Ma ora, colpo di scena: come in tutto lo storytelling che si rispetti, vi piazzo la redenzione. La mia, o quella del pop: fate voi.

    questo pezzo dovrebbe essere mandato a memoria in ogni corso di scrittura creativa. Se non altro, ti garantisce una birra pagata. Ma anche due che di martedì’ costano 4 euri.

  9. Dio bono pure i minkiafans di Elisa. Che strazio. Che poi questa cosa per cui se uno critica il tuo beniamino automaticamente ne va della tua autostima penso che sia una roba da triplo carpiato con avvitamento della psicanalisi.

    Tornando alle cose serie: gli acquirenti seriali di Ed Sheeran saranno gli stessi che due anni fa compravano Lara del Rey?

    1. Ogni tanto il dubbio viene però no, dai: troppo stilosi gli acquirenti della Lana, per tollerare al suo fianco un cd di Sheeran.

  10. Complimenti per i 5 minuti di gloria! Fino a oggi non sapevo nemmeno della sua esistenza ed ora + 1 secondo… L ho già dimenticato. Buon LAVORO

  11. la Sua recensione dell’album di Elisa non mi è affatto piaciuta. Personalmente , non è l’album di Elisa che mi è piaciuto di più, ma penso che chiunque lavori (critici compresi) debba essere rispettato per quello che fa prima di tutto. In questo elenco inserisco anche i critici come Lei, che ha altresì il diritto di essere criticato per quello che dice ma al tempo stesso il diritto umano di essere rispettato per la sua opinione, mentre Lei non ha affatto rispettato il lavoro di Elisa, l’ha semplicemente denigrato senza spiegare con taglio tecnico musicale degno di nota il PERCHÈ non le sia piaciuto. il cd gettato dal finestrino, fare spazio sul pavimento…ma che critica è?? Non si capisce se non Le è piaciuto perchè il disco assomiglia a qualcosa di già sentito (quindi non dovrebbe togliere la metà degli artisti citati poi di seguito?) oppure perchè non le piace il tipo di arrangiamento (perchè? Trova errori? Citazioni armoniche poco curate? Vocalità distante dal genere?Elisa assomiglia a Sia? E in che modo? Come lo ha avvertito tecnicamente?) … insomma, se fa una critica, sia critico, non “criticone”, o sembrerá che abbia il dente avvelenato con un artista, abbattendo di fatto la sua credibilità(ma è solo un pensiero personale, per carità).
    Ah, La saluto con un mio pensiero … a me non piace Vasco , non mi è mai piaciuto, ma se Vasco riempie uno stadio di 80 mila persone un motivo ci sarà… forse io ho gusti difficili, ma se non mi piace Vasco, non posso dire che un cd di Vasco sia da buttare dal finestrino, perchè sarebbe come dire agli 80mila che lo osannano allo stadio che sono degli imbecilli, e non mi sento ancora così pazzo megalomane…
    Saluti e buon lavoro

    1. Dunque. Nell’ordine. Il cd gettato via con la fionda non è questo, ma il terribile L’anima vola. Del quale ho detto poco, perché questa rubrica riguarda la classifica degli album. Di come e perché non mi sia piaciuto L’anima vola ho parlato altrove, in passato. Qui ho parlato di come mi irriti, ma nel contempo trovi impeccabile On. Credevo di aver già usato molte, anche troppe parole per spiegare il punto, ovvero Elisa con On approda al songwriting che va per la maggiore oggi, quello cui attingono tutte le popstar di YouTube. Così, abbiamo pezzi che potrebbero andare bene per Meghan Trainor o Katy Perry, simili a quelli che loro già cantano. Ne sono stupito, ed è un genere di cui non sento personalmente desiderio – essendo già inflazionato e tendenzialmente realizzato a tavolino da troppi anni – ma non posso negare che queste cose le vengono con facilità impressionante. Fin qui, è abbastanza chiaro cosa ho cercato di dire? O devo scrivere altri paragrafi – in pezzi che già i miei colleghi mi suggeriscono di tagliare perché troppo lunghi rispetto alla norma? Devo davvero spiegare “in che modo” Elisa assomiglia a Sia, in quali sequenze armoniche esattamente? Davvero lei trova tutti questi dettagli tecnici nelle recensioni dei miei colleghi, o le pretende solamente dall’unico che mostra di non arrendersi alla superiore magia di Elisa?
      Quanto a Vasco, a me invece in passato è piaciuto, e anche parecchio. Ora un po’ meno. E come lei, penso che se riempie uno stadio, ci siano tanti motivi, ce ne siano 80mila. Ma non sono 80mila motivi uguali. Con qualcuno posso essere d’accordo, con altri no. E comunque, anche a quelli le cui motivazioni non condivido, nemmeno a loro direi che sono degli imbecilli. Anche se poi qualcuno (capita!) lo è. Allo stesso modo, oggi migliaia di fan di Elisa con me si sono comportati da imbecilli. Capita! Per fortuna tanti altri, tra i quali lei, Ranieri, non lo hanno fatto. Grazie, e saluti anche a lei.

  12. Ciao Paolo, io invece EliSia (geniale!) la voglio ringraziare perchè tutto il polverone che ha alzato mi ha permesso di conoscere questo blog !
    Quello che hai scritto è tutto condivisibile, anzi, potevi sottolineare di più la copertina del disco… L’unica canzone che ho davvero apprezzato e’ No Hero, solo perchè mi ricorda la vecchia EliSia. Le 2 in italiano le salterò le prossime volte…

    1. Francamente “No Hero” non mi ricorda affatto la vecchia EliSia. Assolutamente. E’ una mia opinione, ma siccome conosco molto bene EliSia credo che il brano più affine al suo vecchio modo di concepire una struttura musicale tutta personale sia “Bad Habits”. Il resto, a parte qualche brano orecchiabile, è “già sentito” e “già rodato”. Menzione d’onore comunque per “With The Hurt” per le tematiche indie, almeno ad una spanna da altre proposte. 🙂

    1. Sei un romantico, Juri, sono contento che ascoltando Elisa la tua spiccata e sognatrice personalità si esalti in questo modo.

  13. La recensione su Elisa dice -spiacevolmente- la verita’….e io ammetto che ADORO Elisa, la seguo sin dagli esordi ho preso parte ai concerti piu’ speciali, l’ultimo a Londra lo scorso anno dove avevo gia’ tristemente previsto questo epilogo teen…..lo sconcerto sta che purtroppo oggi come oggi un artista che sia Springsteen, Sting o la stessa Elisa per restare al centro dell’attenzione si deve piegare un pochino al mercato e alle sue severe leggi….la tristezza invece risiede nel fatto che un artista come Lei molto coerente si é dovuta nel corso degli ultimi anni modificare per abbracciare altri gusti. Tutto questo con un visibile calo di qualita’ generica…perfino la band live e’ del tutto diversa dagli anni che piu ritengo di ‘qualita’ ( il batterista e il bassista davvero non mi piacciono ) per quanto riguarda il recensore lo inviterei sicuramente a scrivere in modo differente i suoi concetti se c’e una cosa insopportabile e’ non avere le giuste parole in ambito musicale per descrivere qualcosa in cui non c’e bisogno di una laurea per descrivere ma solo una profonda esperienza studio/live che o cel’hai o non cel’hai si puo avere anche 50 anni di carriera ma se non c’e non c’e….e oggi si sa’ tutti sembrano maestri di qualcosa ma scrivere recensioni musicali non e’ affatto semplice.

    1. Mi chiedo da cosa mai emerga la mia “inesperienza studio/live”; è abbastanza bizzarra questa cosa che tutti volete che le obiezioni siano di natura tecnica e pentagrammesca. Ci penserò – perché potrei farlo. Ma questo ci porta a dire che musicisti con una straordinaria preparazione fanno necessariamente capolavori? Paul McCartney per contro non sapeva leggere la musica, eh.

  14. Ah Paolo perché non provi a farlo anche tu un disco cantato? è’ tanto facile ma ancora non t abbiamo sentito emergere, né come scrittore, né come cantante. A te i commenti.

      1. Qual è il problema? Sai quanti Paolo Bonolis esistono in Italia?? Informati grande sapientone della minkia!! Se non fosse x l album di Elisa, non t avremmo neanche cagato!! Bella trovata.

        1. Quindi ringrazio Elisa anche per avermi permesso di conoscere una persona interessante e articolata come te. Davvero, è un privilegio.

    1. Ah, Paolo, l’intelligenza per capire la differenza fra chi fa le cose e chi le analizza non è per tutti… Quindi ti faccio un esempio: le telecronache calcistiche di Trapattoni: glorioso allenatore, pessimo narratore.

      P.S.
      sei arrivato qua in veste di fan di Elisa o frequenti queste pagine d’abitudine?

  15. Concordo al 100%. Elisa artisticamente non c’e’, ma e’ un vuoto di idee imbarazzante che galleggia su una indiscutibilmente bella voce. Sin dall’inizio Elisa e’ sempre stata totalmente in mano ai suoi produttori artistici, a causa di una assenza di personalita’ che diventa irritante se poi si permette di citare le Savages. Del messaggio “andate a farvi fottere” non c’e’ ombra nella musica di Elisa. A dire il vero nella musica di Elisa non c’e’ proprio nessun messaggio che non sia riflesso totale di una industria discografica, come quella italiana, su cui e’ meglio non soffermarsi.
    Elisa avrebbe potuto essere diversa, andate ad ascoltare il provino di “Ancora qui” scritto da Morricone per la colonna sonora di “Django Unchained” e cantato da Elisa per capire dove potrebbe portare la sua voce quando supportata da ‘maestranze’ all’altezza.
    Ah poi.. attenzione perche’ c’e’ gia’ un clone di Elisa in circolazione. Si chiama Francesca Michielin e stanno ripetendo passo passo l’esperimento. Auguri!

    1. Quella di Morricone è stata l’ennesima occasione mancata, proprio come la promozione di questo nuovo album. Persino tra i suoi sostenitori c’è del malcontento, in quanto Elisa, sino ad ora, non ha fatto SIGNIFICATIVE ospitate né sui canali radio e né in trasmissioni televisive di peso per promuovere ON (almeno sino ad adesso) Nemmeno ad Amici preme per ribadire il suo LAVORO che è sempre figlio della tua creatività ergo necessita, in ambito PROFESSIONALE, la giusta presentazione. Capisco la sua voglia di accontentarsi nell’aver realizzato un altro traguardo da approntare nella sua carriera, però personalmente parlando, credo che se un’artista non manifesta in maniera massiccia (soprattutto oggigiorno) e in maniera convincente il proprio prodotto discografico rendendolo credibile è sinceramente difficile per chi dovrebbe riceverlo crederci a sua volta. Non so se mi spiego. Anche questo è un errore che credo faccia parte anche del suo staff, in primis. Non capisco… (a prescindere dalla sua anima da camaleonte)

      1. Anch’io detto tra noi sono rimasto piuttosto sbigottito dalla collaborazione con Morricone. Quanto alle ospitate, probabilmente arriveranno. In fondo per una come lei, nella prima settimana il disco si vende da sé.

        1. Infatti. Poi con quel micino in copertina, l’album vende come se fosse un bijou XD XD

    2. (sì, è molto vero quello che dici, “riflesso totale dell’industria discografica”) (e fa specie perché non sembrava nata così) (però, oh. Contenta lei)

      1. Si, 15 anni fa sembrava essere partita col piede giusto, ma giudicando quello che e’ successo dopo non si puo’ che dare il merito di quel primo passo a Corrado Rustici, che pur con tutti i difetti che ha quel disco, era riuscito a spremere ogni singola goccia possibile di credibilita’ da Elisa. Dopo l’esordio e’ stata una discesa, neanche troppo lenta, verso l’agghiacciante pop da classifica italiano.
        La verita’ e’ che Elisa non ha nulla da dire, nulla da raccontare e nulla da esprimere: spiace dirlo perche’, ripeto, ha una voce bellissima.

        1. Ma non è assolutamente vero. Non è così. Elisa non è solo una cantante ma è molto di più. E’ cantautrice, compositrice, polistrumentista, direttore artistico musicale di un film dal nome “Lintver”, (un documentario sulla sua terra di origine), così come di un’opera teatrale (remake/reboot) di “Hair” e molto altro ancora. Ha imbastito il “Mechanical Dream” con tre serate spettacolari che neanche Madonna (quasi). Ha scritto canzoni per altri artisti. Sicuramente ha fatto scelte a mio avviso sbagliate, tipo alcuni brani in Italiano o collaborazioni varie che non mi sono affatto piaciute. Un disco totalmente in Italiano che è stato un disastro discografico in termini di credibilità. Cioè prima mi fai un album come “Lotus” 2004 (stupendo) un fake greatest Hits perché aveva affermato che era troppo presto per fare raccolte e poi mi sforna quasi subito dopo i primi dieci anni “Caterpillar” e vari album raccolta quasi uno dietro l’altro. Però oggigiorno qui in Italia è una delle pochissime VERE GRANDI ARTISTE che ci sono in circolazione (tra quelle conosciute ovviamente) Ma a differenza di molti fan bimbi-minchia, io sono obiettivo e non fazioso. Se lei fa qualcosa che non mi garba, non ho problemi a sottolinearlo perché è giusto dare contro anche ad un’artista se serve per farle capire che stà sbagliando strada, perchè fintanto che le critiche sono costruttive, servono a far capire che le giuste aspettative che hai creato devono sempre essere ribadite altrimenti perdi di credibilità – Critiche più che giuste tipo: L’Anima Vola” ed alcune scelte a mio avviso più che infelici. Purtroppo c’è sempre il rovescio della medaglia quando si parla di Elisa, perché da un lato ha dismesso quel suo lato malinconico che l’ha resa poetessa sopraffina sia in termini di musica e voce, dall’altro abbandonandolo si è mischiata nella bolgia delle banalità e non capisce che se và ancora avanti così, rischia di distruggere tutto ciò che di OTTIMO ha costruito sino ad ora. Se non torna ai livelli di (che so) “Then Comes The Sun” per dire e non abbandona quegli abiti pacchiani in quel di Amici, finirà dalle stelle alle stalle E SONO D’ACCORDO CON TUTTI VOI SULLE CRITICHE ASPRE DI ALCUNE SCELTE MUSICALI, ma da qui a dire che Elisa è una pippa CE NE VUOLE!!! CASPITA SE CE NE VUOLE.

  16. Ma che bello Madeddu!!! Sangue e merda!!! Da quanto non ne vedevo sulle tue pagine… Forse l’ultima volta eri ancora su Macchianera…

  17. Ottimo come sempre.
    Per gli haters al guinzaglio, dai che passa in fretta: è l’internèt. Se tutto va bene, il favore di qualche lettore in più te l’hanno fatto. Ora tocca superare la tempesta di guano * apre l’ombrello*

  18. Madeddu,ti stimo da sempre,ora ancora di più. Purtroppo i fanatici non hanno senso dello humor, che vuoi farci? elisa s’è sputtanata quel minimo di credibilità che aveva(?) andando da marianazionale

  19. Si ma un blog musicale serio che fa la recensione dell’ultimo disco di elisa, non è un blog musicale serio.
    It’s only fuff’n’roll.

    1. Sulla serietà, si può discutere a lungo – però non vedo perché no. Posto che questa rubrica da sempre scruta le prime posizioni della classifica degli album, chiunque ci si trovi, per me cercare di capire il successo di una cantante con oltre un milione di follower (alcuni dei quali, non serenissimi) è sempre utile, credo che occuparsi di musica consista anche in questo. Ma è un’opinione, forse fuffosa.

  20. Ma il bello è che l’orda dei maleducati arriva sempre per artisti di cui in genere si riconosce il valore artistico: il senso della recensione era “Elisa si è svenduta”, non “Elisa è una merda”. A questo punto rivaluto i fan dei Modà che quelli sì avrebbero da dirne un paio a Madeddu ma aristocraticamente si astengono. 🙂

  21. Se le critiche sono costruttive, ben vengano. Servono anche a crescere nei rapporti tra le aspettative dei “fun” (non so se è lecito usare ancora questo termine così sorpassato per i più…) e quello che può produrre Elisa. Ma forse molti di voi non rammentano un suo brano incluso nel capolavoro “Asile’s World”. Stò parlando di “Chameleon” ed è un brano che parla esplicitamente di se stessa. Elisa non fà musica per gli altri, o almeno, non è il suo vero obiettivo. Fà musica per convincere se stessa della capacità innata di costruire qualcosa di bello e duraturo auspicando complicità verso chi ascolta, ma non di più e vi posso assicurare che lei è già autocritica di suo. Ora, capisco le perplessità di Paolo. Certo, la sua critica molto sarcastica e distruttiva (molto aleatoria) ha scatenato le ire dei sostenitori della Toffola, ma in buona sostanza è anche un diniego marcato verso una direzione facilona persa da Elisa all’indirizzo della sua carriera- Ok, questo è un concept album costruito su basi sia indie che con sonorità più ricercate in confronto ai suoi primi lavori. C’è un abisso certo, ma l’album On raccoglie anche belle canzoni suvvia. “Love as a Kinda War” ad esempio non è spazzatura e non lo è nemmeno “Bad habits” per dire. Vogliamo parlare di “This Knot”? nell’album “Heart”? sonorità simili e lì nessuno ha detto nulla. Ora sono d’accordo sulle critiche dei due brani in Italiano inclusi nell’album e sulla produzione (parlo a titolo personale) dell’ “Anima Vola”. Scelte pessime. Per non parlare dell’aspetto grafico dei due dischi a mio avviso orrendi. Un commento negativo và sempre considerato, anche se aspro con contenuti metaforici di ironia goliardica. Ciò che si dovrebbe evitare, secondo me, è tirare in ballo coloro che innocentemente non c’entrano assolutamente. Stò parlando di nonna Irene, persona che ho conosciuto in un raduno di Elisa e che ho avuto modo di stringerle le mani mentre lei si commuoveva per tanto affetto ricevuto. E’ un’anima candida e non è stato carino tirarla in ballo. Su questo Paolo credo che sarai d’accordo con me. Ripeto, capisco le tue perplessità ma in buona sostanza, questo album non è brutto se lo si considera come un percorso alternativo. Le sonorità indipendenti del brano “With The Hurt” mi hanno conquistato, quindi come vedi c’è il sacro ed anche il profano. Poi, de gustibus, ma evitiamo di uscire dagli schemi. Va bene la libertà opinabile, ma non tocchiamo tasti che ci farebbero stonare. Per il resto, ti auguro di proseguire il tuo lavoro con serenità. 🙂

    1. 3 curiosità…
      1. Chi ha tirato in ballola nonn? Elisa nel Disco o Madeddu nella recensione?
      2. Hai letto la puntata di “The Classifica” o solo commentato?
      3. sei arrivato qua in veste di fan di Elisa o frequenti queste pagine d’abitudine?

      1. Ti rispondo con cortesia 🙂
        1. Elisa ha inserito un commento registrato (ad insaputa di sua nonna, nel senso che mentre lei parlava non sapeva di essere registrata) con il telefonino all’interno di un brano del disco per creare questa curiosa differenza tra la musica più ricercata e il tempi retrò di quando sua nonna seguiva la musica più classica e raffinata. Ora era un omaggio più che un simposio di alto lignaggio musicale. La maggior parte delle canzoni di Elisa (scritte da lei) parlano molto della sua famiglia. L’ha tirata in ballo perché si sentiva di farlo, punto. Era un omaggio ad una persona a lei cara che purtroppo le è venuta a mancare a cui lei voleva molto bene e di cui era molto legata. E’ inevitabile che poi Elisa “sbrocchi” ed anche io ho trovato poco opportuno attaccare Elisa tirando in ballo anche sua nonna che non c’entra assolutamente. Almeno non direttamente. Poi, non so come la pensi tu.

        2. Si ho letto la recensione del buon Paolo e se TU AVESSI LETTO ciò che ho scritto lo avresti capito. Forse lo hai fatto in maniera pregiudizievole, non so…

        3. Non mi definisco più fan (che brutta parola, nel senso che non sono un fanatico di Elisa). Noi sostenitori ci chiamavamo scherzosamente “fun” (su idea della stessa artista) come “gente che si divertiva a sentire le sue creazioni musicali LUNGI DAL FANATISMO. Ora purtroppo si incontrano solo FANATICI BIMBIMINCHIA ed è per questo che ho mollato il FAN CLUB (no f”u”n club come lo fu allora) per mancanza di obiettività e per altri motivi che non ti elenco per non tediarti. Sono più che altro uno stimatore di Elisa e più lei fa cavolate del tipo “L’anima vola” o asseconda le scelte grafiche dei suoi album, alcune scelte facilone dei suoi brani o collaborazioni sempre reiterate e pacchiane IO MI CI INCAZZO, ALTRO CHE LEI!!! (in riferimento alla sua risposta su facebook).
        Volevo solo chiarire alcuni punti e spero con Paolo di essermi chiarito, nel senso. Capisco le sue perplessità ed in parte le condivido. 🙂 Non sono d’accordo su tutto quello che ha scritto, però ognuno di noi ha un suo modo di vedere le cose giusto o sbagliato che EliSia.

        1. 1. Mettiamo in fila le cose, Elisa usa per fini commerciali il suo privato, ma non si può criticarla nè per la scelta nè per la valenza artistica della cosa perché è una ragazza sensibile?
          Cioè, situazione win-win a suo favore?

          2. Ti chiedevo se hai letto perché io non ci vedo offese alla defunta… ” DeFilippismo” è offensivo? L’esposizione pubblica di sentimenti familiari è un dato di fatto…

          1. “Elisa usa per fini commerciali il suo privato” è una frase che non ha alcun senso. Elisa è una musicista creativa la quale in ambito professionale può scrivere di chi vuole e ciò che vuole con misura e discrezione, non diciamo cavolate. Cosa pensi che sia la musica, arte o patate???. Certo che la si può criticare ed è perfettamente lecito farlo quando produce lavori di dubbia validità, ci mancherebbe ed io sono il primo a farlo, te lo posso garantire. Serve anche per non farla sedere troppo sugli allori come si dice. Non ho mai sostenuto il contrario. Non bisogna sempre giustificarla a prescindere, non esiste assolutamente. Se ultimamente le sue opere lasciano molto a desiderare in confronto ai suoi primi lavori quello sono fatti suoi e ai posteri l’ardua sentenza come scrisse il Manzoni. Si vede che leggi solo quello che ti fa più comodo per attaccare in maniera indiscriminata. Ho solo fatto un osservazione a Paolo sul fatto che non è stato carino citare un suo parente, per il resto lui ha la piena libertà di intervenire anche dissacrando la finalizzazione di un progetto discografico, ci mancherebbe. Si chiamano OPINIONI. Tutto qui. Trovo i tuoi commenti pregiudizievoli e chiaramente aleatori che non aiutano nessuno e poi non è il DeFilippismo in sé che è offensivo, ma la pretestuosità implicita del commento che poteva essere evitata a mio avviso.

          2. Alase, le opinioni, okay, d’accordo su tutto.
            Però di nuovo: “Non è stato carino citare una parente?” Ma allora Jovanotti fa una canzone sulla figlia, e io devo scrivere “Jovanotti fa una canzone su – eh, uh, no, niente, passiamo ad altro”?
            Di nuovo: nel momento in cui lei inserisce la nonna nel disco io mi limito a registrarlo, e a commentare che questo crea un effetto emotivo analogo a quelli di Maria De Filippi in C’è posta per te (e come PUO’ Elisa trovare offensivo un accostamento alla DeFilippi, ci lavora sant’Iddio!!!). Ma la cosa più interessante è che la nonna le fa una CRITICA musicale!!! Che io cito parola per parola.

            Eppure questo è considerato così greve e feroce da meritare centinaia di romantici ragazzi e ragazze che probabilmente applaudono commossi quando Elisa condanna l’omofobia, però invadono la mia pagina fb per affermare ghignando che io passo le serate offrendo alcune parti del mio corpo a uomini nerboruti; per non parlare delle brave madri di famiglia che mi augurano la morte. E in tutto questo il tema di tutto questo è la MIA mancanza di sensibilità. Ma davvero, eh.

  22. Ciao Paolo, mi dispiace che ti stiano insultando dentro l’interweb, allo stesso tempo spero che ti stia divertendo almeno un po’.

    Nonostante la mancanza di tecnicismi pentagrammatici a me peraltro la riflessione sul disco di Elisa è sembrata interessante oltre che spassosa: personalmente mi è piaciuto tantissimo il “complicate” virgolettato e centrato : ]

    PS
    Oggi è il compleanno di mia nonna (sul serio) mi raccomando lasciala stare eh

  23. Il mio commento non è rimasto pubblicato e non so perché. A che serve mettere l’opzione “lascia un commento” se poi una volta pubblicato scompare dopo un po’ di tempo?
    Che sito farlocco…

    1. Chiedo scusa, non dipende da me.
      Ora con la fama e la celebrità che mi verranno certamente dopo questa ondata d’attenzione, sono sicuro che potrò permettermi un sito migliore 🙂

      1. Mi sono accorto che ci mette un po’ a pubblicare. Va bè, tanto per essere chiari visto che ci sono domini sul web che non funzionano tanto bene. Don’t worry. 🙂

  24. Caro autore, ti consiglio il Solfargen: per il culo in fiamme fa miracoli.
    Cordialmente,
    Sara

    1. Se parla per esperienza personale, sig.ra Sara Pettinato, lo consiglierò anch’io.

      1. Ho sempre stimato Elisa per la sua buona voce, ritengo Pipes and flowers un buon disco pop, dove Elisa mostrava fraseggi e giochi di vibrato non comuni.Dopo la partecipazione a San remo notai proprio nella canzone Luce una diminuzione della ricerca vocale che sembrava volesse intraprendere.Dopo è stato un saliscendi tra Bjork wanna be , ottime interpretazioni e qualche buon pezzo.Hai tutta la mia solidarietà perchè di fronte a queste offese da talebani incalliti c’è da stendere un velo pietoso.Detto questo a me l’album prima non è dispiaciuto e sono curioso di ascoltare questo poichè ritengo Elisa una discreta compositrice.

  25. quanta invidia. intanto che invidi lei regala emozioni e arriva a milioni di persone. ma perché date tanta importanza a questo minchieddu?? O.o cu cazzu iè??

    1. Dove leggi l’inividia Andrea? Virgoletta, argomenta, cita, spiega. Perché ti limiti a dire parolacce e ad offendere e questo è meschino.
      Comunque:
      1. cambiare i nomi mettendoci dentro una parolaccia io lo facevo alle elementari, tu sei già alle medie? Sarebbe ora di smettere…
      2. Chi a milioni di fan fa solo dischi belli?
      3. Perché sei qui a commentare? Sei anche tu a dargli importanza.

  26. bhe’, potresti postare gli insulti, li votiamo ed eleggiamo un vincitore.

    (ma ho la vaga sensazione che i fan degli altri ti trattino meglio di come ti trattassero i *tuoi* fan)

    1. No, è solo che i miei fan hanno sempre usato la mossa Kansas City, strisciandomi mellifluamente alle spalle prima di usarmi violenza infinita.

  27. Caro Paolo,

    leggo con interesse questa recensione, molto articolata e puntuale. Per quanto mi riguarda, spiace dirlo, ma sono abbastanza d’accordo con te. Pur essendo stato nei tempi che furono un Elisiano ante litteram, le recenti vicende pubbliche nonché musicali mi stanno trascinando via da quello che credevo uno dei momenti più belli della musica leggera italiana, perché libera. Non so se ti ricordi in che modo entrò Elisa nella maggior parte delle case italiane. In punta di piedi, vestita di bianco, a Sanremo cantò Luce. Prescindendo dal fatto che era un pezzo molto adatto alle esigenze radiofoniche, ciò che emergeva era un figurino, alla ricerca esclusiva della propria libertà. Penso a pezzi molto belli come Rainbow, Dancing. Non so cosa sia successo però ad un certo punto. Un totale black out che io rimando parzialmente all’influenza di una casa discografica quale è la Sugar. Inizia ad ammollire tutti i brani, renderli accessibili, proprio come le Pringles di cui parlavi. Iniziano le collaborazioni di dubbio valore : Fabri Fibra, Negramaro, Ligabue. Poi il momento più crudele per qualsiasi suo fan : entra nella corte di Maria. Un postribolo curato nei minimi dettagli per creare una vera industria culturale dove ogni prodotto ha lo scaffale “radio” adatto. Mi son chiesto come una persona che ami la musica possa decidere di entrare in un circuito, Amici, che non fa che negarla alla radice. Ahimè il mio commento non tocca gli aspetti più tecnici, ai quali magari ti richiamo, essendo più competente. Come spieghi però questa transizione così strana?

    1. Scusa Pietro, per qualche motivo il tuo commento era rimasto bloccato dal sistema antispam (lo so, è una brutta roba) (chissà per quale parola – le Pringles, forse?)
      Non so nemmeno io cosa sia successo, qualche anno fa ho provato a scrivere sulla prima volta che ho sentito Elisa (se googli Elisa, Propaganda, Feast for me forse lo trovi); posso solo ipotizzare, ipotesi personalissima e lo dico perché visto il climettino non si sa mai, che a un certo punto sia subentrata una sorta di disillusione o di bagno di realismo rispetto alla musica che si sentiva portata a fare all’inizio. Per contro, quando un milione di persone ti dice che stai andando nella direzione giusta, immagino che sia il tipo di cosa che un po’ ti condiziona. Non credo che lo saprò mai 😀

      1. Che poi fino a LOTUS Elisa era profondamente coerente altri direbbero ‘impegnata’ come cantante….era una di quelle che non poteva esistere il fine commerciale ma solo il fine artistico anche se poi opinabile o brutto ma pur sempre devoto ad eseguire musica in nome dell’arte…se non della tecnica e dei tecnicismi!

        E’ in effetti inspiegabile la svolta teen se non per costrizioni discografiche o esigenze di restare a galla o chissa’ crearsi la pensione che pur sempre fra 20-30-40 anni servirá ( per l’arte c’e sempre tempo?! e i treni $$$ passano una sola volta?! )

        Lo sapremo mai? Non so….le sue dichiarazioni parlano proprio di un esigenza di cambiare di creare ‘altro’ beh sicuramente….ma la verita’, ripeto non la sapremo mai davvero….mi auguro dentro di me che davvero abbia ‘peccato’ per curiosita’ e non per costrizione o per affari.

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