AMARGINE

TheClassifica 83. MiticoVasco. Dati alla mano

…Converrete che risorgere proprio a Pasqua sarebbe stato un po’ presuntuoso.

In ogni caso! Come state? Caspita, sono passati – quanto? Due mesi? Ah, le cose che ho da raccontarvi.
Ma non oggi. NON OGGI! Oggi sarò asciutto, dietetico.

Dall’ultima TheClassifica sono successe un sacco di cose.
(…non a me) (per quanto) (intendevo: sono successe un sacco di cose nella classifica degli album) (e quindi, al Paese) (e ve le riassumo con ansiogena premura)

Sono stati al n.1:

Salmo. Non avete idea di chi sia Salmo da Olbia? Nessuna meraviglia. I media non possono giocarci granché. Né i media sociali, né quelli asociali.
Poi ancora Salmo. Per due settimane di fila. E non solo. Nella settimana in cui uscivano gli album di Sanremo, Salmone rimaneva al n.1. Gli Stadio entravano al n.3. Elio & le Storie Tese, al n.5. Patty Pravo al n.6. Gli altri, ciao.
Baglioni&Morandi. Alla terza settimana dall’uscita, e dai e dai, la sbarazzina accoppiata raggiungeva l’agognata vetta con il live Capitani coraggiosi.
Daniele Silvestri. Del quale, mi spiace, non parlo. Ma saluto il suo entourage che è tanto tanto tanto tanto tanto caro. Ma tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto caro.
Baglioni&Morandi. Deh, di nuovo. Beh, vediamo, cosa si potrebbe dire. Edoardo Vigna ha fatto un’ottima intervista a entrambi su Sette. Sapete, il magazine eccetera. Gliel’hanno uccisa con un titolo pannocchiesco (“Ci incontrammo al buffet, ci uniscono la Recherche, De Gasperi… e l’Italia che crede nella reputazione”). Ma contiene tre cose che mi piaceva segnalarvi:

1. Morandi giocava a pallone con Pasolini. E viene da dire: in fondo, l’abbiamo sempre saputo;
2. Baglioni a un certo punto dice: «Ora la musica c’è sempre, ovunque. Uno entra in ascensore e sente il primo preludio di Bach: è troppo! La musica era primaria, non lo è più».
3. Morandi dice che Baglioni «è sempre stato riservato, con tutti. Poi, negli anni 80 è cambiato». Questa cosa è verissima. Per quanto mi riguarda, Baglioni è probabilmente morto abbattuto da una delle tante bottiglie tirategli dai fan dei Buoni del Rock a Torino, nel 1988, nello stadio in cui si stava esibendo in nome di Amnesty International insieme a Bruce Springsteen, Peter Gabriel, Sting, Tracy Chapman. Dal 1989 in poi, ha preso il suo posto un ciarliero e affabile parente di William Stuart Campbell. Ma non ho tempo per questo, ora;
(cioè, io sì) (voi, no)

Lorenzo Fragola. Al n.1 la settimana scorsa. Ora, sarete d’accordo con me che un critico che millanta di occuparsi del ruscelloprincipale non dovrebbe schifare pregiudizialmente il nuovo album di Fragola. Sarete d’accordo con me, e io sarò d’accordo con voi. E infatti, è col cuore mantecato di amarezza che io dichiaro di schifare pregiudizialmente il nuovo album di Fragola – e non solo: gli tiro pure le monetine come gli hooligan di Praga.

…ma ORA, questa settimana, al n.1 c’è MiticoVasco. Sì, ora. Questa settimana.
Oh.
LUI, sì. Mio. Mio. Mio.

I nudi dati:

Tutto in una notte – Live Kom 015 è il nono album dal vivo di Vasco Rossi;
– di questi nove, cinque sono usciti negli ultimi undici anni. L’anno prossimo, MiticoVasco farà 40 anni di carriera;
– in questo secolo, ha fatto undici tour, anche se nel 2003 si è trattato di un tour limitato a San Siro – tre concerti a luglio. Che in effetti, da soli tirano su gli spettatori di un tour di un cantante normale;
– dal 2011 a oggi è andato in tour ogni anno tranne il 2012, l’anno che tutti i giornali erano pronti al supplemento speciale per commemorarlo. Tutti questi tour si sono chiamati Vasco Live Kom.
– penso che Kom (nel senso di Komandante) sia un soprannome idiota. Comunque, Vasco lo ha ricevuto dai suoi fan. Credo che i fan di Vasco fossero meglio, nel secolo scorso. Però è ovvio che io lo dica, io ero un suo fan nel secolo scorso. Questo non era un nudo dato, vero?
– nel secolo scorso, non c’erano molti libri su Vasco. Credo due o tre. E si sta parlando della famosa epoca d’oro in cui il lupo era amico dell’agnello e l’italiano comprava i libri. Oggi, secondo lafeltrinelli.it, i libri disponibili su Vasco Rossi sono 59. Ne ha scritto uno persino Fegiz. Due, Cotto e Poggini. Cinque ne ha scritti Michele Monina. E sono: 
“Vasco, per sempre scomodo” (Mondadori)
“Vasco chi?” (Marco Tropea Editore) (da non confondere con “Capa chi?”, dello stesso autore, edito da BeatsforU)
“Vasco. La biografia” (Rizzoli, RL Libri)
“Il Vasco che vorrei: vita e canzoni di un ribelle” (Zorro Editore)
“Vasco. La biografia definitiva” (Laurana);

– perché vi dico queste cose? Per separare il prima dal dopo, Vasco Rossi dal Kom. Lo faccio in modo arbitrario, un turpe giornalismo a tesi: per distinguere il periodo in cui era realmente rilevante da quello in cui ha fatto il capopopolo di un popolo bue pur di fatturare, come se avesse guardato dentro un’emozione e avesse visto che poche balle, oggi non c’è altra vera grandezza se non quella misurabile. E qui arriviamo a un dettaglio sul disco;

LiveKom 2015 inizia a palla, dico davvero. I famosi pezzi quasimetal. Si conclude, proprio come 1. Fronte del palco 2. Rewind 3. Buoni o cattivi live anthology 4. Vasco London instant live 5. Live Kom 011, con a) Canzone e b) Albachiara. Che ovviamente è il modo in cui si concludono, da vent’anni, i concerti di MiticoVasco, proprio come la Messa si conclude con l’Andate in pace. Ma questo disco in particolare, si conclude con Vasco che canta Canzone in modo talmente traballante che mi viene il dubbio che questo reiterato confronto organico con se stesso e con la propria Miticovascheria sia l’operazione artistica più cospicua venuta da Zocca da vent’anni a questa parte.

In ogni caso, auguro a Vasco un buon 2016, ma soprattutto un buon 2017. Insomma, che non si faccia venire strane idee, non so se mi spiego. E lo dico con un egoismo di intensità bruxistica. E ora, al galoppo verso il resto della classifica.

Il resto della top ten. Lorenzo Fragola al n.2. Poi Baglioni&Morandi, Sandrina Amoroso, Ron (RON!!) (ed era terzo la settimana scorsa) (aka: sta vendendo). Al n.6 Daniele Silvestri, poi Coldplay, Marco Mengoni, Rocco Hunt, e n.10 Adele. Vale a dire: otto italiani, e due inglesi nella prima diecina. Ma anche: due sole femmine. E sono Sandrina e Adele.

Carabattole sparse. Escono dalla top 10 MondoMarcio ed Ezio Bosso, che ci si trovava sin dalla apparizione a Sanremo. La raccolta Pooh 50, con buona pace della seratona su RaiUno, entra al n.12. Al n.13 Jack the Smoker, rapper in area Machete (vale a dire: Salmo), con Jack uccide. Il singolo 666 recita. “Esco solo da fatto – tipo valigia. Giorni uguali che senso c’è. L’odio cresceva dentro me. Sognavo una pila di cash alta come la torre Eiffel”. (….è laureato in psicologia). Entrano al n.14 gli Zero Assoluto.

Nuovi dischi attesi febbrilissimamente dai mediapeople. Al n.18 Iggy Pop. Al n. 56 Gwen Stefani, che è al n.1 in Usa (dove Rihanna, da noi n.40, è n.3). Al n.78 i Primal Scream. D’altra parte noi mediapeople non compriamo dischi.

Sempre lìiiii, lì nel mezzoooh. X di Ed Sheeran, n. 64, è in classifica da 91 settimane. My everything di Ariana Grande, n.70, da 79 settimane.

Miglior vita. In classifica ci sono 13 album di artisti che hanno lasciato questa valle di 😀 ; ma non crediate, il solo David Bowie appartiene al Club 016. Ed è presente con tre dischi. Interessante perché se ricordate (…potreste), negli ultimi tempi il numero di defunti nelle charts era diminuito. Quindi in generale, direi che alle morti per i fondamentalisti stiamo rispondendo con i morti fondamentali.

Pinfloi. The dark side of the moon è l’unico album dei Pink Floyd in classifica, ed è al n.82. Era al n.99 la settimana scorsa. The wall non c’è. Prima di scendere in piazza (o fare dell’ironiadelweb) tenete presente una cosa: Feltrinelli, per motivi evidentemente legati alla sua ambigua posizione nei confronti del Governo Renzi, ha portato il prezzo dell’edizione Remaster del 2011 a 24 euro, laddove Mondadori (toh) la vende a 13, evidentemente per abbassare il morale dello schieramento avverso. Ma credo di non dire niente di claudicante se affermo che il prezzo di Feltrinelli colpisce arbitrariamente il diritto di ogni giovane a incupirsi. Non è con questi mezzucci che toglieranno voti a Salvini. Sempre che lo vogliano davvero. Grazie per essere venuti, ci vediamo la prossima settimana.

2 Risposte a “TheClassifica 83. MiticoVasco. Dati alla mano”

    1. Grazie!
      (…”è mancato aMargine”) (mmmh, ok, il 2016 si è capito che ha questo brutto carattere, ma per ora no, sto piuttosto bene)

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