AMARGINE

TheClassifica 82. Alessandra Amoroso vs Emma Marrone. Lo scontro che aspettavate

(vi dico subito cosa c’è nel menu, così se volete chiudete, invece che leggere le mie robe interminabili, in quest’era in cui tutto va veloce e la gente non ha tempo eccetera)

1. Sanremo vs Grammys, Kendrick Lamar vs Ezio Bosso, Salmo vs Fedez.
2. Emma vs Sandrina.
3. Zara vs H&M.
4. The dark side of the moon vs The wall. 

(visto che roba?) (onestamente, potete andarvene, ORA?) (incominciamo) (incominciamo) (qua dentro non si respira) (cit.)

C’è stato Sanremo, ci sono stati i Grammys. So che per alcuni di voi sono divertenti o quanto meno innocui. Forse avete ragione. Però non so, è il 2016. Quando tanti anni fa mi dicevano “2016”, o le cose con “Duemila” davanti, mi aspettavo di meglio. Non di peggio. 
Ecco, io con voi non devo dimostrare di non essere snob – fare un’autocertificazione di pecoroneria, accludere gli scontrini del McDonald’s o di H&M – però trovo abbastanza insulsi tutti e due questi spettacolacci unti di grasso televisivo, questi due cyborg costruiti decenni fa e alimentati con qualche carburante obsoleto (che so, il butano) che traballano avanti mentre la gente li indica, ride, applaude, twitta. Mi fanno un po’ pena tutti e due.

Poi, lo so che puntualmente qualcuno fa scattare il confronto, prendendo singoli momenti semiplausibili dello show a stelle e strisce e contrappuntando, a scopo denigratorio, momenti intensamente strapaesani della cafonata tricolore. Ma alla fine sono la stessa roba. Con le imitazioni di dive mascherate o gruppi ironici mascherati, tributi ai PiniDanieli, coreografie pacchiane, ospiti venuti a spintoni, superstar country o romagnole. Anzi, Sanremo è pure più sensato, per certi aspetti: le votazioni dei Grammy sono più deliranti di quelle del Festival, un giorno ve le racconto: i supercanguri al confronto sono espressione di un popolo lucido. 
L’unica differenza, volendo, è che il pubblico dell’Ariston resta bolsone e imbarazzante, mentre gli spettatori dell’Evento nel cuore dell’Impero sono giovani, fighi, ricchi, immancabilmente cool, e fanno “Woooooh!!!!” nei momenti giusti, tipo quando Kendrick Lamar conclude la protesta sociale più costosa che io abbia mai visto.
(…cosa c’era scritto, poi, sulla mappa dell’Africa?) (“FONOPOLI”?)

Ma non sono qui per parlare di Sanremo. Come ho del resto ostentato nelle ultime due settimane, in tutti i miei commenti su Sanremo. No! Sono qui per parlarvi degli ultimi quattro n.1 nella classifica degli album. Sì, torniamo ai dischi che si vendono, alla musica vendicchiata, invece che a quella percepita – e mediata dai media.

Quindi, escludiamo I Cani, che dopo un promettente n.27 scende al n.68. E Calcutta, che entra al n.88. Forse queste cifre volgari miglioreranno il giorno che nelle classifiche Usa le opinioni dei critici verranno quantificate e messe in classifica anche loro – visto che ormai per quelli vale tutto, e noi ci dobbiamo adeguare voluttuosamente.
(en passant: nulla contro i Cani né Calcutta) (è che sentivo l’inutile dovere di rimarcare quanto buon pro gli facciano, ai Cani e a Calcutta, le schiere di commentatori)

Nella settimana di Sanremo, Salmo era al n.1. Lo trovo perfetto. Salmo è una delle cose più lontane da Sanremo che ci sia in Italia – anche tenendo conto dei piccoli passi fuori della nicchia che si notano in Hellvisback (nel quale comunque non ci sono duetti con Mika) (o con le vincitrici dei talent) (tanto per non alludere a nessuno) (…c’è un solo ospite, se non sbaglio: Travis Barker, batterista dei Blink 182) (la sola idea è così sconclusionata che sono a favore)
Detto questo,

Riassunto delle puntate nonpubblicate precedenti. Dalla morte di David Bowie (attualmente al n.4) si sono alternati al n.1 in Italia Alessandra Amoroso, poi un rapper (Gemitaiz), poi Alessandra Amoroso, poi un rapper (Salmo). Il mio giudizio su Sandrina non è molto cambiato da tre anni fa

(flashback: https://www.amargine.it/classifiche/theclassifica-15-five-years/)

Ma è ben vero che Sandrina, all’ombra della Diva Marrone – rispetto alla quale si pone come Gianfranco Zola rispetto a Roberto Baggio – è andata a riprendersi il n.1 due settimane dopo l’uscita. Non è da tutti. Sospetto che Sandrina, oggi n.3, stia percorrendo la stradina negletta e vituperata che un dì fu percorsa dalla giovane Pausini tra gorgoglianti ironie, quando era la ragazzotta goffa in cui identificarsi e non la donna palluta che sbraita la sua rivalsa alle masse (“DICEVANO CHE NON SAREI ANDATA LONTANO, CAZZO!!!! …OOOOI???”) (cfr. Live in piazza Duomo, Milano). Un possibile passaggio di testimone è nel fatto che Gaetano Morbioli, il fratello Vanzina dei videoclip italiani e un tempo immaginatore dell’immaginario di Laurona, continui a seguirla anche in questa fase in cui dai 35 video l’anno (fonte: wikipedia) ha drasticamente ridotto la sua clientela scendendo a una decina. Tra i quali Emma non c’è. Ma in effetti, se vogliamo fare confronti (vogliamo?) (io sì!) 

DEATHMATCH TRA EMMA E SANDRINA

1) Emma incide per la Universal. Sandrina per la Sony.
2) L’ultimo album di Sandrina e prodotto da Michele Canova (ding! ding! ding!). L’ultimo album di Emma lo ha prodotto lei con Luca Mattioni (Paolo Meneguzzi, Renato Zero, Valerio Scanu).
3) Il disco di Sandrina è firmato da 13 autori (oltre a lei, Federica Camba, Daniele Coro, Elisa, Tiziano Ferro, Michael Tenisci, Daniele Magro, Andrea Amati, Valerio Carboni, Roberto Casalino, Dario Faini, Federico Zampaglione, Federica Abbate e Cheope) (mancano solo Balotelli e Boateng)
Il disco di Emma è firmato da 17 autori (oltre a lei, Ermal Meta, Dario Faini, Diego Mancino, Giuliano Sangiorgi, Giovanni Caccamo, Alessandra Flora, Matteo Buzzanca, Carlo Verrienti, Niccolò Verrienti, Sergio Vallarino, Giulia Anania, Marta Venturini, Giuseppe Anastasi, Cheope, Erika Mineo, Alessandra “Naskà” Merola.
4) In comune, Emma e Sandrina hanno Cheope (!) e Dario Faini, ex leader degli Elettrodust (era “Dario Dust”), da anni tra i più attivi autori per i ragazzi dei talent show (Emma, Sandrina, Marco Carta, Annalisa, Dear Jack, Marco Mengoni, Antonino, Luca Napolitano, Chiara Galiazzo) (e pure Francesco Renga, toh) (ragazzo dei talent pure lui)
5) Emma stava con uno che poi Belen le ha portato via – lo so persino io. Sandrina, secondo la rivista Di Più, diretta da Sandro Mayer (the man himself) ha da qualche tempo una storia con Stefano Settepani, produttore esecutivo di Amici – mentre prima stava con “il suo storico fidanzato, Luca De Salvatore”. Emma potrebbe avere una tresca con Borriello. (…straordinerio)

Il verdetto: più tardi. Ora, il resto della classifica.

Like a Bosso. Dovete credermi, non intendo commentare Sanremo. Però è bastato un solo giorno di vendite a Ezio Bosso per entrare al n.5 in classifica: la sera del 10 è stato ospite del Festival, il giorno dopo è stato l’ultimo utile per i conteggi degli album venduti in settimana. Chissà se sarà al n.1 la settimana prossima.

Intermezzo. Classifica dei singoli. Torna al n.1 Maître Gims, con Est-ce que tu m’aimes? che a me continua a sembrare Somebody that I used to know di Gotye addizionata di steroidi.

Resto della top ten. Al n.2 Claudio Baglioni e Gianni Morandi, col live registrato nel tour Capitani Coraggiosi. Non ho capito bene dove sia il coraggio. Però ho visto sulla copertina di Sette, magazine del Corriere, che si presentavano dicendo “Crediamo in De Gasperi e Proust”.
(vedete anche voi la china che ha preso questa cosa dei totem della sinistra, dalle rovesciate di Boninsegna a Papa Giovanni)
Al n.6 c’è Adele, al n.7 i Modà, al n.8 Marco Mengoni, al n.9 Gemitaiz e al 10, finalmente Rihanna, dopo l’entrata in classifica al n.18. Bello che qualcuno compri i suoi dischi, oltre che metterle i cuoricini su twitter.

Altro intermezzo. Vinili. (…cosa non scriverei per mettervi di buonumore). Al n.1 Blackstar di David Bowie, al n.2 Hellvisback di Salmo, al n.3 Alessandra Amoroso, al n.4 i Marlene Kuntz.

(lo so che non ve la aspettavate, Sandrina) (perché la nicchia hipster dei vinili, eccetera) (ha! E adesso, cosa dite, eh, saputoni?) (…ok, non me la sarei mai aspettata neanch’io) (e perciò il verdetto è)

Il verdetto: vince Sandrina. In realtà non per i vinili ma perché un sacco di tempo fa l’ho incrociata mentre usciva dalla Sony e io entravo, e ho fatto una foto con lei. Ed era simpatica e non se la tirava – cosa che si può dire anche di me. sandrina amorosoE’ venuta così così, perché il mio Nokia faceva foto così così. (avevo un Nokia!) (è snob, un Nokia, forse, eh?)
Vedete da voi come siamo simpatici tutti e due. E ora, il resto della classifica.

Carabattole sparse. Elton John entra in classifica al n.13. Mi rincresce per quelli che hanno preso il suo disco, vorrei poter fare qualcosa. Se può consolarvi, anch’io una volta ho comprato da Zara un maglione blu che al primo passaggio in tintoria è diventato color trasùdeciucc (la tinta del particolare composto che chi ha bevuto generosamente tende a restituire al pavimento). Hidden City dei The Cult entra al n.66 (che meraviglia). Il long-seller in carica rimane X di Ed Sheeran, da 85 settimane in classifica, attualmente al n.55. Ma tiene anche Comesichiama, inciso da Ariana Grande, n.67, uscito 73 settimane fa, e fin da quel dì in top 100. 

Miglior vita. Dodici album su cento sono di artisti che hanno abbandonato questa valle di ROTFL. Sette sono di Bowie (tre raccolte, più Blackstar, Heroes, Ziggy Stardust e The next day) (no, vi sbagliate: Ziggy Stardust, n.51, è davanti a Heroes, n.70).

Pinfloi. Preoccupante calo di The Wall (n.91) e Wish You Were Here (n.93), che non so se imputare al dibattito sulle unioni civili o alle preoccupanti belle giornate susseguitesi anche a inizio febbraio – che hanno invece spinto The dark side of the moon addirittura al n.51. Secondo me con i due-tre giorni di tempo bigio di questa settimana possiamo aspettarci incrementi incoraggianti nel senso di misconoscimento del proprio valore e di sfiducia nella natura umana – e quindi un doveroso recupero dei due masterpezzi. Non vedo l’ora che sia la prossima settimana per scoprirlo – e so che anche voi fibrillerete in abbondanza. Ciao, grazie, a presto.

4 Risposte a “TheClassifica 82. Alessandra Amoroso vs Emma Marrone. Lo scontro che aspettavate”

  1. Non capsco perchè tu possa trova re sconclusionata l’idea di mettere insieme Salmo e Travis. Da più di dieci anni Travis fa molta più roba con amici rapper vari che non con gruppi “rock”.
    Poi a me tutta quella roba fa cagarissimo, quindi non la sto giustificando, volevo però capire meglio cosa non ti torni.

    1. Buon punto per te. Mettiamola così: il valore di un featuring nella musica di oggi, e specialmente nell’hip-hop, è cresciuto a dismisura perché il featuring è nel contempo operazione commerciale, per allargare il pubblico mettendolo in comune con quello del featurato, e dichiarazione semi-artistica di condivisione di un universo. Da questo punto di vista, ho pensato che se uno come Salmo, a questo punto della sua carriera, si gioca nel suo disco un solo featuring che è come giocarsi il jolly, e salta fuori che il jolly è questo, ecco che la mossa è spettacolosamente irragionevole, spiazzante, anti-commerciale, e in questo senso sconclusionata – ma come ho scritto, sono totalmente a favore.

      1. Forse hai ragione.
        A me continua più che altro a sembrare un tentativo di smarcarsi dalla scena nazionale e se vuoi “tradizionale” per abbracciare una tendenza statunitense mettendo una sorta di sigillo di qualità/alternativismo abbastanza riconosciuto e riconoscibile.
        Poi che ripaghi l’atteso è tutto da dimostrare eh, quindi concordo con l’idea sia una scelta “folle”, ma credo lo sia più nei fatti che nelle intenzioni.

  2. Come si fa a leggere articoli di uno che fa vincere L’Amoroso (cantante da karaoke priva di conoscenze musicali) contro Emma che è una musicista a 360gradi.. Te prego

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