AMARGINE

Sui giovani di oggi, ci prendiamo i like – Theclassifica, episodio 20/2021

Pre-mura. Tutti i cantanti famosi sono straordinari. Anche quelli non famosi. Chiunque incida un pezzo. Chiunque non lo incida. Sono tutti artisti favolosi che meritano successo e soldi e immortalità – e anche invidia da parte degli invidiosi, via.
…Bene. Ora che l’ho detto, mi sento a posto. Ho fatto il mio dovere di critico musicale. Perché da anni stiamo convergendo su questo, e non è che sia un dramma. Va così, ed è interessante di per sé, tipo l’effetto serra.
Cosa sto dicendo. La vittoria dei Maneskin all’Eurovision Song Contest ha spalmato un dibattito su chi fosse legittimamente legittimato a fare osservazioni – di qualsiasi tipo – sull’evento. Ma soprattutto sul gruppo. E in particolare, è emerso un dissing di natura anagrafica sulla provenienza delle osservazioni negative – credo che accada da quando è entrato in circolo l’anti-boomerismo, che è un bandierone che, curiosamente viene sventolato da tutte le generazioni. Compresi i presunti boomer, che sono spesso ansiosi di fustigare i propri coetanei (…è sempre un piacere). Questa volta so di poterne uscire indenne perché ho un piccolo stolido debole per i Maneskin e non mi sono mai pubblicamente sbilanciato in giudizi contrari. Ho dei miei pensierini semiarticolati su di loro, ma non crediate: me li tengo per la prossima settimana, perché non si sa mai che possano tornare al…
Numero uno. Che questa settimana, però, sia tra i presunti album (col disco di debutto) che tra i sedicenti singoli (con la new entry Malibu) pertiene a Giovanni Pietro Damian, in arte Sangiovanni, nato nel 2003 a Vicenza, che NON ha vinto Amici di Maria ma è il principale idolo di questa nidiata di maschi ITALIANI (lontani, i tempi in cui Maria lanciava cantantesse: le Emme, le Sandrine, le Elodie) (fateci caso, erano ancora i tempi dei cd). Ecco, a differenza dei Maneskin, a me il giovane Damian non piace proprio, lo trovo melenso e appiccicoso come le patatine al formaggio, ma certamente contemporaneo. Rispetto a lui, Irama sembra Jeff Buckley: i suoi testi sono spudoratamente irritanti e leccosi, e somigliano molto ai dialoghi delle baby-sitcom su Rai Gulp, essendo espressamente composti per brani diretti a dodicenni (spero che apprezziate il fatto che non ho scritto “a delle dodicenni”, e nemmeno “a dei dodicenni”). Ma ho 12 anni, io? Tecnicamente, no. Quindi non posso giudicare. Solo chi ha 12 anni può recensirlo – non è così? Poi, a guadagnare con Sangiovanni saranno, oltre a lui, tanti maggiorenni – però l’astensione da un giudizio critico, visto il pensiero dilagante sull’incompatibilità tra anagrafe e legittimità di critica, mi sembra ineccepibile. No? Ma un attimo: mi corre l’obbligo di segnalare che alla finale di Amici di Maria erano presenti, e ostentati con feroce sottigliezza da parte della belva di Mornico Losana (PV), ben ventotto rinomati giornalisti musicali ITALIANI (pensate quanti ne esistono). Essi hanno assegnato il premio della critica al succitato Giovanni Pietro Damian, e alle sue canzoncine pucciosette. Che io sappia, tutti e ventotto sono maggiorenni – alcuni di loro, da un bel po’. Quindi, anche se in teoria non avrebbero titolo per esprimersi su cantanti per dodicenni, si sono mostrati in sintonia.
(in realtà, io e voi sappiamo benissimo che tutti loro, lucidi malgrado l’estasi erotica di un’inquadratura su Canale 5, hanno annusato i social e lo streaming e hanno fatto in modo da votare quello che già godeva dei consensi del pubblico) (giacché il ruolo del giornalista moderno è legittimare il successo o, in mancanza, la ricchezza) (altrimenti, da domani si ritrova a fare le gallery intitolate Scopri che fine hanno fatto i Ragazzi della Terza C) (però facciamo finta di non saperlo, va bene?) (cerchiamo di uscire vivi da questa palude)
Se i pennivendoli in questione sono saltati compatti sul carro del predestinato, si deduce, hanno titolo per parlarne. Se invece io, parlando col 12enne che ancora alberga in me, lo sento dire che Sangiovanni gli fa uno schifo spaventoso, devo temperare il suo frustrato parere con la prudenza dell’età matura. E tuttavia, sia chiaro che resta un’ingiustizia. Perché gente, questo significa che stanno bullizzando il 12enne che è in me, e il suo civile ancorché brufoloso dissenso. E in un periodo in cui tutti si lamentano dei torti subiti da piccoli, specie le celebrities, ecco che io mi ritrovo vessato e irriso anche molti dodic’anni dopo. Non è orribile, tutto ciò? Lo so, non può essere orribile quanto le pucciosità di Malibu e Lady e Gucci bag e in definitiva tutti i 16 minuti di durata del primo prodotto di Sangiovanni (sì, sedici minuti. D’altronde sono solo sei pezzi. E pensate che mi ritrovo dei colleghi che dicono che sono spocchioso quando uso l’espressione “presunti album”). Tra l’altro Sangiovanni, stando a quanto hanno rivelato i suoi genitori ai media ingolositi, non era un ragazzo facile: sfogava il suo disagio tra le mura domestiche attraverso violentissimi momenti di rabbia. Ma la musica lo ha guarito. Ne sono lieto e giulivo – ma io resto convinto che là fuori ci sia una certa quantità di dodicenni che il disagio lo proverà ascoltando Sangiovanni. Solo che non lo esprimono perché hanno paura di essere bullizzati dai loro coetanei. Beh, non so quanti siano, magari sono solo due. Ma SO che esistete, amici – e date retta, non cercate amici tra gli Amici. Cercateli a margine.
(hehe)
Resto della top ten. Visto che Sangiovanni è entrato al n.1, ne consegue che anche Caparezza come i suoi predecessori è durato una sola settimana in vetta, e la sua discesa al n.5 implica che siamo al diciottesimo diverso leader dei presunti album in diciotto settimane. E giacché maggio è mese Mariano, gli Amici di Maria saltano alla gola della classifica FIMI con tutta la loro brama di morte: al n.2 entra Deddy, e al n.4 Tancredi: solo Rkomi, rimanendo aggrappato al podio, rovina l’en plein del talent di Mediaset. Debutta al n.6 lo stimatissimo Iosonouncane, davanti alle rielaborazioni acustiche di Zucchero; completano la top 10 Gué Pequeno & Dj Harsh, Madama e i nostri rappresentanti all’Eurovision festival, i Maneschi. Come anticipato, gli Amici scorribandano anche tra i…
Sedicenti singoli. Anche qui Sangiovanni è re, grazie a Malibu, che debutta al n.1, e Tutta la notte che risale al n.3; in mezzo si insinua l’altro rapper per famiglie Aka 7even, quarto Amico (maschio) di Maria, con la sua accattivante proposta per l’estate: Loca. Per fortuna tra poco sarà giugno e a queste canzoncine orrende si sovrapporranno le aberranti hit estive impreziosite dal tocco di Mida dei PRODUCERS.
Altri argomenti di conversazione. C’erano altre nuove uscite importanti tra i presunti album: abbiamo un n.11 (Giordana Angi, Amica dell’anno scorso), un n.14 (Alfa), un n.15 (il rappuso Baby Gang), un n.20 (The Black Keys), un n.21 (Margherita Vicario), un n.23 (J. Cole) e un n.66 (St. Vincent). Poi ovviamente sono entrati in top 100 un tot di dischi di CapireBattiato, il più alto dei quali è The Anthology (n.19). Piccola nota curiosa: fino al giorno prima della dipartita di Battiato, su Spotify pochissimi avevano ascoltato La voce del padrone, come dimostrano i circa novemila ascolti di Sentimiento nuevo. Il giorno dopo, quel particolare brano è entrato tra I PIU’ POPOLARI, con oltre 90mila ascolti (mentre vi scrivo, oltre 300mila). Questo perché è stato inserito da Spotifone tra i primi brani della playlist This is Battiato. Perché vedete, poi arriva quello che dice “Ma è sempre stato così” – aggiungendo “Ma cosa vuoi che contino le playlist”. Accludo screenshot degli ascolti del popolare album, pochi minuti dopo la ferale notizia. E quelli di oggi. Non sono taroccati (non sono capace. E poi, incredibilmente, c’è un limite al tempo che ho da perdere). Possiamo concludere che gli ascoltatori dell’album – e non dei brani cercati spontaneamente o inseriti nella nostra vita dalle playlist, sono quelli testimoniati da Segnali di vita.
Non benissimo. Semplice di Motta esce di classifica due settimane dopo l’uscita – però, una schioccante soddisfazione per lui: è durato come DJ Khaled (che in compenso in USA è entrato al n.1). L’altro Gionata del rap italiano, Gionata Ruggeri in arte Gionnyscandal invece è durato una sola settimana. Beh, come Van Morrison – al quale, l’accostamento farà certamente piacere. Meridionale di Aiello è durato 9 settimane, mentre I mortali² di Carne & Pesce abbandonano la classifica dopo 10 settimane, malgrado il traino della Musicaleggerissima.
Lungodegenti. Come forse sapete, questa sezione è un po’ ripetitiva, ha lo scopo di meravigliarsi della presenza di alcuni di questi undici album tra i super long-seller, e chiedersi se sono così belli da essere in classifica da più di due anni. Andiamo quindi ad aggiornare: si tratta di Pinguini Tattici Nucleari, Fuori dall’hype (111 settimane), Ultimo, Colpa delle favole (111 settimane); Salmo, Playlist live (132 settimane), Lazza, Re Mida (116 settimane); Billie Eilish, When we all eccetera (112 settimane), ancora Ultimo, Peter Pan (171 settimane), Gazzelle, Post punk (129 settimane); Capo Plaza, 20 (161 settimane); per l’ultima volta Ultimo, Pianeti (168 settimane); Elisa, Diari aperti segreti svelati (134 settimane). Infine, ho sperato fino all’ultimo, ma questa settimana arriva il trionfo di Ed Sheeran, che col suo penultimo album Segnetto eguaglia il record di 220 settimane consecutive nella classifica italiana appartenente ai
Pinfloi. Il cui The dark side of the moon, proprio questa settimana, ritorna in classifica a farsi umiliare, mentre ovviamente The wall non accetta la cosa e interrompe la sua più recente striscia di settimane consecutive uscendo a quota 52, un anno esatto – e con lui, esce anche Live at Knebworth 1990, entrato al n.4 solo tre settimane fa. Non posso omettere un particolare eclatante: il vecchio prismone (ri)entra al n.86. Segnetto/Divide si trova al n.68, satanico contrario e antagonista. Grazie per avere letto fin qui, a presto.

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