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Classifica Paradiso – Le 10 canzoni di Battisti che non piacciono a nessuno

Dodici album di Lucio Battisti entrano nella classifica dei presunti album. Due in top ten. Sette brani intanto entrano in quella dei sedicenti singoli. E quindi. Dodici album. Posson bastare. Va bene: parliamone – ma partendo dalle singole canzoni.

Ill brano più ascoltato di Lucio Battisti nella settimana del debutto nel mondo stremante dello streaming è Il mio canto libero.

D’altra parte, è anche putacaso la canzone che Spotify ha scelto come apripista della sua playlist di successi battistiani, che migliaia di persone hanno avviato sul loro device del cuore 1) per abitudine alle playlist o 2) perché banalmente, in principio riuscivano a visualizzare solo quella. E così, il canto sarà stato libero, ma l’ascolto un po’ meno. Sei delle sette canzoni che a furia di ascolti in streaming hanno finito anche per entrare nella classifica FIMI dei presunti singoli sono guardacaso nei primi sette posti della playlist This is Lucio Battisti; manca solo Acqua azzurra, acqua chiara – non ha sfondato, ed è sostituita da I giardini di marzo, che incidentalmente da qualche anno è l’inno dei tifosi d’aaa Lazzie (oh, no: rieccoci a parlar di Battisti e fascisti). Ma a tutti gli effetti, Spotify può bullarsi di mandare in classifica le canzoni che vuole. Okay, non mi aspettavo che Il salame o Il leone e la gallina fossero ai primi posti della playlist. Però il ragionamento sulle preferite dal pubblico diventa difficile. Intanto, comunque, ve le sottopongo:

n.50 Il mio canto libero
n.65 Mi ritorni in mente
n.70 La canzone del sole
n.80 I giardini di marzo
n.81 29 settembre
n.92 Un’avventura
n.95 Con il nastro rosa

Un’avventura è la più vecchia (31 gennaio 1969, nonché Sanremo ’69), ma anche Mi ritorni in mente e 29 settembre uscirono nel 1969. La più recente tra quelle più apprezzate risulta Con il nastro rosa, del 1980. Mancano brani che io personalmente ritenevo estremamente popolari, anche più di qualcuna che vedete quassù. Perché erano un po’ più sotto nella playlist. Parlo per esempio di Sì, viaggiare (13ma), Amarsi un po’ (14ma), Ancora tu (20ma), Una donna per amico (21ma). Ma accetto che chi ha fatto la playlist abbia pensato a giocarsi più avanti qualche colpo sicuro per prolungare l’ascolto. Inoltre, cinque giorni dopo il primo rush, la situazione sta cambiando: mentre scrivo, 29 settembre ha più ascolti de Il mio canto libero, ed Emozioni ha più ascolti de La canzone del sole. Ma a questo punto il discorso interessante diventa un altro.

Cos’è che quasi NESSUNO è andato ad ascoltare? Le dieci più “popolari” superano i 300mila ascolti (con le prime due sopra i 700mila). Il veliero e La compagnia, che si trovano nella fatidica playlist, superano i 100mila. In compenso i brani che li seguono e precedono sull’album (La batteria, il contrabbasso eccetera) hanno quasi tutti uno zero in meno. E battono canzoni che, di nuovo, ritengo un po’ più amate: Ho un anno di più, 12mila ascolti; Nessun dolore 26mila. Nella mia umile opinione, qualunque battistiano anche non professionista li metterebbe nel pantheon. Ma di fatto, più si scende con il cursore, più si incontrano lande desolate. E sono qui per farvele conoscere, tipo guida Lonely Planet. Eccovi le MENO ascoltate. Nota bene: escludo le versioni inglesi di Images. E non metto i numeri perché mi annoio a trascriverli (scusate). Potete fidarvi, o verificare, come preferite.

Si parte dagli 8000 ascolti della prima, fino ai tremila di quella laggiù in fondo (che uscì come singolo) ed è la meno ascoltata di tutte, almeno fino a ieri sera:

Umanamente uomo: il sogno
Separazione naturale
Insieme a te sto bene
Supermarket
Una
Il fuoco
Seduto sotto un platano
Se la mia pelle vuoi
Le tre verità
Luisa Rossi

Se siete veri Battistiani di Battistero, qualche titolo vi avrà basiti. Ma ci sono tre verità: la prima è che a questo mondo, la VISIBILITA’ è tutto, e queste canzoni non solo non sono nella stracitata playlist, ma sono pure in fondo al megaelenco (che come forse sapete, va a ritroso nel tempo. Come molte cose in quest’epoca). La seconda verità è che tra algoritmi e playlist, scegliamo sempre meno. Chissà: forse era auspicabile. La terza verità è che vi ho parlato di Battisti perché non è successo molto altro nelle classifiche. Dico davvero, guardate.

Sempre Gemitaiz & Madman n.1 tra i presunti album. Scatola nera dei due rappusi continua a precedere Mattoni di Night Skinny coi suoi 15 rappusi. Anche se alle spalle di tutto questo rap soffia un vento vintage: non solo con Battisti (la raccolta Masters vol. 2 entra al n.7 ed Emozioni, a colpi di streaming, entra al n.9). Ma addirittura i The Beatles entrano al n.3 grazie all’edizione speciale per il 50mo compleanno di Abbey Road. Comunque non temete: il resto della classifica è adeguatamente urbano e contemporaneo: al n.4 Machete Mixtape coi suoi 26 rappusi, al n.5 Ultimo, al n.6 entra il rapper preggiudicato Massimo Pericolo, al n.8 c’è Rocco Hunt e al n.10 Post Malone.

Tra i singoli invece è sempre estate. Una volta ancora di Fred De Palma & Ana Mena continua a far sognare gli italiani sotto gli ombrelloni e nega il n.1 a Non avere paura di Tommaso Paradiso, che qualcuno forse ricorderà al fianco di Marco Primavera e Marco Antonio Musella nel loro gruppo, Thegiornalisti. Al n.3 Pookie, prodotto per adolescenti non meritevoli di udito di Aya Nakamura con la complicità di Capo Plaza per la versione che delizia specificamente i teenager italiani.

Altri argomenti di conversazione. Escono subito dalla top ten Liam Gallagher (dal n.5 al 17) e soprattutto i Verdena (entrato al n.9 la scorsa settimana, ora è n.73). Escono invece dalla classifica tutta Gionny Scandal (dopo tre settimane, una delle quali in top ten), Maluma (19 settimane di permanenza), Ozuna (57 settimane) (non sapete chi sono Ozuna e Maluma, eh?) (non preoccupatevi. Anche se 57 settimane, ammettiamolo, sono tante). Ariana Grande dopo 23 settimane, Noyz Narcos dopo 39, Irama dopo 49, XXXTentacion dopo 80. Bivaccano in classifica da più di cento settimane invece The wall (101 settimane), Carl Brave x Franco 126 (con un album uscito 118 settimane fa), Evolve degli Imagine Dragons (119), ÷ di Ed Sheeran (135 settimane), The dark side of the moon (152) e, unico presente da più di tre anni, Hellvisback di Salmo che però scende al n.98 e rischia di non arrivare alla 192ma settimana di fila in classifica. Ma a proposito di XXXTentacion, passiamo a

Miglior vita. Con dodici dischi di Battisti in classifica, non potevano che aumentare gli album realizzati da artisti o gruppi guidati da artisti che hanno abbandonato questa valle di dazi alle importazioni. Ma non raggiungono un numero record: si fermano a 15 perché con tutti questi nuovi ingressi, a pagare per tutti sono alcuni deceduti illustri come Amy Winehouse, Avicii, XXXTentacion e Nirvana. Non è curioso che questi martiri di quattro generi diversi si prendano una settimana di limbo tutti insieme? Per me è la cosa più affascinante di questa classifica e se ho aperto con Battisti invece che con questa notizia è solo per agganciarmi pusillanime alla tendenza. Cosa dite? Le vostre labbra si muovono, ma non riesco a sentire cosa state dicendo. Ah!, mi state chiedendo dei

Pinfloi. The wall scende dal n.76 al 78, The dark side of the moon dal n.65 al 75. Non una buona settimana, no – però con tanta gente che racconta di aver visto Joker ed Euphoria, con quei titoli così scanzonati, è comprensibile che diminuisca quel bisogno di buonumore e baldoria che contraddistingue i due album in questione. Grazie per aver letto fin qui, a presto.