AMARGINE

Marginalità. Puntata n.4. Juke-box estivo

Voi non avete idea. No, onestamente: voi non avete idea, NON POTETE avere idea, al massimo potete avere una sensazione, una remota impressione. Ma non avete idea di cosa ci sia là fuori.
(…oh, beh) (in realtà, sinceramente, neanch’io) (ci mancherebbe)

Come state? Lasciate che vi baci! Dite, avete notato che non ho scritto niente di amarginale per 46 giorni?
(“Certo che sì! E sono stati i 46 giorni più lunghi delle nostre vite!” “E in queste settimane senza di me non avete trovato quasi niente di leggibile, vero?” “Poche impalpabili briciole!” “Aw, grazie. Bene: vi perdono il fatto di non esservi filati per nulla l’ultimo pezzo” “Oh, ma andiamo. Come fai a dirlo?” “Due retweet e dieci like”. “Va beh, ma cosa vuol dire, dai” “Vuol dire tutto! Si lavora e si fatike, per la freccina e per il like. Per esempio, dove lavoro ora…”) IMG_1432

No, dove lavoro ora lasciamolo un attimo da parte. Anche se magari qualcuno di voi potrebbe aver notato in tempi recenti la mia firma sotto peculiari articoli sugli insetti, che per di più non menzionano mai Federico Zampaglione. Questo personale maggese criticomusicale deriva in parte dal fatto che sto facendo cose per le quali vengo spremuto come un agrume – ma non è male, è un bagno di livido mondoreale e mi sta facendo benone, mi ha staccato dallo stagno ultimamente un po’ malsano del giornalismo musicale. Tant’è che mi ripresento qui con una cornucopia di argomenti!, troppi financo: forse dovrei proporvi il menu. Di cosa volete che vi parli? Selezionate sul juke-box:

A1 – Ramones, Clash e Joy Division come paravento dei peggio schifosi ignobili individui che abbiate mai incontrato;
B12 – Il disprezzo di sé come malattia italiana endemica;
C64 – Il grande inganno della musica live e Marco Travaglio;
D#7– Il giornalismo musicale come stagno ultimamente un po’ malsano. Nel senso che a volte è sano. O quanto meno, per tarabusi, svassi e mestoloni uno stagno è un ambientino frizzantissimo, ma a volte persino per loro è deprecabile;
E2 (…salute) – Zuckerberg, David Lynch, Keith Richards e Jon Snow. Gente come noi. Che come noi, non sa niente (anche se noi parliamo sempre di loro mentre loro, caschi il mondo se parlano di noi)
F24 – Madame De Stael, cosa volevi da noi?
G8 – Capire Battiato, capire Kanye West, capire se c’è qualcosa da capire;
H20 – Intervistare musicisti che trovi inascoltabili, trovarli interessanti ma continuare a trovarli inascoltabili;
I-3 – Bas Böttcher, ovvero se il rapper migliore del mondo fosse tedesco;
L7 – Il nostro gaudioso asservimento a Londra e l’eventualità che non finisca mai;
M24 – Ho visto l’apocalisse alla Big Thunder Mountain;
Nh3 – Non solo ho visto l’apocalisse alla Big Thunder Mountain, ma ho letto una cosa interessante scritta da Andrea Laffranchi, e normalmente piuttosto che ammetterlo preferirei andare dal dentista – ma è Ferragosto, è chiuso (lo so perché siamo amici su twitter) (rendetevi conto, essere follower del dentista) quindi non ho scelta; comunque era una cosa piccolissima.
O0O0O0O0 – L’Mtv degli anni 90, il suo perdurante e allarmante allure e come si ripercuote su di noi.

Ok, può bastare, vero?

Avrete notato che non c’è molta musica.
Lo devo ribadire, io dalla musica non sto tirando su molto in questi mesi. E guardando negli orticelli altrui, ho la sensazione di non essere il solo. Leggo belle interviste, questo sì. Ma articoli interessanti, mmmmh, amici: mica tanti. Mettiamola così: è una deriva anagrafica. I Kolors sono primi in classifica da due mesi, e la generazione sopra la loro (aka voi ed io) si affanna dietro ai Foo Fighters (…che per quanto gli possa voler bene) (e credetemi, gliene voglio, e recensendo il loro ultimo disco, ormai un bel po’ di tempo fa, ebbi a usare abbastanza stelle da farci la costellazione dell’Ariete) (ma tuttavia, ecco, raga, su. Ammettiamolo. Sono l’eco di un eco). E di conseguenza, noi scriviamo dei soliti cari vecchi taralloni. E voi vi soffermate sugli articoli che parlano dei soliti cari vecchi taralloni.

Cionondimeno, se proprio volete che vi scriva di musica, io ve ne scriverò con penna vibrante e feconda. Orsù: ora che avete visto il juke-box, gettonate il vostro argomento estivo e subito io vi farò sognare in queste ultime languide notti di agosto. A presto.

PS
Se volete potete anche fare delle dediche.

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18 Risposte a “Marginalità. Puntata n.4. Juke-box estivo”

  1. H2O! E sarebbe interessante che parlassi anche dell’opposto…(musicisti ascoltabili ma umanamente nulli)

  2. Ci sta il tabellone come Leonardo.

    C64, ormai fan più notiziae i tour che le uscite: vogliamo sapere perchè.

    (Col jukebox hai resuscitato il mio rimosso di Bennato che ha ceduto il jingle al fastum gel bimbi)

    PS: welcome back

  3. a parte il rapper tedesco io metterei una monetina su tutti gli altri argomenti… chiedo troppo? 🙂

  4. C64, anche se è un discorso che hai già affrontato esaustivamente. Ma non voglio chiederti troppe fatiche, devi produrre alacremente articoli di cultura generale, ora.

  5. Ordine di gradimento:

    O0O0O0O0 – secondo me è il momento giusto. Si parla dell’eco di un eco, giusto accennare alle ombre di un’ombra.

    A1- Anche se poi ci sarebbe da parlare degli orridi che si celano dietro il prog-rock, manco capaci a trovare un buon nascondiglio.

    D#7- ma temo di trovare una replica al dissing con Birsa-Virginia per l’articolaccio di lei sulle classifiche italiane. (Sì, c’avevi ragione tu, anche come modi credo).

  6. Io invece sono curioso di sapere che fine hanno fatto i pezzi che voglio scrivere. su marginalità 1, in particolare “Avete rotto con ‘sto punk” e “1995, la Restaurazione nel pop italiano”. Mi sono perso qualcosa? li hai scritti altrove? mancanza di ispirazione?
    e comunque voto A1

    1. Ehi, della Restaurazione ho scritto – il pezzo su Bocelli.
      Quanto a quell’altro, non parlarne troppo forte: devo trovare il modo di scriverlo prima degli anniversaristi, non me li svegliare.

    1. Eh, ci sono un bel po’ di cose che hanno fatto 40 anni. E ci stavo pensando proprio in questi giorni. Magari mi produco in merito. Anche se è meglio dirlo subito per evitare sparatorie: se sono qualcosa rispetto a Springsteen, sono Theriveriano.

  7. Tutti, ma dovendo proprio scegliere, A1, B12, L7 e O0O0O0O0.

    Ho scoperto il sito cercando notizie sull’autore di “Una lacrima sul viso” (il libro eh) dove effettivamente si ride fino alle lacrime.
    E il sito è anche meglio. Eccezionale!

    Alberto

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