AMARGINE

Paolo Madeddu, in definitiva

Faccio interviste e scrivo articoli che parlano di musica per certi giornali. Non mi pare il caso di aggiungere altro. Mi intristiscono le bio con robe tipo “bevo il té coi digestive” “ho due gatti chiacchieroni” “sono juvenmilaninterista da sempre”.

(…guardate come è allegra questa, invece)

8 Risposte a “Paolo Madeddu, in definitiva”

  1. Tienimi informato delle tue recensioni musicali. Sono le uniche che mi dicono qualcosa (a parte certe schifezze tipo Carboni, per partito preso) . Il resto è solo MERDA !
    Un saluto

    Fabio – PD –
    PS: ma sei bergamotto ?

  2. Ciao Paolo,
    mi permetto di darti del tu perché seguo da tempo le tue recensioni, spesso le condivido e comunque sempre le trovo spassosissime, complimenti!
    volevo chiederti.. ma artisti meno conosciuti li ascolti/recensisci mai? un bel chissenefrega in fondo a Elisa, ma secondo me due parole sull’ultimo bellissimo lavoro di Massimiliano Larocca ci potrebbe pure stare 😉

    1. Sì, li recensisco anche, ma questa rubrica è da sempre dedicata alla classifica degli album più venduti, e a chi la primeggia. In bocca al lupo a Larocca per arrivare nelle charts, però… Tu cosa dici? 🙂

  3. ..io dico che Larocca e il suo “un mistero di sogni avverati” in cui mette in musica (insieme a Riccardo Tesi) le poesie di Dino Campana è qualcosa di veramente meritevole, ma non essendo un critico mi rimetterei al tuo parere… 🙂
    è poi un peccato che, come in tutto il mondo, anche nella musica non valga troppo la meritocrazia.. 😉

  4. Sono incappata da poco si “10 motivi per cui gli U2 non interessano più a nessuno”… ecco, finalmente trovo chi dice (peraltro in modo spiritoso) quello che penso (ma non so dire con lo stesso garbato sarcasmo) da 20 anni (da Pop in poi per intenderci). Non posso non voler bene agli U2, ci son cresciuta, ma è uno strazio ogni volta che annunciano con un disco nuovo che “torna alle origini” (cosa che alla loro età per quel che è la loro storia, anche discografica, sarebbe patetico).
    Come pure è una mossa squisitamente economica iniziare già l’autocelebrazione con “The Joshua Tree” tour… è un vicolo cieco quello in cui si sono infilati, spezza il cuore dirlo, ma è così!

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